Del: 13 Dicembre 2017 Di: Francesca Rubini Commenti: 0

Lo scorso weekend, e più precisamente venerdì 8 dicembre, Netflix ha rilasciato i dieci episodi della seconda stagione di The Crown, che gli appassionati delle vicende della famiglia reale britannica aspettavano trepidamente ormai da oltre un anno. Inutile dire che il binge-watching era già dato per certo, vuoi per il freddo e vuoi per il fatto che il ponte festivo di Sant’Ambrogio significa solo weekend a Cortina per i Comuni Mortali e casa-coperte-serie tv per i Maniaci Seriali (“Reali”, in questo caso), fatto sta che in tre giorni la serie è bella che finita e chissà quanto bisognerà attendere per la prossima stagione e quella dopo ancora, di cui già si rumoreggia. Inoltre, l’11 dicembre, sono state rese note le candidature ai Golden Globe 2018 e non siamo rimasti affatto sorpresi che The Crown abbia ricevuto una nomination come “migliore serie tv drammatica” e la candidatura per Claire Foy come “miglior attrice in una serie tv drammatica”. Proprio lo scorso anno infatti, ai Golden Globe 2017, sia The Crown sia l’attrice inglese hanno trionfato in entrambe le categorie.

Per non farci venire già da subito la nostalgia, abbiamo pensato di andare oltre la serie e indagare la realtà dei fatti.

Fra tutti gli episodi, in particolare uno (2×04) ha catturato la nostra attenzione, perché per la prima volta un intero episodio è focalizzato su un personaggio della famiglia reale che, prima dell’arrivo di Lady Diana, ha portato un po’ di scompiglio a corte: la principessa Margaret.

Nata nel 1930, aveva ventidue anni quando la sorella Elizabeth fu incoronata, ed è proprio quel giorno che un fotografo riuscì a catturare un gesto apparentemente insignificante come togliere un granello di polvere da una giacca, e svelare una delle più tormentate e discusse storie d’amore degli ultimi tempi: quella della Principessa Margaret e Peter Townsend, pilota della Raf ed eroe della Seconda guerra mondiale, di sedici anni più grande e divorziato. La Regina però, in qualità di Capo della Chiesa Anglicana, non poteva concedere che la sorella sposasse un uomo divorziato e quindi , senza il suo consenso, alla principessa Margaret non è stato possibile sposare Townsend. Esiste di fatti una legge (Royal Marriages Act), in vigore dal 1722, in base alla quale qualsiasi membro della famiglia reale che abbia meno di venticinque anni non può contrarre un matrimonio senza l’approvazione del monarca.

Dunque, questo matrimonio non s’aveva da fare! La principessa decise di attendere il suo venticinquesimo compleanno per avere finalmente la libertà di sposare il suo Peter, ma per quanto si voglia pensare che questa sia stata una grande storia d’amore, si rimane forse un po’ delusi dal fatto che alla fine Margaret scelse di non perdere i suoi privilegi reali e di non sposare Townsend.

Quest’ultimo si sposò poi nel 1959 con un’ereditiera belga all’epoca diciannovenne, Marie Luce Jamagne, e l’anno dopo la Principessa Margaret, si dice forse per ripicca, sposò il fotografo Anthony Armstrong Jones, da cui ebbe due figli.

Il matrimonio durò qualche anno, ma l’animo libertino e ribelle della principessa non aiutò la stabilità della coppia. Erano gli inizi degli anni ’70 e si rumoreggiava una presunta storia extra-coniugale tra Margaret e Roddy Lleewllyn, un giovane di molti anni più piccolo di lei, oltre che un presunto tête-à-tête con Mick Jagger. Dunque nel 1978 la coppia divorziò e ,del resto, difficilmente ci si poteva immaginare un epilogo diverso.

Morta all’età di 71 anni, la principessa Margaret è conosciuta anche come “la Principessa triste”. Avrà forse sprecato la sua unica possibilità di essere felice quando decise di rinunciare all’amore reale per una vita da Reale?

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Francesca Rubini
Vado in crisi quando mi si chiede di scrivere una bio, in particolare la mia, perché ho una lista infinita di cose che mi piacciono e una lista infinita di cose che odio. Basti sapere che mi piace scrivere attingendo da entrambe.

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