Del: 19 Ottobre 2020 Di: Carla Ludovica Parisi Commenti: 0
Detective a confronto: Petra Delicado e Charlotte Ritter

Un nome ossimorico, che allo stesso tempo richiama l’aspetto più evidente del personaggio e al tempo stesso ne evoca la complessità, senza diventare un’etichetta. L’ispettrice Petra Delicato è la protagonista dell’omonima miniserie targata Sky Original diretta da Mariasole Tognazzi e conclusasi da poco.

Una figura femminile affascinante nella sua durezza e nel mistero attorno a lei, che si muove sullo sfondo di una Genova assimilabile a quella contemporanea per risolvere quattro casi diversi.

Interpretata da Paola Cortellesi, attrice meglio nota al grande pubblico per i suoi ruoli comici ma dotata di grande poliedricità come dimostra anche in questa esperienza, fin dalle prime scene non nasconde né un carattere aspro e all’occorrenza tagliente e spregiudicato, né un passato poi così diverso dal suo presente nella capitale ligure dove cerca una nuova esistenza professionale e privata.

Vive infatti da sola in una casa ancora disseminata di scatoloni, che sembra quasi non voler abitare davvero, mentre lavora in Questura come archivista; dopo due matrimoni falliti non cerca relazioni profonde.

Una routine che viene appena accennata e subito interrotta nel primo episodio, dove è chiamata a occuparsi di una serie di stupri culminata in un omicidio assieme al vice ispettore Antonio Monte (Andrea Pennacchi), agli antipodi rispetto a lei come carattere e approccio alle indagini.

È forse proprio questa complementarità, tuttavia, a portarli a risolvere con successo i casi a loro assegnati, e a essere responsabile di un processo di evoluzione del personaggio di Petra gradevole nel complesso, che non snatura tratti caratteristici come la sua schiettezza ma la porta a rivedere alcune convinzioni.

La durezza sembra essere del resto necessaria per muoversi in un ambiente in cui, si suggerisce, essere una donna non sempre è premiato: non di rado nella serie sospettati e informatori si dimostrano provocatori o refrattari a interagire con lei, e i colleghi tendono a non affidarle operazioni da loro ritenute troppo pericolose, atteggiamenti ai quali non esita a opporsi con determinazione.

Una dote, quest’ultima, che non manca a un’altra donna detective (o, meglio, assistente detective allo stato attuale) protagonista di un’altra serie targata Sky Original Charlotte Ritter, interpretata dall’attrice tedesca Liv Lisa Fries (tra i suoi ultimi lavori, le pellicole Lou Von Salomé Prélude e la serie tv americana Counterpart) in Babylon Berlin, giunta quest’anno alla terza stagione e attualmente in programmazione in Germania sulla rete pubblica Das Erste, dopo il debutto su Sky nei mesi scorsi.

Un personaggio che si muove su uno sfondo differente, quello della Berlino degli anni Venti – atmosfera che rappresenta sicuramente uno dei maggiori punti di forza della serie –, e si affaccia alla professione con una storia personale molto diversa.

Charlotte è una giovane donna proveniente da una famiglia molto povera che conduce una doppia vita, quella di stenografa e archivista per la Polizia berlinese di giorno e quella di intrattenitrice dei clienti del celebre locale Moka Efti di notte, prefiggendosi l’obiettivo di diventare la prima donna detective della questura della sua città.

Un obiettivo non facile a causa dei pregiudizi di molti colleghi e superiori riguardo al suo genere e al suo basso livello di alfabetizzazione, ma che lei è disposta a raggiungere – mentre fa i conti con una vita personale non meno impegnativa –, con la volontà di superare ogni ostacolo grazie alla sua determinazione, alla sua attitudine al duro lavoro, al suo acume. Caratteristiche che il collega Gereon Rath (Volker Bruch) riconosce essere fondamentali nella risoluzione dei casi a loro assegnati, insieme a una buona dose di spregiudicatezza. 

I due personaggi quindi, pur lontani nello spazio e nel tempo, presentano delle analogie profonde.

Oltre a essere adattati da delle controparti letterarie – Petra Delicado è protagonista dei romanzi polizieschi di Alicia Giménez Bartlett, Charlotte Ritter da quelli di Volker Kutscher – e a condividere la stessa professione e colleghi estremamente diversi da loro, entrambe possiedono una personalità complessa e un carattere forte, seppure con sfumature differenti.

Due detective del piccolo schermo che coinvolgono lo spettatore in casi e sfide quotidiane di donne contemporanee e del passato, tra arduità e soddisfazione.            

Carla Ludovica Parisi
Laureanda in Lettere Moderne dagli orizzonti non solo umanistici. Amo la complessità, le sfide e i problemi da risolvere.

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