Del: 13 Marzo 2022 Di: Giulia Maineri Commenti: 1
I colori. Un balenio che è la vita intera

«In questo balenio di colori è la vita». Parole pronunciate da Goethe, grande poeta, ma anche attento scienziato, forse davanti allo spettacolo naturale di un arcobaleno. Parole intrise di voglia di vivere, di godere del privilegio dell’esistenza, esperienza così sfaccettata e così varia, dai molteplici colori. Parole che suggeriscono di cogliere l’attimo, ereditarie del carpe diem oraziano e dell’hic et nunc latino. Il balenio sfugge, è un lampo, dura un momento soltanto.

Parole rubate da Benito Mussolini, a chiusura dell’editoriale de Il Popolo d’Italia del 3 aprile 1921; una citazione che sembra cozzare completamente con le camicie nere, l’uniforme degli squadristi fascisti. Ma nella primavera del 1921 Mussolini non vede ancora il nero, vede soltanto l’accoglienza variopinta dei gagliardetti fascisti a Bologna, e forse per la prima volta, un futuro nella vita politica del Paese.

Ecco che i colori collegano personaggi diversissimi tra loro, in contesti distinti e distanti storicamente e geograficamente.

Sono loro a donare alla realtà il suo carattere dalle mille sfaccettature; e non soltanto dal punto di vista visivo. I colori sono (anche) sensazioni psicologiche: una giornata grigia è una giornata storta, chi è molto arrabbiato è nero dalla rabbia e il blue monday è il giorno più triste dell’anno. Non sono solo modi di dire o giochi di parole: quanti di voi avrebbero colorato Tristezza di Inside Out di rosso?

L’associazione di un colore ad una specifica emozione trova le radici in complessi processi culturali e psicologici. Se ognuno preso singolarmente può essere collegato a qualsiasi tipo di sensazione, l’insieme di tutti i colori si fa portatore di sensazioni positive, tant’è che quando i colori non ci sono si passa un “periodo buio”. E in effetti, a essere rigorosi, bianco e nero sono non-colori, rispettivamente assenza di colore e presenza di tutti i colori insieme.

“Il mondo è bello perché è vario” si usa dire; e il mondo è vario perché vasta è la sua gamma di colori. I colori diventano simbolo della diversità, che è ricchezza e inclusione. Così la bandiera del movimento LGBT+ si tinge dei sette colori dell’arcobaleno. La diversità vista allo specchio diventa pace: allegoricamente e concretamente, nella bandiera della pace, in cui l’ordine dei colori si scambia. Vivere a colori significa rispetto e riconoscimento di uguali diritti per ogni persona, condizioni che si possono realizzare solo in un contesto in cui ci si approccia agli altri in maniera pacifica.

E così i colori diventano anche un programma sociale, uno stile di vita e un modo di confrontarsi con l’altro.

I colori riescono a descrivere bene l’esperienza umana della realtà anche grazie alla loro continuità. Non c’è un salto discreto dal rosso all’arancione, ma sempre una via di mezzo. Il passaggio da una tonalità di colore all’altra è graduale, come si impara fin da piccoli mischiando le tempere con i pennelli. Tra il bianco e il nero ci sono sempre infinite tonalità di grigio. Questo si ricollega di nuovo a un aspetto psicologico: tra il “sì” e il “no” c’è sempre il “forse”, il “magari”, il “nì”.

Non ci sono linee di confine ben definite, come in un quadro impressionista le linee di contorno dei volumi sono abolite, il disegno non c’è più, tutto è dettato dalle sensazioni. Anzi, dalle impressioni. Perfino un oggetto verde non è davvero solo ed esclusivamente verde. Ogni cosa assume un certo colore a seconda della sua capacità di riflettere e assorbire la luce visibile: qualcosa che ci appare verde rifletterà prevalentemente la luce verde, assorbendo quasi tutte le altre frequenze, ma in piccola parte magari anche quella rossa o quella blu.

Questo sono i colori: manifesto politico, espressione emotiva, assorbimento di radiazione, simbolo culturale, mostra delle differenze. E tutto ciò è racchiuso in un solo balenio, che seppur fuggevole e istantaneo, è la vita intera e vale assolutamente la pena di accoglierlo.

Articolo di Giulia Maineri.

Giulia Maineri
Instancabile curiosona, ho sempre una domanda sulla punta della lingua. Leggo di tutto e di tutti per capire chi sono. Coltivo la passione per la storia dell'arte per capire chi siamo. Studio fisica per rispondere ai come. Esploro il mondo in un’esasperata, ma entusiasmante, ricerca dei perché.

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