Del: 8 Novembre 2021 Di: Luca Pacchiarini Commenti: 0
12 spettacoli da vedere a novembre nei teatri milanesi

Ricchi di spettacoli, i cartelloni di tutta Milano offrono una grandissima varietà per il mese di novembre: Vulcano ne ha selezionati per voi dodici degni di nota e da non perdere.

Piccolo Teatro

La Tragedia è finita, Platonov, dal 9 al 14 novembre. Rilettura originale di Liv Ferracchiati del Platonov di Čechov, narra la vicenda di un maestro incline all’alcol, tormentato e incastrato nella scelta tra quattro donne tutte innamorate di lui. Lo spettacolo racconta dell’inazione, di una paralisi tra attrazione e repulsione e del dubbio che non riesce ad essere abbattuto. Platanov è un personaggio di miserie e paure, ma Liv Ferracchiati invita a guardarlo con indulgenza, poiché nei suoi timori si intravedono anche i nostri.

Naufraghi senza volto, 29 novembre. Lettura teatrale di Renato Sarti dell’omonimo libro dell’antropologa Cristina Cattaneo: la dottoressa Cattaneo dirige il Labanof (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano) e con il suo libro ha cercato di raccontare l’identità dei naufraghi e degli scomparsi nelle traversate del Mediterraneo. L’obiettivo è dare certezze ai parenti delle vittime, dare un corpo su cui possano piangere. Nello spettacolo, che vede in scena Angela Finocchiaro e Renato Sarti, si dà voce alla sofferenza di chi ha cari di cui non sa più nulla e al dubbio costante che si unisce all’afflizione.

Teatro Carcano

Innamorati, dall’11 al 14 novembre. Opera di Carlo Goldoni, riadattata da Davide Lorenzo Palla e Riccardo Mallus: il capolavoro del commediografo veneziano torna in scena, con le gelosie, i litigi, il ritmo e l’allegria in un crescendo di svelamento dei lati nascosti della vicenda di due giovani vicini a ogni epoca. Dice Mallus, citando Goldoni: «poter ridere di loro per far sì che non si abbia a rider di noi».

Vieni avanti, cretina!, dal 18 al 21 novembre. Nel varietà condotto e ideato da Serena Dandini si dà luce alla comicità al femminile: si cerca di emancipare la “stupidera” della donna ed esaltare la sua spensierata cretineria, perché oggi sempre più si celebrano la forza e le doti di grandi donne, ma ancora poco si racconta del suo brio.

Teatro Elfo Puccini

Cercivento, dal 15 al 28 novembre. Di Carlo Tozzi con la regia di Massimo Somaglino, racconta le ingiustizie delle guerre in una storia di due giovani soldati fucilati per diserzione, perché rifiutatesi di compiere un’azione suicida. Il singolo schiacciato da un sistema che pare insormontabile, le emozioni di chi è inerme di fronte a ingiustizie di cui non può chiedere giustizia, la guerra che disintegra tutto ciò che tocca: questo è in Cercivento.

Teatro Fontana

A-Men, dal 10 al 21 novembre. Walter Leonardi firma un’opera che è ironia, dramma e poesia, un mix tra teatro di immagini e monologhi in cui si guarda agli uomini, alle nuove religioni e alle nuove crisi. Con l’arte di un clown della parola e la grazia di un comico intelligente, Leonardi racconta dubbi, desideri mai realizzati, la crisi di un uomo a cui tutte le certezze son crollate, ma anche con serenità e pacificazioni, sempre alla ricerca di un proprio posto nel mondo.

Teatro Franco Parenti

Caduto fuori dal tempo, dal 17 al 21 novembre. Da un testo di David Grossman Elena Bucci e Marco Sgrosso realizzano uno spettacolo che cerca di affrontare il dolore più grande: la perdita di un figlio. Un viaggio negli abissi di chi vive e una riflessione sull’importanza delle arti come riti collettivi, che possono essere un appoggio a chi vive questa sofferenza; lo spettacolo è un viaggio nell’intimità di un lutto, che si trasforma e si dà anche allo spettatore, in una catarsi tipica dello spettacolo.

Teatro i

Nella solitudine dei campi di cotone, dal 10 novembre al 4 dicembre. Di Bernard-Marie Koltès, un incontro tra un dealer e un compratore in un luogo isolato porta alla ricerca su uno sconosciuto desiderio da soddisfare, sullo sfuggire dalla solitudine. I personaggi sono legati insieme nel loro isolamento, la legge di natura li sovrasta e così la violenza si dà ovunque: dai piccoli ricatti alle parole.

MTM Teatro

Fine famiglia, dall’11 al 14 novembre. Di Magdalena Barile e con la regia di Aldo Cassano, è la storia di una famiglia italiana circondata dal fallimento, in cui la sua stessa istituzione sta collassando su se stessa: il nucleo familiare decide così di dirsi addio la sera di Natale, ma l’evento non va come dovrebbe e tutti i nodi esplodono al pettine.

Teatro Colla

Canto di Natale, dal 26 novembre al 31 dicembre. Dal racconto di Charles Dickens in cui il protagonista, scorbutico e avaro, riceve l’incontro di tre spiriti che lo faranno cambiare intimamente. In questo teatro di marionette è possibile tornare bambini ammirando le fiabe che ci hanno incantato, interpretate da vivi pezzi di legno, mossi da mani esperte e dedite a un’arte unica.

Teatro Pime

In nome della madre, 21 novembre. Di Erri de Luca, regia di Christian Poggioni e con Giulia Quercioli. La storia di Maria narrata dal suo punto di vista di donna e di madre, un racconto intensamente umano di una delle figure più essenziali della cristianità, con sonorità e canti originali dal vivo, in una scenografia simbolica per ricreare lo spirito di un tempo lontano e un’umanità eterna.

Teatro Triennale

Romeo Castellucci Bros, dall’11 al 14 novembre. Prima italiana per un’opera di forte sperimentazione, diretta da Romeo Castellucci: vedere attori reclutati che non sanno la parte e ricevono ordini porta a un’esperienza di alienazione e quesiti, in cui una dittatura invisibile rende lontane azioni semplici; con una comicità che si muta in oscurità, l’attore giunge ad essere spettatore di sé stesso. Castellucci fonda un teatro che è totalità delle arti, in cui è la scena il fulcro di tutto.

Luca Pacchiarini
Sono appassionato di cinema e videogiochi, sempre di più anche di teatro e letteratura. Mi piace scoprire musica nuova e in particolare adoro il post rock, ma esploro tanti generi. Cerco sempre di trovare il lato interessante in ogni cosa e bevo succo all’ace.

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