Del: 28 Maggio 2019 Di: Elena Gentina Commenti: 0
MI AMI 2019: Amor vincit omnia -Vulcano Statale

Tra venerdì 24 e domenica 26 maggio all’idroscalo di Milano si è tenuta la quindicesima edizione del MI AMI Festival.

Il MI AMI, acronimo di Musica Importante a Milano, è un festival musicale che ha luogo durante l’ultimo fine settimana di maggio, in cui si esibiscono artisti indie e alternative senza distinzione di generi musicali. Il festival, organizzato da Rockit.it e dall’agenzia creativa Better Days, non ha come unica protagonista esclusivamente la musica: quest’anno ha avuto infatti ospiti d’eccezione come Emma Bonino, intervenuta nella giornata di apertura. Nel corso degli anni sono stati aggiunti spazi come:

– il MI FAI, dedicato agli illustratori, con l’inserimento dal 2016 di un palco dove le opere dei disegnatori vengono proiettate creando un effetto di interazione con la musica. Quest’anno il direttore artistico è stato Alessandro Baronciani, che ha scelto dieci tra i migliori illustratori, fumettisti e promesse in Italia;

– il MI PENSI (già presente tra il 2010 e il 2013), serata letteraria che si andava ad aggiungere alle tre giornate;

– il MI PARLI, spazio dedicato allo storytelling inserito quest’anno, in cui è stato possibile ascoltare alcuni tra i principali scrittori e autori di podcast in Italia, oltre che salire sul palco per raccontare la propria storia.

Oltre a questi spazi, quattro sono stati i palchi su cui gli artisti si sono esibiti nel corso delle tre serate: il palco Jowaé, il palco Tidal, il palco WeRoad e il palco Retro.

Tra gli artisti che si sono esibiti venerdì: i Coma_Cose, i Fast Animals & Slow Kids, Massimo Pericolo, Giorgio Poi, Franco126, Jesse The Faccio, i Tauro Boys, i Sxrrxwland; sabato: Motta, Nitro, Ensi, Bassi Maestro, Chadia Rodriguez, Venerus, Mahmood, Myss Keta; domenica: Bugo, Dimartino, La Rappresentante di Lista, Luca Carboni. Questi sono solo alcuni degli ottanta gruppi musicali che si sono susseguiti sui palchi tra il 24 e il 26, oltre ad alcuni ospiti come Frah Quintale, Sfera Ebbasta e Gué Pequeno.

Sono tutti artisti pieni di talento e originalità che ben definiscono il panorama musicale italiano nato in questi anni.

A tal proposito la redazione di Rockit.it scrive:

Negli ultimi anni è successo qualcosa di importante alla musica italiana. Quello che abbiamo sentito è il riflesso di internet, del nostro mondo nuovo e di uno dei momenti di più grande cambiamento che l’umanità abbia visto, ma non sta a noi parlare di tutto questo. Parliamo di musica. […] Le nuove generazioni, come gran parte delle cose nuove, sono imperfette. Nemmeno a noi piace tutto, certe cose non sono ancora mature. Ma non possiamo smettere di guardare dove c’è gioventù, freschezza, forza vitale, urgenza e slancio. Tutte cose che alla fine hanno creato qualcosa di buono.”

La stessa musica trap senza internet non sarebbe mai nata, dal momento che è il suo principale mezzo di diffusione, ed è uno dei fenomeni musicali più indipendenti dal supporto fisico come i dischi. Oltre a questo nuovo genere non sono mancati il rap, il pop e il rock.

L’intento dei due direttori Stefano Fiz Bottura e Carlo Pastore, come dichiarano in un’intervista ad affaritaliani, era quello di fotografare il presente e il futuro, ma anche il passato della musica italiana con una line up fatta di debutti assoluti come quello di Massimo Pericolo, la next big thing del rap italiano e omaggi speciali a uno dei padrini del nuovo pop italiano come Luca Carboni.

“Un cartellone in cui, oltre all’orgoglio di avere con noi il vincitore di Sanremo Mahmood che ha fortissimamente voluto suonare al nostro festival, c’è tutta la speranza e la volontà di raccontare l’Italia di oggi nel suo meglio: senza barriere di genere, con inclusiva naturalezza, in magico equilibrio tra ricerca e rispetto. Selezionando quello che per noi è importante. Dedicando tempo ed energie a chi se le merita davvero. Un posto dove l’amore vince su tutto, dove prendersi cura, con grazia e devozione. Un rifiugio dalla peste dei social e del mondo là fuori. Per crederci, crederci sempre. Perchè così forse, insieme, ce la faremo.”

L’hashtag ufficiale di questa edizione del festival non a caso è stato #amorvincitomnia, non nella forma corretta in latino di Virgilio Omnia Vincit Amor ma nella versione errata con cui Caravaggio ha intitolato un suo quadro, per evidenziare la creatività del festival e come esso sia una promessa d’amore per la musica.

Elena Gentina
Studentessa di lettere moderne. Amo la musica, la letteratura e il cinema. Vivo tra le nuvole ma cerco di capire quello che sta a terra.