Del: 19 Maggio 2021 Di: Daniele Di Bella Commenti: 0
DESARC-MARESANUS, il Mediterraneo contro la crisi climatica

Nel suo ultimo libro Bill Gates riporta che ogni anno il genere umano immette in atmosfera 51 miliardi di tonnellate di gas serra, dei quali 40 di biossido di carbonio (CO2). Ciò ha determinato un drastico aumento delle concentrazioni di CO2 in atmosfera e conseguentemente l’aumento delle temperature medie del pianeta e l’acidificazione delle acque

Nonostante l’opinione pubblica abbia recentemente preso coscienza del costante innalzamento delle temperature globali, le conseguenze dell’acidificazione delle acque a opera della CO2 sono ancora poco note. Di norma circa un terzo dell’anidride carbonica presente in atmosfera si diffonde nelle acque di tutto il pianeta: quanta più CO2 è presente in atmosfera, tanta più sarà la quantità che si trasferisce in acqua. Dalla reazione con quest’ultima si forma l’acido carbonico che immediatamente si dissocia in ioni bicarbonati, carbonati e H+: questi ultimi incrementano l’acidità della soluzione con gravi conseguenze per gli ecosistemi marini. Viene limitata la formazione del carbonato di calcio, un costituente fondamentale dei gusci e degli scheletri di molti organismi e inoltre viene compromessa l’integrità delle barriere coralline a discapito di tutte le forme di vita che vi trovano rifugio.  

Per contrastare questi fenomeni non è sufficiente azzerare le emissioni di CO2 ma è necessario negativizzarle.

C’è così tanta anidride carbonica nell’atmosfera che non basta evitare di aggiungerne altra per far fronte alle conseguenze della crisi climatica, bisogna anche rimuoverne diversi miliardi di tonnellate. Patrocinato dal Politecnico di Milano in collaborazione con Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, CO2APPS e Amundi, il progetto DESARC-MARESANUS propone una soluzione sia per il problema dell’acidificazione delle acque, che per la rimozione di CO2 dall’atmosfera da applicare nel bacino del Mediterraneo. 

L’ocean liming – altresì chiamato ocean alkalinization – è un processo che consiste nello spargere sostanze alcaline in ampi specchi d’acqua in modo tale da innalzarne il pH. Gli ideatori del progetto DESARC propongono di impiegare navi già esistenti o costruite appositamente per lo scopo per disseminare centinaia di milioni di tonnellate di idrossido di calcio (Ca(OH)2), detto anche calce spenta, nel Mar Mediterraneo. La reazione di questo composto con alcune molecole già presenti in soluzione – quali lo ione idrogenocarbonato (HCO3) derivante dall’acido carbonico – condurrebbe alla produzione di molecole (come il  bicarbonato di calcio, Ca(HCO3)2) utilizzabili con facilità dagli organismi marini.

Alcalinizzare il pH del Mediterraneo tramite questo stratagemma consente inoltre al bacino di assorbire più anidride carbonica, trasformandolo in una sorta di gigantesca spugna per la CO2

In aggiunta, il processo industriale per la produzione della calce spenta prevede l’utilizzo di un combustibile gasificato (biomasse, combustibili fossili o rifiuti) che viene separato nelle sue componenti al termine dell’impiego: idrogeno molecolare (H2) e anidride carbonica (CO2). Lo stoccaggio di quest’ultima ne impedisce la dispersione in atmosfera e contribuisce, insieme alla quota di anidride assorbita a livello delle acque, alla negativizzazione delle emissioni. 

Secondo le stime degli ideatori del progetto, per ogni tonnellata di carburante impiegato vengono assorbite circa 2.2 tonnellate di CO2 e per ogni tonnellata di biossido di carbonio assorbita vengono spesi 97$. Tale prezzo potrebbe abbassarsi a 63$/tCO2 se l’idrogeno ricavato dal processo di calcificazione venisse venduto, e subirebbe un ulteriore ribasso fino a 30$/tCO2 nel caso in cui si utilizzassero come carburanti rifiuti da smaltire in cambio di un compenso economico. Nonostante 30$/tCO2 sia un prezzo più alto rispetto a quelli attualmente sul mercato, supponendo che tutti gli stati desiderino attenersi agli accordi di Parigi, gli ideatori di DESARC-MARESANUS prevedono una futura lievitazione dei prezzi e di conseguenza un aumento della competitività del progetto sul mercato. 

Il progetto DESARC è senza dubbio affascinante e un’arma molto valida per combattere la crisi climatica, tuttavia non è sufficiente per far fronte alla sfida epocale che dobbiamo affrontare e deve necessariamente essere affiancato ad altre proposte simili.

Immagine di copertina di Maxim Tolchinskiy, via Unsplash.

Daniele Di Bella
Sono Daniele, da grande voglio fare il biofisico, esplorare l'Artide e lavorare in Antartide. Al momento studio Quantitative Biology, leggo, mi interesso di ambiente e scrivo per Vulcano.

Commenta