New music Friday è la nostra rubrica musicale.
Il venerdì è il giorno in cui escono i nuovi singoli e album dei nostri cantanti preferiti, e il sabato è il giorno in cui ne parliamo.
Illustrazione di Ludovica Marani
La sessione giunge al termine. Avete passato quell’esame un po’ colloso del corso di lettere antiche che avete messo nel piano di studi per errore? State ancora digerendo il cenone Natalizio? Io sì. La settimana di Sanremo trasforma il paese in un cinepanettone senza esclusione di colpi e questi colpi, a suon di post sulle vostre bacheche, stanno colpendo anche voi. Proprio per questo non parlerò di Sanremo perché, come dice Ambra Angiolini parlando di Non è la Rai, “è già stato detto tutto”.
Ariana Grande, il nuovo album e il nuovo singolo, “break up with your girlfriend, I’m bored”.
Non vi dirò che il nuovo album di Ariana Grande è la next big thing, semplicemente perché non è vero, in quanto questo è il momento d’oro di Ariana Grande a livello di personaggio, di iconicità, ma ha avuto album migliori, un paio di ere fa. La verità è che sì, ho sentito l’album di Ariana in un hangover sanremese (sono un bravo raga, niente alcol coinvolto nei miei giudizi), è un buon album, lo riascolterò, però ci sono troppi suonini presi in prestito dalla trap che alla lunga non fanno che snaturare la musica in quanto tale. Stessa cosa succedeva in Reputation di Taylor Swift, me ne sono innamorato dopo diversi ascolti e dopo aver capito che nella produzione è coinvolto anche Jack Antonoff (ex Fun, parte del progetto Bleachers).
L’impressione che ho ascoltando Ariana Grande e quest’album è che voglia rappresentare una satura cultura di internet fatta di post dal linguaggio sassy e meme. In quale altro universo una persona potrebbe dire: “rompi con la tua ragazza, sono annoiata”?. Eppure va benissimo così.
Kim Petras regina di tutto.
Internet riserva molte storie, alcune toccanti, altre meno. La storia di Kim Petras lo è, in quanto è una delle persone più giovani ad aver mai attraversato una transizione di genere. La cantante ha rilasciato una collaborazione con la cantante e produttrice SOPHIE, dando vita a “1, 2, 3 dayz up”, una collaborazione all’insegna della trans power. Meraviglia. Kim Petras ha nel tempo rilasciato altri singoli, la cui copertina è un suo ritratto fatto al neon, sempre di diversi colori. Oltre a questo brano, sono usciti in simultanea i singoli “Homework” insieme al rapper lil aaron e “If u think about me”‘. Ci sono tanti sintetizzatori e tanto talento. Vi consiglierei di tenere d’occhio Kim Petras.
MARINA senza diamanti è finalmente tornata.
Qualcuno avrà già sentito parlare di Marina and the diamonds, in quanto non è proprio la prima che passa, in quanto probabilmente ha fatto parte della vostra adolescenza se usate o usavate Tumblr per far finta di avere una personalità che non fosse simile a quella dei vostri coetanei più devoti alla realtà nazional-popolare, Marina and the diamonds non pubblicava materiale da diverso tempo, non è una che fa le cose tanto per fare. Negli ultimi anni sono uscite due collaborazioni, Disconnect (con i Clean Bandit) e Baby (sempre con i Clean Bandit e con il nostro amico del cuore Luis Fonsi). Quest’ultima è tutt’ora in classifica ed è un singolo di successo. Marina ha deciso di togliere dal suo nome la parte de “and the diamonds”. Nelle interviste ha sempre spiegato che “I am Marina, you are the diamonds”, riferito ai suoi fan. Questo non significa che non abbia più fan, anzi, ha semplicemente raccontato che la sua decisione è stata totalmente naturale. Il nuovo singolo, “Handmande heaven” ha una certa continuità con tutto il suo lavoro precedente. Potrebbe essere un estratto del suo album “Froot”, del 2014. Sono curioso di sentire l’album intero, dato che ero uno di quei ragazzi che si sentiva super alternativo nell’ascoltarla. Ora che ho capito di essere un pesce rosso in una boccia di pesci rossi e che forse, per colpa della globalizzazione, nulla mi renderà mai davvero unico in quanto targettizzabile in decine di modi diversi, mi auguro solo che anche Marina possa essere così. Disperatamente mainstream.
https://www.youtube.com/watch?v=GiOGlYjKgX8
Mahmood è una delle perle di questo Sanremo e sarà l’unica cosa che dirò su tale festival.
Quando non scrivo il vostro articolo preferito, quando non mi spaccio per studente di scienze della comunicazione, mi spaccio per cantautore. Questo fa sì che per qualche ragione le persone si fidino della mia opinione, così è da tre giorni che faccio parte di social room virtuali e non per commentare il festival, per questo mi risparmio l’articolo minuzioso, esibizione per esibizione. Non vi parlerò di quanto mi faccia sbadigliare Il Volo nonostante ne riconosca l’indiscusso talento, o di quanto Achille Lauro sia una perla ai porci (ho visto giusto oggi un articolo che riportava una serie di commenti populisti contro di lui e questo genere di cose mi rendono euforico come un salto d’appello). Vi parlerò di Mahmood, emblema di come a Sanremo uno debba portare quello che fa abituamente e non piegarsi a logiche di mercato. In questo brano Mahmood parla di come i soldi possano cambiare una famiglia. Ci ha lavorato con Dardust e Charlie Charles, mica pizza e fichi. Il primo marzo uscirà il suo primo disco che attendo da Dimentica e niente. Non so come funzionino le dinamiche Sanremesi, per qualcuno conta vincere, per altri è una vetrina, ma è innegabile che ci sia in ballo un processo di svecchiamento, e che Mahmood sia uno dei portavoce di tutto ciò. Viva l’innovazione e viva “Soldi”, che prevederà anche la collaborazione di Guè Pequeno.