Del: 28 Gennaio 2022 Di: Elisa Letizia Commenti: 0
Speranza Scappucci

Definita come una delle novità più interessanti nella direzione d’orchestra dalla stampa italiana e internazionale, Speranza Scappucci è diventata la prima direttrice dell’orchestra del Teatro alla Scala, debuttando con la tragedia lirica I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini, composta per la Fenice nel 1830, quando il compositore ha 29 anni: è la sua sesta opera. L’Opera I Capuleti e i Montecchi mancava dal Teatro alla Scala dal 1989.

Scena da I Capuleti e i Montecchi

Entra in scena sostituendo Evelino Pidò, costretto a lasciare la sua partecipazione alla produzione dell’operaper motivi legati all’emergenza sanitaria.La rappresentazione teatrale sarà in scena dal 18 gennaio al 2 febbraio. Speranza Scappucci non sarà la sola novità alla Scala, anche Adrian Noble debutta alla regia, con scene di Tobias Hoheisel, costumi di Petra Reinhardt, luci di Jean Kalman e Marco Filibeck, coreografia di Joanne Pearce. In scena debuttano come Giulietta Lisette Oropesa e come Romeo Marianne Crebassa, mentre Tebaldo è Jinxu Xiahou, Frate Lorenzo Michele Pertusi e Capellio Jongmin Park. Il Coro del Teatro alla Scala è diretto da Alberto Malazzi

Speranza Scappucci nasce a Roma, inizia a suonare il pianoforte a cinque anni, studia per dieci anni al Conservatorio di Santa Cecilia.

Successivamente grazie ad una borsa di studio entra alla Julliard School di New York. È regolarmente invitata a collaborare con alcuni dei più grandi teatri nazionali, europei e internazionali, come l’Opera di Vienna (in cui raggiunge il primato di prima donna a dirigere L’Opera di Vienna), Zurigo, Parigi, Barcellona e Washington.

Dal 2017 è direttore musicale all’Opera Royale di Wallonie a Liegi, dove ha recentemente diretto un’acclamata produzione di Eugenio Onegin e dove tornerà a giugno per Simon Boccanegra. Qui dirige anche la celebre Madama Butterfly, La Cenerentola e La Sonnambula nel 2019/20. Nello stesso anno viene scelta come vincitrice del Premio Vittorio De Sica nella categoria musica con la seguente motivazione: «Uno dei giovani talenti più apprezzati dell’attuale panorama musicale, pianista affermata e la preferita da Riccardo Muti; direttore d’orchestra al regio di Torino; prima donna italiana a dirigere l’Opera di Vienna, direttore principale dell’Opera di Liegi. Vive tra New York e Vienna. Gesto nitido, vivida musicalità, determinazione professionale, background di studi rigorosi, nei teatri di Vienna, Salisburgo, Chicago, Glyndebourne e New York, ha collaborato con i massimi direttori del nostro tempo».

Sempre nel 2017 viene votata dal pubblico come Meilleur Chef d’Orchestre per Forumopera.com, la quale rivista specializzata in opera lirica, l’ha definita come un’artista che ha raggiunto un successo quasi immediato, conosciuta e amata in tutto il mondo, una direttrice con una carriera promettente. 

In Italia ha lavorato all’Opera di Roma, al Regio di Torino, al Festival Rossini di Pesaro e concerti con l’Orchestra del Maggio Fiorentino e la Toscanini di Parma. (libretto di stampa). All’estero è stata impegnata tra l’altro al Liceu di Barcellona, all’Opernhaus di Zurigo, al Mariinskij di San Pietroburgo, al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, al Théâtre du Capitole di Tolosa, al New National Theater di Tokyo e alle opere di Washington, Los Angeles, Santa Fe, oltre a dirigere tre produzioni e il Ballo dell’Opera alla Staatsoper di Vienna. (libretto) Una carriera pregressa ampia e professionalmente molto significativa per una categoria come quella della direzione d’orchestra nella quale i posti di prestigio sono spesso occupati da uomini

Il suo debutto alla Scala viene accolto da un grande e lungo applauso dal pubblico alla fine dello spettacolo, molto acclamata è stata anche l’Opera e gli attori che hanno meravigliosamente riprodotto un classico del teatro, impersonando Romeo e Giulietta e tutti gli altri personaggi dell’opera che hanno magistralmente riportato alla luce dopo 33 anni una delle più celebri tragedie d’amore, un classico che non stanca mai.

La scenografia semplice, i costumi essenziali ed eleganti hanno lasciato un’ampia e libera scena agli attori: sorprendente la scena finale acclamata all’unisono dal pubblico. 

«Il nostro compito, come artisti, è creare e spartire bellezza ed energia. È il bello del nostro mestiere. Da musicisti, abbiamo anche la responsabilità nel cercare la “verità” nei capolavori che affrontiamo.» Questo Speranza Scappucci afferma durante un’intervista con La Repubblica. Quello dell’Opera di Bellini e il debutto della prima direttrice d’orchestra della Scala sono stati un trionfo per il celebre teatro scaligero. Speranza Scappucci ne è diventata una delle protagoniste, insieme a Lisette Orobesa e Marianne Crebassa, le attrici protagoniste del dramma, un trio protagonista tutto al femminile. 

Le immagini inserite nell’articolo sono state diffuse dalla Scala di Milano.

Elisa Letizia
Sono Elisa, studio lingue, appassionata d'arte, musica e cinema. Nel tempo libero scrivo del presente e lavoro per costruire il mio futuro.

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