New music Friday è la nostra rubrica musicale.
Il venerdì è il giorno in cui escono i nuovi singoli e album dei nostri cantanti preferiti, e il sabato è il giorno in cui ne parliamo.
Illustrazione di Ludovica Marani
Sto ancora gongolando. Sì, sorvolerò sull’aver rimandato antropologia culturale a data X, siamo tutti umani, no? Dicevo che sto gongolando per Mahmood. Settimana scorsa parlavo del suo singolo e ora vince Sanremo. E non solo vince Sanremo, scatena l’ira degli analfabeti funzionali che si appellano al suo essere “straniero” (stupidaggini, è italo-egiziano e nato in Italia) e al fatto che ci siano parole in arabo nel suo testo. “Soldi” è una perla. Questo Sanremo ha premiato i più bravi, tra Silvestri, Cristicchi, la Bertè. Menzione d’onore per Achille Lauro che si è ritrovato a perculare Striscia La Notizia, con il servizio che collega il suo brano “Rolls Royce” all’MDMA. Ricordate quando eravamo piccoli e indifesi, e guardavamo Striscia la notizia e Le Iene pensando fossero simpaticissime, e ci sentivamo alternativi e d’avanguardia? Ecco sì, eravamo alternativi per avere otto anni, o almeno, io lo ero. Ora mi sento unicamente di dire: che tristezza. La dicotomia tra opinione popolare e vittorie sanremesi, e soprattutto le reazioni medie a tutto ciò ci fanno capire in che situazione versa la media cognitività della nostra nazione. Mahmood sarà un’ottima risorsa per l’Eurovision Song Contest di quest’anno, finalmente qualcosa che regga il confronto a livello di sonorità (per quanto i precedenti rappresentanti fossero degni, in fatto di suono, secondo me, ci siamo sempre distinti in negativo, Michielin e Gabbani a parte).
Passiamo al resto.
Katy Perry e Zedd con “365”
Dobbiamo rassegnarci a un dato di fatto: la Katy Perry di California Girls non c’è più, si è evoluta. Le sue sonorità sono più scure, lei parla di politica, non le interessa fare le canzoni da primo posto su Billboard anche se ci finisce inevitabilmente. Qui collabora con Zedd, che non ne sbaglia mai una. La canzone è bellissima. Se l’ultimo album di Katy Perry non vi è piaciuto particolarmente, forse dovreste riascoltarlo ora, con queste nuove consapevolezze che vi sto inculcando. Proprio così. Io trendsetter.
Avril Lavigne, l’album “Head above water” e il singolo “Dumb Blonde” con Nicki Minaj
Un album dopo anni, d’impatto maggiore rispetto ai precendenti, e mi rilasci un singolo come Dumb Blonde? Che imbarazzo dai. L’identità di un artista è una cosa immensa, importantissima. Non amo la memorabilia reiterata e fine a sé stessa, non la amo perché è da codardi dopo un po’, puntare a un pubblico sicuro. Mi piace solo se apre, piano piano, a qualcosa di nuovo. Spero sia così. Tralasciando questo brano, l’album è buono.
Dua Lipa e St. Vincent ai Grammy 2019 con One Kiss + Masseduction
Tutta quest’attenzione per Sanremo, e non ho seguito i Grammy. Sono imbarazzante pure io. Non starò a riportarvi la lunghissima lista di vincitori, vi dico solo che il remix di Mura Masa di Walking Away delle HAIM ha vinto e io ho gongolato ulteriormente, era poco dopo la vittoria di Mahmood. St.Vincent, Jack Antonoff (Bleachers), Lady GaGa e Dua Lipa hanno vinto dei Grammy. Tutto ciò mi rende super gongolante, posso davvero dirvi che se il talento viene riconosciuto fino a questo punto, è un bel momento per la musica internazionale.
Così ci siamo ritrovati con Dua Lipa che duetta con St.Vincent sulle note di “Masseduction” e “One Kiss”, totalmente inaspettato, totalmente lesbochic e girlpowerish e tutto ciò è meraviglioso. Vi lascio giudicare l’esibizione.