Del: 30 Settembre 2018 Di: Novella Gianfranceschi Commenti: 1

Nel 1958, nell’osservatorio di Muana Loa nelle Hawaii, lo scienziato americano Charles D. Keeling cominciò a raccogliere i primi dati sull’anidride carbonica in atmosfera. E’ molto probabile che in quel momento non si rendesse pienamente conto che le sue rilevazioni avrebbero modificato profondamente le nostre conoscenze sul clima e, persino, il nostro stile di vita.

I risultati mostrati nel grafico, che prende il nome di curva di Keeling, indicano un aumento nel corso degli anni della concentrazione di anidride carbonica con andamento ciclico dovuto all’alternanza delle stagioni.

La curva di Keeling

L’anidride carbonica è un gas incolore e inodore, più pesante dell’aria, prodotto dalla combustione del carbone, degli idrocarburi e in generale delle sostanze organiche.

Nel 1896 il chimico svedese Arrhenius nel suo saggio Sull’influenza dell’acido carbonico sulla temperatura del suolo coniò l’espressione “effetto serra”.

Consideriamo un’urna che contenga 1 milione di palline e supponiamo che quest’urna sia rappresentativa dell’atmosfera. Le palline di anidride carbonica sono circa 397. Tecnicamente si dice che la concentrazione di anidride carbonica è di 397 ppmv (parti per milione in volume), media mensile globale sulla superficie del mare (aprile 2013) a partire dall’epoca preindustriale (da circa il 1880), quando aveva un valore di 280 ppm.
L’effetto serra è innanzitutto un fenomeno fisico, naturale, che permette la vita sulla terra. Senza l’effetto serra, la temperatura media al suolo sarebbe sufficientemente bassa da rendere la vita impossibile. Il clima, che è l’insieme delle condizioni atmosferiche che caratterizzano una regione, è determinato da una serie di fattori: alcuni esterni, come il Sole e la rotazione terrestre; altri interni, come l’atmosfera, gli oceani, i ghiacciai, la vegetazione.

Il clima ha una notevole influenza sulle diverse forme di vita. Esso ha condizionato anche il destino dell’uomo, poiché lo sviluppo, anche quello economico, è fortemente influenzato dalle condizioni climatiche. Le maggiori civiltà si sono sviluppate in aree climaticamente temperate.

Solo da relativamente pochi anni, e grazie a condizioni tecnologicamente avanzate, luoghi molto caldi o molto freddi possono essere visitati e utilizzati a scopi produttivi. Va anche osservato che, l’uomo è stato più abile nel proteggersi dal freddo che dal caldo. La scoperta del fuoco ha reso possibile la colonizzazione di aree che, in assenza di fuoco, sarebbero state inospitali. Solo recentemente, invece, sono state sviluppate risposte efficaci, come ad esempio l’aria condizionata, che hanno reso possibile lo sviluppo in luoghi impraticabili. In più il caldo favorisce forme di vita ostili alla presenza dell’uomo, ad esempio malaria e difterite si diffondono molto più velocemente in climi caldi.
Dal punto vista climatico e fisico, l’effetto serra è un fenomeno indubbiamente complesso, ma gli scienziati sono unanimi nel ritenere che gli aumenti di emissioni di origine antropogenica siano la causa degli aumenti delle concentrazioni di gas serra in atmosfera. Più complessa, e quindi maggiormente attaccabile, è la relazione tra concentrazioni e aumento della temperatura.

L’associazione negazionista più forte è la Global Warming Policy Foundation, creata da lord Nigel Lawson ex ministro delle Finanze di Margaret Thatcher nel 2009. La sua tesi è che la Terra stia vivendo un periodo caldo ciclico come ve ne sono stati in passato, a causa di variazioni naturali come la radiazione solare, e che le elevate concentrazioni di anidride carbonica nell’aria di oggi siano l’effetto e non la causa del riscaldamento. La Global Warming Policy Foundation, che è composta da ex banchieri, giornalisti e perfino da un vescovo, non ha mai rivelato i nomi dei propri finanziatori, affermando solo che nessuno di loro aveva significativi interessi nel settore dei combustibili fossili. Se dipende tutto dal Sole, dicono gli scienziati dell’Intergovernmental Panel On Climate Change (IPCC), come mai le temperature sono aumentate più nell’atmosfera medio bassa che in quella alta, più di notte che di giorno, più in inverno che in estate, più a latitudini alte che basse? Si tratta di anomalie che la teoria della ciclicità del clima non spiega.

 

La letteratura e l’informazione sul tema del cambiamento climatico è molto vasta e copre diverse aree disciplinari. La chimica alla base degli studi di Arrhenius e Keeling è stata solo il punto di partenza. Oggi qualsiasi domanda sul destino umano – da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? – non può prescindere dalla riflessione sul clima e sui suoi cambiamenti.


Per approfondire:

Il riscaldamento globale è colpa dei gas serra. Chi sono i negazionisti di Milena Gabanelli

Alessandro Lanza, Il cambiamento climatico, Il Mulino, Bologna, 2000

Immagine di copertina: Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?, Paul Gauguin, 1897

Novella Gianfranceschi
Laureanda in biologia evoluzionistica, penso mentre cammino e cammino per pensare, così evito qualsiasi tipo di dualismo mente-corpo, filosofia e scienza.

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