Il 6 luglio ha preso il via la 74ª edizione del Festival di Cannes e, in attesa dell’assegnazione della Palma d’Oro che avrà luogo il 17 luglio, diamo uno sguardo ai film in gara, alla giuria e alle star protagoniste di queste 12 giornate estive all’insegna del cinema d’autore. Alla guida di una giuria composta da più giurate che giurati, troviamo come presidente d’eccezione, nonché per la prima volta afroamericano, il regista Spike Lee, che nel 1986 esordì la sua carriera proprio a Cannes con Lola Darling (She’s gotta have it). La selezione dei film in concorso annovera 24 titoli in corsa per la Palma d’Oro (qui l’elenco completo), ma degna di menzione è anche la sezione “Un certain regard” dedicata “al cinema degli esordienti dei giovani e della ricerca”.
Ad aprire le danze è stata Annette del francese Leox Carax, con Adam Driver e Marillon Cotillard, un musical con un’estetica marcatamente oscura alla Edgar Allan Poe che mette in scena, sulle note punk rock degli Sparks, la storia d’amore fra un cabarettista e una cantante affermata, dei quali Annette è la figlia.
Tra i film stranieri, quello di cui forse si è più sentito parlare è The French Dispatch of the Liberty, Kansas Evening Sun, diretto da Wes Anderson e in uscita il 22 settembre nelle sale americane. È stato definito una «lettera d’amore al giornalismo e ai giornalisti» e si può considerare un tributo del regista per il New Yorker. Nel consueto immaginario estetico dai toni eccentrici, surreali e nostalgici, la trama si struttura su tre diverse linee narrative, costituite dalle tre storie inedite che i membri di una fittizia redazione francese decidono di pubblicare alla morte del direttore.
Un vero gioiello è il cast dalle dimensioni monumentali in cui spiccano i nomi di Adrien Brody, Bill Murray,Tilda Swinton, Léa Seydoux, Owen Wilson ed Edward Norton, con i quali il regista rinnova il fortunato sodalizio che già in The Grand Budapest Hotel (2014) gli valse ben 4 premi Oscar. La costellazione dei numerosissimi personaggi del film, inoltre, vanta anche le interpretazioni di attori e attrici del calibro di Benicio Del Toro, Frances Louise McDormand, Christoph Waltz, Timothée Chalamet…
Unico film italiano in concorso per la Palma d’Oro è Tre Piani di Nanni Moretti, con Margherita Buy, Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher, nelle sale dal 23 settembre. La sceneggiatura si configura come un adattamento del romanzo omonimo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo, trasponendo a Roma le vicende di tre famiglie che vivono a piani diversi del medesimo condominio, le cui storie finiranno inevitabilmente per intrecciarsi in tutte le loro problematiche relazionali dietro la facciata di un quieto edificio borghese.
Altro titolo da menzionare è Tout s’est bien passé di François Ozon con Sophie Marceau nei panni della protagonista. Il film ruota attorno al tema dell’eutanasia e della senilità in un dramma senza pietismi e privo di retorica che indaga il toccante rapporto tra un padre colpito da un ictus e la figlia che tenta di aiutarlo a morire.
Abbiamo poi Benedetta del regista olandese Paul Verhoeven che mette in scena una vicenda erotico-religiosa ispirata alla storia vera di una relazione lesbica di una suora del XVII secolo. Flag Day è invece la nuova pellicola firmata dalla regia di Sean Penn, che figura anche nel cast come protagonista. Il film tratta la storia di un padre che conduce una doppia vita di truffe e rapine per provvedere al sostentamento della figlia, interpretata dalla reale figlia dell’attore, Dylan Penn. Infine, omaggio cinefilo a Ingmar Bergman e diretto dalla francese Mia Hansen Love e con Tim Roth e Mia Wasikowska, Bergman Island segue il periodo di permanenza sull’isola di Faro di una coppia di coniugi registi in cerca di ispirazione per un nuovo film.
Dopo lo slittamento di un anno a causa pandemia, la 74ª edizione del Festival ha risvegliato coralmente le speranze di una ripresa del settore del cinema post-lockdown. Secondo quanto scritto dall’Hollywood Reporter e dal Guardian, l’incognita più pregnante al momento pare consistere nel confrontarsi con le conseguenze del COVID-19, e in particolare quanto esso abbia influito sulla produzione, distribuzione e finanziamento dei lavori cinematografici. Il Festival, tuttavia, tornato in presenza e scintillante di freschissime uscite e di firme di grandi registi, non può che presentarsi come una promittente ripartenza da seguire con attenzione.