Del: 12 Giugno 2019 Di: Alice De Matteo Commenti: 0

Il progetto milanese Art Space torna a sorprenderci con la mostra collettiva ‘‘Clausura nell’arte’’ che verrà inaugurata mercoledì 12 giugno presso Spazio Arte Tolomeo (via Ampère 27) e sarà visitabile fino al 17 dello stesso mese.

Il ritiro spirituale e religioso della clausura verrà rappresentato in ambito artistico da trenta giovani pittori e scultori di provenienza internazionale. Gli artisti hanno realizzato le loro opere partendo dalla propria ‘‘clausura’’, ovvero il momento privato e intimo della creazione d’arte. Non è necessario che la solitudine sia reale perché gli artisti, per rappresentare le proprie emozioni, sono capaci di isolarsi anche tra la gente, rispondendo al proprio bisogno creativo.

Abbiamo fatto qualche domanda alla organizzatrice Eva Amos (responsabile Art Space).

“Clausura” è una parola difficile da far incontrare con l’arte. Cosa avete cercato negli artisti che avete individuato per partecipare alla mostra?

Clausura è un termine davvero complesso e normalmente viene utilizzato nel contesto religioso ma abbiamo cercato di “applicarlo” all’arte. Clausura ed arte non si sono ancora incontrare ed approfondire questo legame è una provocazione, anche se invadere il mondo religioso non è stato il nostro obiettivo. Gli artisti che hanno preso parte a questa esposizione sono stati chiamati a confrontarsi con i monaci che si isolano dal mondo per compiere la profonda ricerca di Dio. Chiudersi nel proprio studio e dedicarsi all’arte è un’immagine che prende in ‘‘prestito’’ il significato della clausura.

La “clausura” è un momento di distacco per un incontro profondo. Quanto ha bisogno oggi l’arte di “distaccarsi” dal quotidiano per toccare la profondità dell’uomo contemporaneo?

Il distacco della “clausura nell’arte” potrebbe essere un’ottima raffigurazione di come l’arte possa essere oggi il momento di incontrare se stessi. A mio parere, essendo anche io artista, vi sono momenti in cui c’è reale bisogno di distaccarsi dal quotidiano per creare.

Il soggetto religioso è stato uno dei grandi protagonisti dell’arte di tutti i tempi. Che spazio gli è riconosciuto oggi?

Lavorando nel campo di organizzazione delle mostre ed eventi culturali noto che oggi è davvero irrilevante l’interesse per il soggetto religioso da parte degli artisti. Questo accade perché comunque il tema religioso è rimasto sicuramente legato al passato e ha bisogno di pubblico essere sorpreso dall’innovazione, per cui l’arte classica non è più sufficiente da sola.

Alice De Matteo
Studentessa di Scienze Storiche presso l'Università Statale. Scrivo sempre con una tazza di earl grey e sempre nella mia città.

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