Del: 11 Maggio 2021 Di: Costanza Mazzucchelli Commenti: 0

Il 12 maggio di cento anni fa nasceva Joseph Beuys, uno degli artisti contemporanei più importanti e – benché non più in vita – tutt’ora influenti. Le celebrazioni di questo anniversario si snodano attraverso un ricco calendario di eventi relativi alle tappe principali della sua carriera, gli aspetti più controversi della sua figura e l’eredità da lui lasciata.

Per riscoprire la figura di Beuys e la sua poetica, è utile ripercorrere alcuni eventi cruciali che hanno fortemente influenzato la sua produzione artistica.

Primo tra tutti, il suo incontro con una comunità di nomadi tartari. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Beuys, mitragliere della Luftwaffe, viene soccorso dopo un incidente da alcuni membri di un villaggio tartaro che, per curarlo, lo ricoprono di grasso animale e lo avvolgono nel feltro: ciò lo fa avvicinare alle pratiche sciamaniche. Da questa prima esperienza, per lui acquisisce rilievo la sovrapposizione tra arte e vita e la concezione dell’arte come strumento per dialogare con il mondo e la natura: il grasso e il feltro, che figurano tra i materiali utilizzati in maniera preferenziale, accompagnano il corpo nella sua presenza scenografica durante diverse performance.

Per dialogare con la natura e mettere in rilievo i danni causati dal sistema capitalistico, Beuys, nelle proprie opere, impiega degli animali e una serie di materiali organici e naturali, come legno e miele. Con la performance Coyote. I Like America and America Likes Me (1974) l’artista riflette e fa riflettere su come sia possibile instaurare un dialogo pacifico tra uomo civilizzato e natura.

Beuys e un coyote condividono lo stesso spazio della Renè Block Gallery di New York per otto ore al giorno per tre giorni; inizialmente Beuys deve difendersi dal coyote con un bastone e una coperta di feltro, ma successivamente i ritmi e le gesta quotidiane dei due si allineano e viene così riscoperta una dimensione di armonia con il mondo naturale, ormai perduta nella contemporaneità. L’artista recupera, in questo modo, una dote di preveggenza, attraversa i confini tra mondo umano e mondo naturale e li mette in comunicazione.

Coyote. I Like America and America Likes Me (1974)

Significativa è altresì la crisi interiore, attraversata dopo la fine del conflitto mondiale, che lo conduce a un periodo di sperimentazione creativa, coincidente anche con l’adesione, negli anni ’60, a Fluxus, movimento artistico finalizzato a promuovere un’arte socialmente impegnata.

L’attenzione alle questioni sociali si dimostra anche nel suo fervore politico: nel 1967, Beuys fonda il Partito degli Studenti Tedeschi, sulla base dell’idea che tutti gli esseri umani sono considerati studenti, che necessitano di nuovi programmi educativi e pedagogici; nel 1968 il partito prende il nome di Fluxus Zone West. Inoltre, due anni dopo, fonda l’Organizzazione di Non-Votanti, Libero Referendum, poi Organizzazione per la diretta democrazia attraverso il referendum.

Arte e società si trovano fuse e incarnate nella figura di Joseph Beuys, che continua a dare voce alle proprie idee tramite mostre, performance e conferenze.

Nel 1971, su una strada di Colonia, inizia a distribuire buste di plastica con stampato il logo dell’organizzazione e con la scritta «How the Dictatorship of the Parties Can Be Overcome».

Questa sua vocazione sociale trova espressione nell’iconica fotografia La rivoluzione siamo noi (1972), realizzata per annunciare la sua prima mostra in Italia, a Napoli. Beuys è ritratto mentre avanza verso lo spettatore, richiamando immediatamente il Quarto Stato di Pelizza da Volpedo: l’artista partecipa attivamente a una rivoluzione sociale e culturale e, al contempo, invita chi guarda ad unirsi alla sua marcia verso un futuro differente, da costruire.

La rivoluzione siamo noi (1972)

Beuys, per tutta la vita, rivendicherà l’importanza e il ruolo dell’arte nella società e la centralità dell’individuo nel processo creativo: «Ogni essere umano è un artista che – a partire dal suo stato di libertà – la condizione di libertà in prima persona – impara a determinare le altre condizioni nell’opera d’arte totale dell’ordine sociale futuro. Autodeterminazione e partecipazione alla sfera culturale (libertà); nella definizione delle leggi (democrazia); e nel campo economico (socialismo)».

Sintesi delle due principali istanze di interesse di Beuys, la politica e la natura, oltre al suo coinvolgimento alla fondazione del partito tedesco dei Verdi, è 7000 Querce, installazione presentata a documenta di Kassel del 1982.

7000 querce, documenta 7 in Kassel, 16.03.1982
foto: Dieter Schwerdtle, © documenta archiv, joseph beuys/vg bild-kunst, Bonn 2021

Nella piazza antistante il museo Federicianum di Kassel, Beuys posa 7000 stele di basalto, da rimuovere una ad una solo a fronte dell’”adozione” di un albero da piantare in città, di fianco al quale porre la stele rimossa dal cumulo, per rappresentare simbolicamente il sodalizio tra arte e natura . L’opera è in fieri, perché i risultati di quanto fatto quasi quarant’anni fa si vedranno negli anni a venire: l’albero è simbolo di rinascita e crescita, dei valori necessari a un mondo che si orienta sempre più verso una maggiore sensibilità per le tematiche ambientali. 

Per celebrare la ricorrenza dei cento anni dalla nascita di Beuys il Ministero della Cultura e delle Scienze della Renania Settentrionale Vestfalia, in collaborazione con l’Università Heinrich Heine di Düsseldorf, ha realizzato il progetto beuys2021 : un articolato palinsesto di eventi, mostre, concerti, performance per riscoprire in tutti i suoi aspetti questa figura centrale nel mondo artistico. Gli eventi principali – fruibili anche online – sono le mostre Joseph Beuys e gli sciamani, a Bedburg-Hau, Ogni essere umano è un artista. Esercizi cosmopolitici con Joseph Beuys, a Düsseldorf e il convegno I problemi con Beuys, una mentalità e storia di ricezione di Joseph Beuys, durante il quale si indagheranno anche alcuni momenti critici della vita di Beuys, tra cui la sua iscrizione alla Gioventù Hitleriana.

Questa manifestazione investe anche altri Paesi oltre alla Germania, tra cui l’Italia, dove Beuys si è più volte recato, ha esposto le proprie opere e ha lavorato, stringendo un forte legame con il Paese.

A Bolognano, in Abruzzo, tra il 1972 e il 1985 ha concepito il progetto ecologico e sociale Difesa della Natura, comprendente la Fondazione per la Rinascita dell’Agricoltura e la Piantagione Paradise, dove sono state piantate 7000 piante per il ripristino della biodiversità; nel 1981 ha realizzato l’opera Terremoto in palazzo, per il progetto curato dal gallerista Lucio Amelio con il fine di reinterpretare artisticamente il lutto e il momento di criticità e fragilità seguito al terremoto che ha colpito la Campania nel 1978

All’interno del programma di beuys2021 il Teatro OutOff di Milano è presente con una mostra di poster, riguardanti in particolare il legame tra arte, politica e natura (visitabile dall’11 maggio al 19 dicembre 2021), e un ciclo di cinque serate, dall’11 al 15 maggio, di approfondimento sulla figura e l’arte di Beuys . Inoltre, il 12 maggio alle ore 18, nel parco di via Mac Mahon a seguito di alcune letture da testi di Beuys, verrà piantumata una quercia: un’ottima occasione per raccogliere il lascito di Beuys e ripartire dal suo punto d’arrivo.

Immagine di copertina: Joseph Beuys, 1975, foto di Caroline Tisdall

Costanza Mazzucchelli
Classe 2000, studentessa di Lettere. Guardo il mondo attraverso i miei occhiali spessi, ascolto e leggo, poi scrivo di ciò che ho imparato.

Commenta