Non c’è più tempo.
Il titolo della raccolta di articoli – edita da Einaudi– di Luca Mercalli, climatologo e storico divulgatore scientifico in materia di cambiamenti climatici, è tanto conciso quanto chiaro.
Dagli inizi degli anni novanta Mercalli si occupa di fare chiarezza su che cosa sta accadendo al nostro pianeta e su ciò che bisogna fare per evitare che accada, scontrandosi spesso con il negazionismo e con l’etichetta di “catastrofista”. Proprio le prime pagine del suo libro raccontano di quanti sforzi siano stati fatti in questo senso, da lui e da molti altri, negli ultimi sessant’anni: pubblicazioni, appelli e manifesti firmati da migliaia di scienziati e rimasti perlopiù inascoltati.
Il problema dei cambiamenti climatici, però, è reale e drammatico, ma soprattutto imminente: se non saremo noi a pagarne direttamente le conseguenze, di sicuro lo faranno i nostri figli.
Questa sarà la grande sfida del XXI secolo.
Lo scossone dato dalla giovane Greta Thunberg ha rappresentato un momento storico, dando vita alla più grande mobilitazione popolare per la tutela dell’ambiente. I centomila scesi per le strade di Milano sono certamente la prova che una nuova sensibilità ambientalista si sta diffondendo anche nel nostro paese. Mercalli stesso, in uno degli articoli, esortava i giovani a ridestarsi dallo stato di assopimento e a “fare il Diciotto”, invocando un’analogia, senza colore politico, con i tumulti giovanili del Sessantotto.
Alla luce dell’onda ecologista degli ultimi mesi, leggere Mercalli ci ricorda che un ambientalismo che si fa sentire solo in piazza, senza concretarsi pure nella dimensione domestica e quotidiana dei singoli, può risultare inutile – e anche un po’ ipocrita –. La politica deve indubbiamente fare la sua parte, superando l’ostacolo del mero consenso politico, specialmente ora che la tutela dell’ambiente diviene sempre più un tema caro agli elettori; la società civile deve adoperare tutti gli strumenti legittimi di pressione per far sentire la propria voce.
Ma un’enorme parte delle emissioni di gas climalteranti che fanno impazzire gli equilibri naturali dipende, più o meno direttamente, dai nostri consumi: la soluzione al collasso del pianeta non può essere pensata senza cambiare il nostro stile di vita.
Mercalli dedica un’ampia sezione della sua raccolta a ciò che definisce “ecologia domestica”, un insieme di consigli e soluzioni alternative che riducono fortemente il nostro impatto sull’ambiente, sempre con un occhio di riguardo per il portafogli: ridurre drasticamente i consumi di carne, utilizzare di meno l’automobile e l’aereo, diminuire lo spreco e in generale fare una spesa più critica, controllando origine e trattamento dei prodotti, alimentari e non.
Laddove le finanze non permettono di arrivare con facilità, intervenire è compito doveroso della politica: incentivi per l’acquisto pannelli solari e automobili elettriche, potenziamento dei mezzi pubblici, sgravi fiscali per le imprese che rispettano e tutelano l’ambiente sono solo alcune delle misure che l’elettorato potrebbe chiedere alla classe politica.
Una lettura consigliata a chiunque decida che la tutela dell’ambiente deve diventare una priorità, per un ambientalismo che guardi tanto agli scranni del Parlamento quanto all’ecologia domestica.
Articolo di Fabrizio Maroni.