Del: 26 Aprile 2021 Di: Chiara Malinverno Commenti: 0

Mario, Federico e Martina sono tre giovani ragazzi poco più che ventenni che nel giugno 2020 hanno dato vita a @Milanoperpochi, pagina Instagram che attira centinaia di follower al giorno, raccontando le bellezze nascoste di Milano. Abbiamo chiacchierato con loro – in particolare con Federico Nolli – di come sia nato il progetto e come si svilupperà.


Partiamo dalle origini, come è nata Milanoperpochi?

Milanoperpochi nasce per gioco, grazie alla passione di noi tre per la città di Milano e per le sue bellezze. All’inizio ognuno di noi pubblicava sul suo profilo personale curiosità e segreti della nostra città, poi un giorno grazie ad amici comuni ci siamo incontrati e abbiamo deciso di iniziare a lavorare insieme. 

La vostra pagina si rivolge a tutti, perché chiamarla Milanoperpochi?

In realtà, il nome originale è Milanopertutti. Abbiamo deciso di cambiarlo in Milanoperpochi semplicemente perché ci piaceva di più, ci sembrava più in linea con il nostro logo, un lucchetto chiuso con il Duomo stilizzato al centro, e inoltre ci pareva potesse essere un nome più accattivante.

Raccontare aneddoti, curiosità e segreti su una città come voi fate su Milano ha sicuramente un importante valore culturale. Non credete che parlare di cultura sui social sia in controtendenza?

Non crediamo che parlare di cultura sui social sia una controtendenza perché, se si cerca bene, sia su Instagram sia su Facebook, ci sono centinaia di pagine divulgative molto serie e ben fatte. Siamo consapevoli però che parlare di cultura sui social non sempre faccia tendenza. 

Voi invece di successo ne avete avuto.

Sì, con grandissimo nostro stupore. All’inizio della nostra avventura pensavamo a stento di raggiungere i 5 mila followers, mentre ora siamo a circa 50 mila e continuiamo a crescere di giorno in giorno. Il nostro intento era quello di raccontare la nostra passione per Milano ai nostri amici e parenti, mai ci saremmo immaginati che potesse interessare un pubblico così vasto di persone. 

Da chi è composta la vostra community?

Pensavamo di essere una pagina per cinquantenni, invece inaspettatamente la nostra platea è composta prevalentemente da giovani. Circa il 70% dei nostri followers è composto da ragazzi fra i 18 e i 30 anni. Nonostante il nostro target ora sia abbastanza definito, continuiamo a creare contenuti che possano interessare tutte le fasce di età.

Non pensate che la ragione del vostro successo sia il fatto di dare la possibilità di conoscere virtualmente luoghi che, a causa della pandemia, non si possono visitare?

Noi non siamo nati con l’intento di rendere accessibili luoghi inaccessibili a causa della pandemia, ma con quello di far conoscere aspetti della città poco noti anche a chi la ama di più. Con il tempo però molti hanno iniziato a scriverci per ringraziarci di far loro vivere la sensazione di visitare la città anche da casa. Seppur questo non sia stato il nostro intento, siamo contenti che ciò sia accaduto.  

Non avete timore che le curiosità di Milano possano finire?

All’inizio c’era questo timore, ma ora non più. In questi mesi abbiamo raccolto talmente tante informazioni, da poter intrattenere il nostro pubblico per i prossimi cinque anni. Navigando su Internet, consultando libri e raccogliendo i racconti dei nostri nonni ci siamo resi conto di quanto Milano abbia da offrire. Inoltre, abbiamo molti altri progetti.

Che tipo di progetti?

Stiamo pensando di aprire un sito web con la possibilità di acquistare gadget e tour turistici e di consultare una mappa interattiva in cui siano indicati tutti i luoghi insoliti e nascosti della città. Uno dei nostri obiettivi è rendere Milano una città turistica, sottolineandone tutte le sue bellezze. Non è vero come molti dicono che a Milano c’è solo il Duomo!

Insomma, vorreste contribuire a rendere Milano quella città turistica che stava diventando prima del Covid. 

Esattamente. Abbiamo già preso contatti con il Comune di Milano e avuto un colloquio con il Sindaco Sala. Il nostro progetto è piaciuto e ci hanno incoraggiato a continuare su questa strada. Forse è troppo presto per pensare di tappezzare la città con QR code che permettano di scoprire tutti i suoi luoghi più nascosti, ma in un futuro chissà. Milano ha molto potenziale, basta saperlo sfruttare.

Chiara Malinverno
Scrivo articoli dal primo anno di liceo, ma non ho ancora capito se voglio farne un lavoro. In ogni caso avrò una laurea in giurisprudenza su cui contare, forse.

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