Sono indette per i giorni 9 e 10 maggio 2018 le votazioni per l’elezione dei rappresentati degli studenti nel Senato accademico, nel Consiglio di amministrazione, nei Consigli dei Dipartimenti e nei Comitati di direzione delle Facoltà e Scuole, per il biennio 2018/2020.
Di cosa si occupano questi organi? E chi sono le liste e i candidati in corsa per queste elezioni?
Se in queste ultime settimane sei stato troppo impegnato dalle lezioni per notare i manifesti in giro per l’università e per fermarti nei vari banchetti delle liste, ecco una breve e (speriamo) esauriente spiegazione delle cose principali da sapere per arrivare pronti al voto e non farsi trovare impreparati davanti alla scheda elettorale.
Senato Accademico
Il Senato Accademico è un organo che ha la funzione di formulare proposte e pareri nell’ambito della didattica, della ricerca e dei servizi agli studenti. Coordina i Dipartimenti e le Facoltà e approva i Regolamenti (generali o d’Ateneo) con il previo parere favorevole del Consiglio di amministrazione. I suoi membri sono 35, cinque dei quali sono studenti iscritti ai corsi di laurea triennali, magistrali e a ciclo unico, e uno iscritto ad un dottorato di ricerca.
Consiglio di Amministrazione
Il Consiglio di Amministrazione si occupa dell’aspetto economico-finanziario delle attività: approva il bilancio di previsione annuale e triennale e determina le tasse e i contributi a carico degli studenti. Ha anche ruolo decisionale in merito alla programmazione edilizia e all’uso degli spazi. È formato da 11 componenti, incluso il Rettore. Due degli 11 elementi sono rappresentanti eletti degli studenti.
Consiglio dei Dipartimenti
Il Consiglio dei Dipartimenti è un organo che si occupa della programmazione dei corsi di studio a cui fa riferimento, ne definisce gli obiettivi formativi e verifica il raggiungimento di quest’ultimi. Esso è presente in ogni Facoltà per ogni corso di laurea e la rappresentanza degli studenti è pari al 15% dei componenti.
Comitati di direzione delle Facoltà e Scuole
Ai Comitati di direzione delle Facoltà e delle Scuole spetta invece il compito di coordinare le attività didattiche dei dipartimenti che contengono. Nello specifico si occupano di monitorare l’andamento dei corsi e di verificare che siano conformi agli obiettivi della Facoltà o della Scuola. Anche in questo caso, la rappresentanza degli studenti è pari al 15% dei componenti totali.
Le liste candidate ai cosiddetti “organi alti” (Senato e CdA) sono Azione Universitaria, Lista Aperta – Obiettivo Studenti, Studenti Indipendenti, Sinistra Universitaria – Unione degli Universitari (Udu), UniLab – SvoltaStudenti e Unisì – Uniti a Sinistra.
Azione Universitaria
Lista che nasce dalle ceneri del Movimento Sociale Italiano, che si dichiara di centro-destra e che non si riconosce nel valore dell’antifascismo, concorre alle elezioni per la seconda volta dopo quelle del 2016. Il loro programma si concentra su quattro punti: diritto allo studio, con una differenziazione dei valori tra ISEE e ISPE, che non devono più essere degli “spesometri” e la proposta di rendere acquistabili tutti i libri in programma in PDF o altro formato digitale a un prezzo nettamente inferiore a quello di copertina; creare un ponte tra Scuole Secondarie di Secondo Grado e le Università, implementando l’orientamento alla scelta del percorso universitario e l’introduzione, dove necessario, del numero chiuso; implementare l’acquisizione di competenze pratiche durante il percorso universitario attraverso lo strumento dei laboratori didattici, dei seminari e degli incontri con le realtà lavorative; infine chiedono un maggior rapporto tra mondo del lavoro e università, per dare agli studenti gli strumenti e le possibilità per non ritrovarsi spaesati dopo la laurea.
Lista Aperta – Obiettivo Studenti
Le priorità per Lista Aperta per il diritto allo studio sono quelle di aumentare le borse di studio (come quantità e importo), eliminando come criterio di assegnazione la regolarità del percorso accademico, oltre che quello del voto di maturità uguale o superiore a 70/100 per le matricole; rientra tra le proposte anche l’innalzamento della no tax area a 23.000, aumentare i punti ristoro nelle varie sedi dell’Università e stipulare convenzioni con enti commerciali nelle vicinanze. Per quanto riguarda la didattica propongono che i questionari di valutazione dei docenti siano pubblici, per garantire maggiore trasparenza, l’istituzione di una commissione interna della didattica che elabori proposte per un sistema di valutazione interna della didattica che sia realmente incidente e valorizzi la specificità di ogni singolo corso di studi, utilizzando criteri anche ulteriori rispetto a quelli predisposti da ANVUR; infine, una maggiore digitalizzazione e internazionalizzazione del percorso didattico, in vista dell’entrata nel mondo del lavoro.
Studenti Indipendenti
Studenti Indipendenti, lista nata dall’esperienza di LINK – coordinamento studentesco, si definisce una “realtà politica composta da studenti e studentesse con un’idea alternativa di università […] Crediamo che dei risultati reali si possano ottenere non solo grazie a un assiduo lavoro di rappresentanza negli organi, ma soprattutto attraverso la partecipazione dal basso e la mobilitazione di tutti gli studenti”. L’obiettivo è quello di creare un’università che sia formativa, inclusiva, indipendente e democratica.
Al centro del loro programma troviamo l’abbassamento delle tasse, l’innalzamento della no tax area a 25.000 euro, l’incremento delle borse di studio, facendo pressione soprattutto al Ministero e alla regione Lombardia. Particolare attenzione è data ai problemi legati al genere e alla sessualità (per i quali chiedono distributori di assorbenti gratis e doppio libretto per studenti e studentesse transgender); richiedono inoltre un’università votata alla laicità e al pluralismo (valori che dovrebbero essere aggiunto al codice etico della stessa), che stimoli lo studio delle nuove destre e non dia spazi e finanziamenti a associazioni o gruppi neofasciste, secondo il valore dell’antifascismo.
Sinistra Universitaria – Unione degli Universitari
L’UDU (Unione degli Universitari) è una confederazione di associazioni nata nel 1994 come sindacato studentesco, in seguito al riconoscimento dello studente come soggetto sociale autonomo dalla famiglia. Si presenta per la prima volta alle elezioni in Statale per gli organi alti insieme a Demos, anche se hanno già avuto modo di farsi conoscere nel nostro ateneo con il ricorso al tar contro l’introduzione del numero chiuso a Studi Umanistici e il ricorso contro il Rettore per le cosiddette “tasse fuorilegge”.
Al centro del programma di Udu c’è il potenziamento del diritto allo studio, che comprende borse di studio, mensa, residenza e trasporti; una riforma della tassazione studentesca che sia più progressiva e l’introduzione di una no tax area a 40.000 euro, verso un progetto di gratuità completa dell’università. Inoltre richiedono una riforma della rappresentazione studentesca e una riforma degli appelli, che devono essere almeno uno al mese, apertura prolungata delle biblioteche e della aule studio.
UniLab – SvoltaStudenti
Lista laica, apartitica e indipendente, mette al centro del suo programma meritocrazia, collegamento con il mondo del lavoro, internazionalizzazione e impegno nel promuovere l’associazionismo, per un’università più viva. Chiede infatti maggiori incentivi per gli studenti meritevoli, l’istituzione di career day per entrare in contatto con il mondo del lavoro, agevolazioni per andare in Erasmus (come corsi di lingua gratuiti e elenco degli esami da sostenere all’estero e riconosciuti in Italia il più aggiornato possibile). Richiedono inoltre alla regione Lombardia di aumentare i fondi destinati all’università.
UniSì – Uniti a Sinistra
Come si evince facilmente dal nome, UniSì è una lista di sinistra che lotta per un’università viva, laica e partecipata. Il programma si concentra fondamentalmente su quattro punti: didattica, erasmus, diritto allo studio e servizi. Unisì richiede un aumento degli appelli a otto, la pubblicazione dei questionari della didattica, l’erogazione di corsi e seminari organizzati direttamente dagli studenti per gli studenti, corsi gratuiti di inglese e informatica e un piano per combattere il caro libri degli ultimi anni. Inoltre si impegna a aumentare le borse di studio si servizio, ad innalzare la no tax area a 22.000 mila euro, a rendere meno stringenti i criteri per essere considerato uno studente part-time, a aumentare il numero e la qualità delle residenze e a eliminare la differenziazione tra studente in corso e fuoricorso. Infine richiedono che l’università aumenti e migliori i servizi erogati, come mensa, wi-fi e aule studio, introducendo anche distributori di assorbenti igienici nei bagli e di casette dell’acqua in tutte le sedi dell’università.
Alle scorse elezioni hanno votato solo il 10% degli studenti, facendo sì che il partito più alto fosse quello dell’astensionismo.
Per l’elenco dei candidati in questi organi e nei Consigli dei Dipartimenti e Comitati di direzione delle Facoltà e Scuole, rimandiamo al sito dell’ateneo.