Il 15 di ogni mese, 5 album per tutti i gusti: Giradischi è la rubrica dove vi consigliamo i dischi usciti nell’ultimo mese che ci sono piaciuti.
EP Viola, Zibba (INRI) — recensione di Laura Colombi
È a tinte piacevolmente malinconiche il nuovo capitolo della trilogia del colore a firma del cantautore Zibba e intitolato Ep Viola. Dopo un più gioioso inizio, rappresentato dall’EP Arancione, il progetto assume ora le fattezze di una danza macabra. EP Viola si presenta infatti come una specie di meditazione sulla morte, pur mantenendo, a ossimoro, una vena di leggerezza. E niente atmosfere dark: per dirla con le parole del suo autore, “L’EP Viola è un insieme di lettere di amici ad altri amici, di messaggi decifrabili e altri incomprensibili ed è una parte di me che si prende libertà”.
In EP Viola si ha un’evoluzione dai ritmi funk che caratterizzano i brani del primo EP della trilogia, a partire dal primo brano, Samba delle catene, una samba molto intima in cui l’autore riflette su libertà e prigionia. La seconda traccia, ad esempio, è un’ottima strumentale che ci introduce in atmosfere jazz, le stesse che ritroveremo in Raschiando forte. Questo è forse il brano centrale dell’EP – qui abbiamo anche un riferimento esplicito al tema della morte – e il più suggestivo, una perfetta fusione di voce e strumentale dove protagonista è il sassofono.
Il progetto di Zibba consta di tre EP e assumerà la forma di unico cd solo dopo uscita dell’ultimo EP verde (fino ad allora gli EP saranno disponibili nel solo formato digitale). Come suggerisce anche il nome, il progetto comprende anche una parte pittorica realizzata dalla compagna Camilla Jeanine (che compare anche nei cori in Almeno per Natale). Dovremo allora attendere anche per vedere il quadro che riunirà le copertine dei tre EP.
Cheap!, Brunori Sas (Island Records) — recensione di Costanza Mazzuchelli
A due anni esatti dall’uscita di Cip! e dopo il riarrangiamento del disco in versione ninna nanna in Baby Cip!, Brunori Sas torna con un EP, Cheap!, per festeggiare Cip! e giocare con l’acronimo di Cinque Hit Estemporanee Apparentemente Punk. Sedici minuti da ascoltare come se si fosse su un vagone della metro che attraversa cinque fermate tutte diverse le une dalle altre. Queste cinque canzoni sono infatti legate solo dall’ironia e la leggerezza che caratterizzano il cantautore e dal focus su tematiche attuali.
L’EP si può dividere in due: da una parte tre tracce eccentriche e distanti dal classico stile brunoriano; dall’altra due che invece si inseriscono nel solco di quanto fatto in tutti questi anni di carriera. Tra le prime troviamo Yoko Ono, centrata sul persistere di una mentalità sessista; la coinvolgente Ode al cantautore, un gioco di rime e assonanze con cui Brunori, nelle vesti di stornellaro, critica dall’interno il mercato musicale; e Italiano-Latino, dal sapore estivo ed esotico. Dall’altra parte ci sono Il giallo addosso e Figli della borghesia, due canzoni che parlano di noi e a noi, che siamo «i figli del ricordo, siamo il prodotto interno lordo».
Probabilmente con Cheap! si chiuderà il tempo di Cip! – che ancora, causa emergenza sanitaria, non è stato suonato in tour –, ma chissà che queste sperimentazioni estemporanee, nate in questi tempi strani, possano aprire a nuovi stili e nuovi produzioni per Brunori.
X2, Sick Luke (Carosello Records) — recensione di Maria Pia Loiacono
Nonostante la fine delle feste, Sick Luke ci fa comunque un regalo con l’uscita del suo album d’esordio dal titolo X2. Negli ultimi anni è stato al fianco dei migliori artisti in circolazione, ma ora ha deciso di dare spazio a sé stesso e alla propria produzione artistica.
Composto da 17 brani, X2 è un prodotto prettamente eterogeneo, viste le collaborazioni che coinvolgono artisti della scena italiana trap, indie, pop. L’album uscito il 7 gennaio, ha bisogno di una menzione speciale perché descrive tutte le sfaccettature di un produttore che è sempre stato dietro le quinte, ma soprattutto perché ogni pezzo è effettivamente una hit e tutto il progetto si rivolge ad un pubblico composito. Inoltre, musicalmente Sick Luke non si pone limiti: si passa dalla base tetra di Clochard, featuring realizzato con Taxy B e Pyrex, a quella più pop ricavata da Mosaici, featuring Gaia e Carl Brave.
L’ultimo brano, il diciassettesimo, è l’outro perfetto per l’album del produttore del «dietro le quinte»: il titolo è Libertà e racconta appunto di una libertà cha ha il gusto della rivalsa, tanto auspicata da un ragazzo di appena 27 anni che in questo stesso pezzo mette la propria faccia (e la propria voce) per parlare apertamente a chi lo ascolta di come stia riuscendo a trovare un proprio posto nel mondo dopo essere partito dai bassifondi, grazie anche al sostegno del padre, addentratosi nel mondo della musica negli anni ‘90 con il collettivo hip hop Truce Klan sotto il nome di Duke Montana, e che è stato in questo caso coinvolto attivamente nella stesura del testo e nell’esecuzione del brano. X2 è l’album di chi finalmente vuole uscire allo scoperto e con esso Sick Luke ci trasporta nel suo mondo.
DS4EVER, Gunna (YSL Records) — recensione di Francesco Pio Calabretta
Distribuito da YSL Records e 300 Entertainment il 7 gennaio 2022, DS4EVER (acronimo di Drip Season Forever) è il terzo album in studio del rapper Gunna, oltre che quarto ed ultimo capitolo della saga Drip Season.
Composto da 19 tracce con featuring di alto livello, tra cui Future, Young Thug, 21 Savage, o ancora Lil Baby e Chris Brown, è stato anticipato il 24 settembre con la pubblicazione del singolo Too easy con Future. La copertina è stata invece rivelata il 4 gennaio, e rappresenta un busto in marmo (come nel mixtape tra il rapper e Lil Baby), anche se in questo caso il busto è dello stesso Gunna, con occhiali da sole e una catena che ne mostra il nome.
Dopo essersi tolto di dosso il Dissingcon Freddie Gibbs, che lo aveva incolpato di essere uno «snitch», una spia, il rapper è tornato ad alti livelli nella scena rap statunitense. Tra i vari temi, tipici della sua musica e del suo stile, allusioni al sesso, violenza e lusso. Non mancano però tantissimi riferimenti a problemi personali, salute e sofferenza interiore per esperienze significative. Tutto ciò è ulteriormente segnato dalla seducente presenza vocale del rapper. Consapevole che il pubblico sia interessato alla vita personale piuttosto che a discussioni pubbliche, Gunna mette in scena il suo stile senza allontanarsi dalla zona di comfort, che ne ha segnato il successo e il sapersi distinguere dal resto della scena.
Dawn FM, The Weeknd (XO, Republic) — recensione di Chiara del Corno
A quasi due anni da After Hours, The Weeknd apre le danze del nuovo anno musicale con Dawn FM, uscito il 7 gennaio.
L’album sfoggia la collaborazione con numerosissime star tra cui Tyler the Creator, Lil Wayne, Quincy Jones, Oneohtrix Point Never e sì, anche la sorprendente presenza dell’attore comico Jim Carrey che apre e chiude il disco. Sarà proprio Jim Carrey in Dawn FM, traccia dal cui titolo prende il nome l’album, a dichiarare quale sia lo spirito e il fil rouge dietro l’ultima fatica della popstar canadese: «You are now listening to 103.5 Dawn FM, you’ve been in the dark for way too long. It’s time to walk into the lightand accept your fate with open arms […]».
Il «ritorno alla luce» del cantante si prefigura gravido di attese e aspettative: dopo il successo planetario di After Hours, che ha lanciato l’artista in vetta alle classifiche mondiali, riuscirà Dawn FM a dimostrarsi un degno concorrente? Tutti i fan e la platea mondiale che The Weeknd ha saputo coltivarsi attorno in questi anni sono sempre più curiosi di scoprirlo.