Del: 26 Febbraio 2019 Di: Francesca Rubini Commenti: 0
Karl Lagerfeld, cosa ricorderemo dell'Icona di Chanel -Vulcano Statale

Karl Lagerfeld, stilista, fotografo, direttore artistico e all’occasione regista, è scomparso questo 19 febbraio, a 85 anni. Con più di sessant’anni di carriera alle spalle, ironia della sorte, se si cerca il suo nome su Google le prime notizie a comparire sono quelle riguardanti la sua eredità. 

E non si sta parlando della sua eredità artistica, di ciò che Lagerfeld ha lasciato al mondo della moda. No, si sta parlando proprio della sua eredità, dei suoi 150 milioni che, secondo alcuni rumors — quei rumors che hanno letteralmente sovrastato la notizia della sua morte —, finiranno nelle tasche della sua gatta Choupette. Influencer su Instagram e Twitter, Choupette ci ha ringraziati per le belle parole di cordoglio sperando che esse possano aiutarla a superare il suo lutto.

https://www.instagram.com/p/BuHz76DFmDv/?utm_source=ig_web_copy_link

Senza nulla togliere alla notizia sull’eredità di Lagerfeld, vi sono altri motivi per cui varrebbe la pena parlare dello stilista che ha rivoluzionato, a partire dagli anni ’60, il mondo della moda. 

Una giornalista del The Guardian ha voluto ricordarlo polemicamente come colui che ha costruito il suo impero mettendo le donne in un’infelice competizione con il loro io-bambino. Secondo la giornalista, Lagerfeld era un misogino che ha reso la moda misogina ed esclusiva. Le donne che entravano nella sua cerchia erano tutte giovani e amabili, e anche se non c’è niente di male in ciò, il problema sta nel fatto che la giovinezza resta in ogni caso solo una fase della vita di una donna. 

Karl Lagerfeld, polemiche a parte, resta una figura che ha avuto un forte impatto a livello artistico, nel mondo della moda e non solo, e che negli anni ha dato il suo contributo alla Fashion industry.

Già negli anni Settanta iniziò la sua collaborazione con la casa di moda Fendi. Il suo ultimo lavoro e i suoi ultimi sforzi, infatti, sono andati proprio verso l’ultima sua collezione, presentata durante la Milano Fashion Week della scorsa settimana. Al termine della sfilata Silvia Venturini Fendi ha ricordato la sua ultima conversazione con Lagerfeld e ha riportato che “his only thoughts were on the richness and beauty of the collection”, il suo unico obiettivo era la ricchezza e la bellezza della collezione. Dopo lo show è stato proiettato, inoltre, un video per ricordare i 54 anni di collaborazione come una bellissima, la più lunga, storia d’amore nel mondo della moda.

Negli anni Ottanta, la vita di Lagerfeld è stata segnata da un’altra importante svolta che avrebbe influenzato la sua intera carriera: l’inizio della collaborazione con la casa di moda Chanel, per cui fu direttore artistico e responsabile del prêt-à-porter, e verso la quale ha dato il suo apporto, anche in questo caso, fino all’ultimo. La sfilata più recente che lo stilista ha curato per la casa di moda ha avuto come location una spiaggia artificiale con finto oceano e sabbia bianca. Le modelle hanno sfilato a piedi nudi tenendo le preziose scarpette tra le mani. 

Karl Lagerfeld, cosa ricorderemo dell'icona di Chanel -Vulcano Statale

Insomma, Karl Lagerfeld, come genio della moda, ha lasciato la sua impronta in questo mondo e, come la gattina Choupette con il suo bodyguard e le sue due cameriere, il mondo della moda dovrà prepararsi ad andare avanti senza un’altra delle sue icone.

Karl Lagerfeld, cosa ricorderemo dell'Icona di Chanel -Vulcano Statale

Foto di copertina di Pascal Le Segretain/Getty Images

 

Francesca Rubini on Instagram
Francesca Rubini
Vado in crisi quando mi si chiede di scrivere una bio, in particolare la mia, perché ho una lista infinita di cose che mi piacciono e una lista infinita di cose che odio. Basti sapere che mi piace scrivere attingendo da entrambe.