Non è la prima volta che Kanye West è al centro dell’attenzione, il suo carattere senza freni e molto tagliente lo ha reso famoso per dichiarazioni assurde («Bill Cosby è innocente!») e scenate spesso fuori luogo (l’interruzione ai danni di una giovane Taylor Swift durante i Video Music Award), ma questa volta la situazione sta degenerando in qualcosa di più grande.
Sono anni che uno dei suoi più grandi desideri è quello di diventare presidente degli Stati Uniti d’America e alla fine poche settimane fa, fuori tempo massimo, ha annunciato di volere correre per questa carica. Molti hanno pensato che fosse una delle sue dichiarazioni per far parlare di sé, ma il 19 luglio si è presentato in North Carolina con un giubbotto antiproiettile e senza microfono per fare il suo primo comizio. Il risultato è stato un uomo evidentemente in crisi che parla di temi come l’aborto, le droghe e la religione mentre alterna momenti di grasse risate, pianti sofferenti e urla liberatorie.
Ciò che hanno visto tutti è un uomo in difficoltà che sta combattendo da solo qualcosa più grande di lui.
L’anno scorso durante un’intervista con David Letterman aveva parlato liberamente della sua bipolarità, di esserne conscio e di non prendere regolarmente le medicine prescritte per non annichilire il suo lato artistico. Finalmente tutti i suoi comportamenti strani e senza un apparente senso avevano avuto una giustificazione, ma ciò che ancora non si riesce a spiegare è il motivo per cui la famiglia e in generale chi tiene alla sua persona, compreso lui stesso, non sembra volerlo proteggere.
Uno scontro all’interno della famiglia è in atto, il rapper sembra aver denunciato il fatto che la moglie e la suocera vogliano rinchiuderlo in un istituto definendole delle “suprematiste bianche” e che lui abbia chiesto più volte il divorzio, anche se pochi giorni fa Kim Kardashian ha preso le difese del marito tramite il suo canale Instagram.
Molti lo prendono sul serio, alcuni pensano sia tutto una mossa di marketing per promuovere il nuovo disco che doveva uscire due giorni fa e la sua linea di moda già miliardaria, entrambe le linee di pensiero però stanno esagerando nel parlarne, l’importanza di ciò che dice e ciò che fa sta superando qualsiasi linea.
Il motivo per cui se ne parla molto è perché raramente si vede una persona così famosa e influente in uno stato emotivo, che sia costruito o no, così particolare e ambiguo. Sentire una persona che ha combattuto per anni il forte razzismo presente in America dire «Il razzismo è un problema marginale, non parlatene troppo» o affermare «La schiavitù è durata quattrocento anni? Sembra una scelta» fa molto riflettere sulla condizione del rapper di Atlanta e su come sia il riflesso di un paese pieno di contraddizioni e problemi.
Le troppe parole e i gesti ingiustificabili hanno oscurato il lato più bello di Kanye West: la musica.
Il rapper parla, tutti parlano di ciò che dice e nessuno parla di ciò che veramente è importante visto che ciò che viene detto da entrambe le parti non ha attendibilità, credibilità e fondamento. Si è creato un polverone di fumo che non ha fatto altro che coprire l’unico aspetto che doveva essere protetto e alla luce.
Kanye è uno dei pochi, e dei primi in assoluto, a essere contemporaneamente producer e cantante, riuscendo così a unire suono e voce costruendo un progetto unico e diverso da tutti gli altri rendendo accessibile a tutti un genere che era circoscritto alla strada. La musica è una delle poche cose fedeli alla sua persona e che lo ha sempre rispecchiato. Basti pensare a 808s & Heartbreak, opera dedicata completamente alla morte della madre, o a uno dei suoi più grandi album, The life of Pablo, che non ha una struttura fissa, è spezzato, disunito, incompleto, come lo è lui da qualche anno.
La sua discesa mentale lo porta a Donda, il nuovo disco che doveva uscire il 24 luglio, sempre più visto come una mossa di marketing, un progetto senza nessuna base e nato dalla mente di una persona che non sta bene, quindi la naturale conseguenza vede la musica, in questa strana situazione, come l’unica innocente e l’unica sconfitta. Tutto questo, il suo talento, il suo genio, passa tutto in secondo piano perché la musica fa sempre più fatica a parlare, serve altro per mostrarsi, bisogna far parlare di sé, essere al centro dell’attenzione e la musica è troppo pura per avere un ruolo simile.
Il rischio, sempre più concreto, è che Kanye West venga ricordato per essere stato un pazzo irrispettoso e non per essere stato uno dei migliori artisti degli ultimi vent’anni, non per aver prodotto alcuni dei dischi rap più belli della storia (The Blueprint 3 e Watch the throne), non per essere stato un artista eccezionale e completo.
Immagine di copertina: Rockol.com S.r.l.