Nella serata di venerdì 12 marzo è andata in onda un’altra puntata di Propaganda Live su LA7. Tra gli ospiti anche Matilda De Angelis, attrice bolognese che nelle ultime due settimane ha visto il suo nome, la sua storia professionale e quella personale rimbalzare tra testate online, social e televisione. Il motivo? La sua partecipazione a una serata del Festival di Sanremo. De Angelis ha condotto la serata insieme ad Amadeus e Fiorello e insieme al presentatore siciliano ha cantato il sanremesissimo brano di Fausto Leali e Anna Oxa: Ti lascerò.
Al programma di LA7 l’attrice si esibisce in una sorta di stand-up comedy, proprio come quelli americani che il pubblico della rete italiano inserisce nelle liste dei Must watch; perché in inglese si sa, è tutto più giusto. Quando però è una ragazza italiana di venticinque anni e con un’interessante carriera alle spalle a volersi riappropriare della propria immagine – quella data in pasto a tutti – con un sagace monologo, allora l’ego di qualcuno potrebbe rischiare di essere seriamente ferito.
Un paio di jeans e una maglietta bianca, un controllo eccezionale di gesti, mimica e postura: De Angelis scherza (e quindi, siamo tutti d’accordo, riflette) su chiunque abbia trovato, all’indomani dell’annuncio della sua partecipazione a Sanremo, due minuti del proprio tempo per domandare su internet: «Chi c***o è Matilda De Angelis?».
Se non hai nulla di carino da dire, non dirlo, si diceva un tempo; la versione del ventunesimo secolo aggiornata alle regole social è se non hai nulla di carino da dire, almeno googlalo.
De Angelis, infatti, si domanda a che scopo una persona debba scrivere una domanda simile: di certo non per avere una risposta, tra l’altro facilmente ottenibile utilizzando lo stesso pollice opponibile e lo stesso schermo touch. «Qual è il commento che ti ha fatto rosicare di più? Perché hai rosicato, è evidente», le chiede Diego Bianchi; siamo sicuri che si tratti di un caso di “rosicamento”? Non è forse questa l’ennesima occasione in cui una giovanissima donna, lamentandosi del trattamento che media e sconosciuti le hanno riservato, appunto, in quanto donna – dal commento su semplici abiti pagati da sponsor a una bravura a tenere il palco recepita come troppa esuberanza –, viene etichettata come “arrabbiata”?
L’attrice sarà anche infastidita, certo, ciò non toglie che ha scelto lei stessa parole, modi e un certo tipo di palco (quello di Propaganda Live) per discuterne. A trasmissione finita ecco l’ennesima “incomprensione”. De Angelis vola in tendenza su Twitter e diventa di nuovo una «che se la tira»; uno sguardo veloce a chi sta spendendo il proprio tempo per gettarsi in queste elucubrazioni notturne, e si noterà che si tratta, per la maggior parte, di uomini. Gli stessi che magari guardano Louis C.K. parlare per un’ora da solo su Netflix trovandolo irresistibilmente divertente, con quel pizzico di crudeltà che certo non guasta. Matilda De Angelis, che ripercorre scherzosamente cosa può leggere una persona cercando il suo nome in rete, è una «che se la tira». Ovviamente la sua intenzione era quella di sciorinare i suoi successi (intenzione che comunque non la qualificherebbe come piena di sé, proprio come accade per l’altro sesso), e non quella di puntare il dito contro dinamiche tossiche, che, come volevasi dimostrare, si sono rivelate veritiere.
Una cosa però è certa ora: vorremmo vedere uno stand up-comedy tutto di De Angelis, che non è semplicemente quella che ha recitato in The Undoing con Nicole Kidman e Hugh Grant, ma una professionista, che nel chiedere rispetto sa scherzare e ridere di se stessa: proprio come i vostri idoli maschi.