
Il 2018 sta per concludersi e la redazione di Vulcano Statale ha preparato una classifica dei 5 eventi più vulcanici dell’anno!
Articolo di Arianna Preite
Milano puoi amarla e odiarla, ma senz’altro per quanto riguarda la proposta di eventi culturali riesce ad offrire una scelta tanto ampia da accontentare ogni genere di gusto e preferenza di campo musicale, artistico, editoriale o teatrale. Scegliere di ricordare soltanto cinque degli eventi che hanno segnato quest’anno, naturalmente anche sulla base del gusto personale, è un’impresa davvero ardua, ma quelli che trovate di seguito sono senz’altro momenti che meritano un posto nella nostra classifica.
[dropcap type=”square or circle”] E [/dropcap] DITORIA: SPRINT, Independent Publishers and Artists’ Books Salon
Anche quest’anno lo Spazio Maiocchi ha ospitato la sesta edizione della fiera di editoria indipendente SPRINT. L’iniziativa prevede un programma di tre giorni di performance artistiche, presentazioni, esposizioni di artisti indipendenti e serate musicali. La fiera dà spazio alle proposte più innovative e ricche di contenuti inaspettati, promuove gli approcci che propongono formati e linguaggi sempre nuovi. Un aspetto interessante è il dialogo diretto che è possibile instaurare con i vari artisti e promotori di pubblicazioni, in modo da poter interagire con il punto di vista e con le idee di chi ha effettivamente dato vita alle proposte in esposizione. Un tipo di approccio fondamentale anche per scavare e comprendere più a fondo la natura, in alcuni casi piuttosto criptica, dei progetti.
[dropcap type=”square or circle”] T [/dropcap] EATRO: Bestie di Scena, Piccolo Teatro di Milano

Lo spettacolo teatrale che più ha lasciato a bocca aperta durante questo 2018 è senza dubbio Bestie di scena, che ha aperto il sipario al Piccolo Teatro di Milano lo scorso maggio. Dalla geniale regia di Emma Dante, Bestie di scena ha un modo di fare teatro che si avvicina molto anche alle forme della performance artistica, è un’espressione d’impatto incredibile degli istinti primordiali dell’uomo. L’uomo protagonista di questo spettacolo è un uomo prigioniero di una nudità che lo mette a disagio, lo spaventa, tanto da costringere i vari personaggi in una tetra danza nei vani tentativi di nascondere quest’assenza di veli. Questa nudità non è soltanto concreta ma è soprattutto metaforica, rappresentante la mancanza di difese di questi uomini- bestie, seppur estremamente ricchi di umanità, che cercano inutilmente difesa contro la crudeltà delle forze maggiori che si abbattono su di loro.
[dropcap type=”square or circle”] A [/dropcap] RTE: Ya basta hijos de puta, Teresa Margolles, PAC
Ospitata dal Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano tra marzo e maggio 2018, la personale di Teresa Margolles ha portato uno sguardo crudo e toccante sulla violenza nell’epoca che stiamo vivendo. Orientando la riflessione in particolare sulla pericolosità delle proporzioni del crimine organizzato, che non fa che lacerare e frammentare il mondo e in particolare paesi come il Messico, dal quale l’artista proviene. Lo spazio espositivo è articolato dai modi artistici più disparati, dalla fotografia a installazioni con scelte particolari di materiali, a grafiche, fino a spazi che danno vita a delle vere e proprie esperienze, rendendo il fruitore non solo spettatore ma protagonista in prima persona di sensazioni e sperimentazioni assolutamente uniche. Nella presentazione alla mostra Teresa Margolles ha parlato di un particolare luogo-simbolo (Ciudad Juárez) di spietati episodi di ferocia, violenza, traffico di droga, di organi e di migranti, in particolare l’artista racconta casi di femminicidi pesantemente velati da opprimenti strati d’omertà. L’artista è inoltre medico legale, questo giustifica alcuni elementi del suo approccio all’arte ricco di macabro, e di vere e proprie tracce di corpi, che contribuiscono senz’altro però a rendere con più impatto molto di ciò che racconta.
[dropcap type=”square or circle”] C [/dropcap] ULTURA: MACAO x WE INSIST
Quest’anno, MACAO, ovvero lo spazio occupato di Viale Molise 68, nuovo centro per le arti, la cultura e la ricerca, ha rischiato lo sgombero, da quel momento il collettivo di Macao si è attivato rispondendo con un progetto dal titolo WE INSIST, che proponeva un’offerta molto variegata di eventi, uno (a volte più di uno), al giorno per dimostrare l’importanza di lasciare alla città uno spazio come MACAO. Si sono susseguiti progetti il cui filo conduttore era la sperimentazione, che variava dalla musica, all’arte fino al dibattito politico e molto ancora. Ci sono stati numerosi ospiti internazionali, testimoni assieme ai ragazzi di MACAO, di un’esperienza culturale e sociale senza eguali sul territorio milanese. Il centro infatti, nonostante storicamente la sua fama sia spesso più circoscritta alle serate, è in realtà promotore poliedrico di numerose iniziative, oltre che di workshop aperti a tutti di teatro, regia, arte ed editoria. È stata ospitata da MACAO durante il WE INSIST anche la prima presentazione italiana del progetto Mediterranea Saving Humans, la prima nave solidale d’Italia, messa alla luce da persone impegnate nell’attivismo per i diritti.
[dropcap type=”square or circle”] F [/dropcap] OTOGRAFIA: PHOTOVOGUE FESTIVAL, BASE Milano
Dal 15 al 18 novembre 2018 si è tenuto al BASE il Photovogue Festival, che porta la luce su una riflessione riguardo il ruolo della fotografia oggi, in particolare THE FEMALE GAZE: “un atto sovversivo, la riaffermazione di una femminilità sfaccettata e del diritto all’autorappresentazione del proprio corpo, una rivoluzione del modo di rappresentare il corpo e la sessualità femminile nella fotografia di moda”. PHOTOVOGUE/inFASHION ha invece esposto i lavori di vari fotografi, selezionati tramite uno scouting sul canale di PhotoVogue. La mostra porta senz’altro una lente inconsueta sulla fotografia di moda, non soltanto quella patinata da rivista, ma una fashionphotography come linguaggio potente ed estremamente comunicativo, in grado di indagare la società e di trasmettere idee innovative in campo di moda ma non solo.