Del: 20 Dicembre 2019 Di: Matteo Lo Presti Commenti: 0

Classe ’92, di Brebbia, all’anagrafe Alessandro Vanetti, una vita travagliata e la riscossa con la musica.

Quella di Massimo Pericolo è una scalata al successo che inizia con “7 miliardi”, brano controverso ma innovativo nel panorama italiano, capace tuttavia non solo di indignare, ma di coinvolgere numerosi dei suoi ascoltatori in una spirale fatta di rabbia sociale e beat che richiamano notevolmente il genere lo-fi, ossia volontariamente distorto, lo stesso della celebre canzone di xxxTentacion “Look at me!”.

Al di là del successo di “7 miliardi”, il giovane rapper ha incontrato ulteriori soddisfazioni riguardo la sua carriera musicale durante tutto il 2019.

Perciò, possiamo davvero domandarci se Massimo Pericolo sia davvero stato la rivelazione musicale di questo 2019?

L’esordio, come già accennato, ha avuto molto da ridire, ma nonostante lo stupore e l’indignazione iniziale, il 27enne lombardo è riuscito ad attrarre a sé un nutrito gruppo di sostenitori, che udivano nelle sue parole non i ridondanti schemi della trap, riguardanti soldi e autocelebrazione, e neanche quelli troppo melodrammatici dell’indie, composti da voli pindarici ed elogi velati all’amore, bensì qualcosa che effettivamente toccasse le corde di chi non sta vivendo periodi troppo limpidi, sia sul lato economico che su quello emotivo, oltre alla crudezza di come venissero descritte le varie situazioni.

L’uscita dell’album “Scialla Semper” ha favorito ancora di più la sua ascesa, i cui testi sono prettamente autobiografici, mentre il duo Crookers e Nic Sarno ha provveduto all’esecuzione di strumentali cangianti tra di loro, da composizioni melodiche ad altre invece ballabili (come quella di Polo Nord, ispirata a “L’amour toujours” di Gigi D’Agostino).Insieme a tutto ciò, ha avuto una grande cassa di risonanza mediatica l’intervista a Massimo Pericolo da parte della presentatrice Daria Bignardi alla trasmissione “l’Assedio”, in grado di riscuotere specialmente critiche positive, vista l’assenza di attacchi personali contornati da quella finta demagogia su “la propaganda della droga” e “i pericoli che corrono i nostri figli ascoltando questa musica” che, purtroppo, ha ancora terreno fertile da parte di alcuni media nazionali.

Last but not least, dal 2 novembre al 6 dicembre si è svolto il tour italiano del cantante, affiancato da Speranza e Barracano, colleghi e amici di Massimo Pericolo, che ha registrato il sold out in numerose città, tra cui Milano e Firenze.

Buona la prima, si oserebbe dire in questi casi. Il 2019 è sicuramente stato un anno pieno di soddisfazioni per il giovane rapper di Brebbia, aspettando di scoprire cosa ci regalerà il 2020; in molti, ovviamente, sperano che rimanga fedele alla linea.

Matteo Lo Presti
Calciofilo e meme lord, il tutto innaffiato da Poretti 9 luppoli. Amo i tatuaggi, la filosofia morale, la Liguria e scrivere. Sogno l'autarchia e l'atarassia.

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