Del: 18 Ottobre 2021 Di: Costanza Mazzucchelli Commenti: 0
Parco Amphitheatrum Naturae, un anfiteatro green per Milano

Milano, come tutte le città di antica fondazione, è caratterizzata da una storia stratificata, che si è delineata nel corso del tempo secondo gli influssi delle popolazioni, delle culture e delle epoche che si sono succedute negli anni. Capita quindi molto spesso di imbattersi in resti, più o meno recenti, della storia pregressa del capoluogo lombardo.

Ad esempio, concentrando l’attenzione sul periodo romano, si ha la possibilità di osservare quanto rimasto di alcuni degli edifici di intrattenimento più diffusi al tempo, come le Terme erculee (III-VI secolo), di cui oggi è visibile la porta orientale nella zona di San Babila; il Circo di Milano (286-310), di cui si è conservato uno dei carceres da cui uscivano i cavalli durante le corse dei carri; e l’Anfiteatro di Milano.

Anfiteatro di Milano
Anfiteatro di Milano

Proprio quest’ultimo, collocato tra Via De Amicis, Via Conca del Naviglio e Via Arena, è al centro di un progetto di scavi e valorizzazione dell’area iniziato nel dicembre 2018, sotto la direzione della Soprintendente Antonella Rinaldi e la guida dell’architetto Attilio Stocchi, in accordo con il Comune di Milano e grazie ai fondi provenienti dal Ministero della Cultura e da sponsor privati. 

La storia dell’Anfiteatro di Milano inizia nel I secolo a.C. e si presenta fin da subito come uno dei più imponenti anfiteatri del mondo romano.

Con un’ellissi di 150 x 120 m e un aspetto molto simile al celeberrimo Anfiteatro Flavio (il Colosseo), quello milanese presenta una platea che è arrivata a ospitare tra i 20 e i 35 mila spettatori. L’Anfiteatro conosce il suo massimo grado di sviluppo e di notorietà durante il periodo che vede Milano capitale dell’Impero Romano d’Occidente (286-402), scelta per la sua importanza economica e politica, nonché per la sua posizione strategica.

Nel corso del tempo, gli spazi dell’Anfiteatro cambiano la loro funzione e la tipologia di spettacoli ospitata. I classici e cruenti ludi dei gladiatori, di grande successo a Roma, vengono sostituiti nella seconda metà del IV secolo da giochi di caccia di belve esotiche (venationes), come testimoniato dalla Vita Ambrosii di Paolino, biografo del vescovo di Milano e Padre della Chiesa Ambrogio: «Nella stessa epoca, […] Onorio celebrava il suo consolato a Milano offrendo giochi di belve libiche alla moltitudine che era lì accorsa». Lo stesso Onorio, imperatore dell’Impero d’Occidente, però, proibisce gli spettacoli nel 404, in concomitanza con la diffusione del culto cristiano, poco incline all’accettare spettacoli violenti e privi di fine moralistico.

Da questo anno, e in particolare poi dalla prima metà del VI secolo, l’Anfiteatro viene smantellato pezzo per pezzo: i blocchi di ceppo dell’Adda e il granito di serizzo vengono da qui prelevati per essere riutilizzati nella costruzione della basilica imperiale di San Lorenzo, che stava sorgendo a 300 m di distanza dall’Anfiteatro; alcuni blocchi sono poi reimpiegati negli argini del canale artificiale della Vetra, risalente all’epoca romana e attualmente ricoperto dal manto stradale, e nella cinta muraria.

Dopo questa spoliazione sistematica e prolungata nel tempo e la distruzione dei resti nel 539 durante la Guerra Gotica, dell’Anfiteatro sono rimaste solo le fondazioni delle gradinate e delle strutture ipogee in opus caementicium, ritrovate casualmente nel corso degli anni Trenta, durante la posatura di alcune tubature. Dopo queste scoperte, sono stati istituiti un parco archeologico e il museo Antiquarium di Milano: qui si possono osservare da un lato i resti dell’anfiteatro, dall’altro i reperti delle campagne di scavo avvenute tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento.

Dal 2018, è in corso il progetto PAN – Parco Amphitheatrum Naturae volto all’ampliamento dell’area archeologica (da 12.500 a 22.300 m2) e alla trasformazione di questa con la piantumazione di 105 alberi e 1700 m2 di siepi seguendo il profilo delle mura radiali che formavano la corona a sostegno delle gradinate e integrando con la natura i radiali in pietra.

Rendering del progetto
Rendering del progetto

Nel 2022, anno in cui si prospetta la fine dei lavori, Milano sarà dotata di un nuovo importante parco archeologico, che ospiterà anche concerti e altri eventi culturali.

Il parco è inserito all’interno di un programma di riqualificazione urbana, con l’articolazione di un percorso a tema archeologico che attraversa diverse tappe: dall’Anfiteatro alla basilica paleocristiana di San Lorenzo e successivamente al parco delle Basiliche, tra San Lorenzo e Sant’Eustorgio; dal Carrobbio, largo di origini romane, al San Sepolcro, sede del foro in epoca romana.

Percorso archeologico.
Percorso archeologico

I lavori per la realizzazione della linea metropolitana M4 hanno di recente portato alla scoperta delle sopracitate strutture che formavano gli argini dei canali, realizzate con pietre provenienti dall’Anfiteatro: queste verranno trasferite all’interno del Parco dell’Anfiteatro. La linea M4, inoltre, prevederà due fermate, De Amicis-Anfiteatro e Vetra-San Lorenzo, che renderanno la visita archeologica più accessibile e più green, in linea con il progetto di land art dell’Anfiteatro.

Pierfrancesco Maran, Assessore all’Urbanistica nella precedente consiliatura del Comune di Milano, esaltando l’originalità del progetto e la volontà di tenere insieme il recupero archeologico e l’attenzione all’ambiente, confida nel fatto che il Parco Amphitheatrum Naturae sarà uno dei simboli della Milano degli anni a venire.

Costanza Mazzucchelli
Classe 2000, studentessa di Lettere. Guardo il mondo attraverso i miei occhiali spessi, ascolto e leggo, poi scrivo di ciò che ho imparato.

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