Del: 19 Aprile 2022 Di: Luca Pacchiarini Commenti: 4
Breve guida alle elezioni dei rappresentanti di Ateneo

Con decreto rettorale del 25 febbraio 2022 sono state indette per i giorni 17, 18 e 19 maggio le votazioni per l’elezione dei rappresentanti degli studenti nel Senato accademico, nel Consiglio di amministrazione, nei Consigli dei Dipartimenti e nei Comitati di direzione delle Facoltà e Scuole, per il biennio 2022/2024. Queste si svolgeranno in contemporanea alle votazioni per il Consiglio nazionale degli studenti universitari (CNSU), organo consultivo di rappresentanza degli studenti iscritti ai corsi di laurea, di laurea specialistica e di dottorato, che si occupa della formulazione di proposte al MUR riguardanti il mondo universitario. 

Riconoscendo l’importanza di un esercizio consapevole del diritto di voto da parte del corpo studentesco e della sua partecipazione, anche attraverso il fondamentale momento delle elezioni, alla vita universitaria, noi di Vulcano abbiamo deciso di scrivere una breve guida alle votazioni che si terranno per nominare i rappresentanti degli studenti nel nostro Ateneo.

L’intento è quello di consentire a studentesse e studenti di orientarsi tra le diverse liste candidate negli organi centrali, attraverso la presentazione dei loro programmi elettorali, e di fare un riepilogo delle informazioni più importanti: quando saremo chiamati a votare, dove e con quale modalità. 


Quando e come si vota?

Le votazioni si terranno dalle ore 9 alle ore 18 nei giorni 17 e 18 maggio, mentre il 19 maggio la fascia oraria nella quale sarà possibile votare sarà compresa tra le 9 e le 14. Studentesse e studenti potranno esprimere le proprie preferenze tramite l’utilizzo di postazioni informatiche installate presso i seggi elettorali, costituiti nelle sedi d’Ateneo: sarà dunque necessario recarsi fisicamente in Università. 

Quali sono i diversi organi in cui si articola il nostro Ateneo?

Tra gli organi centrali che vengono eletti da tutti gli studenti, a prescindere dal Corso di Laurea di appartenenza, abbiamo Consiglio di Amministrazione, Senato Accademico, Presidio di qualità e Nucleo di valutazione. Il Consiglio di Amministrazione (CdA) è composto da 13 membri, di cui 2 studenti. Esso si riunisce una volta al mese (più le riunioni delle diverse commissioni nelle quali è diviso) per gestire le risorse dell’Ateneo. Il Senato Accademico, invece, è composto di 35 membri, di cui 5 studenti, un dottorando, 23 professori e ricercatori, 5 membri del personale tecnico-amministrativo, il Rettore e il Prorettore vicario. Esso rappresenta dunque l’intera comunità accademica e prende decisioni relative alla didattica e alla ricerca. Per quanto riguarda gli organi periferici, questi vengono eletti soltanto dagli studenti cui il proprio CdL afferisce e comprendono il Comitato di direzione della facoltà e il Consiglio del dipartimento. Il primo si occupa di coordinare i diversi dipartimenti in cui la facoltà è suddivisa, prendendo decisioni riguardanti, ad esempio, la didattica, le sessioni di laurea, gli appelli di esame; il secondo si occupa invece di organizzare le attività dei docenti che compongono il dipartimento e di prendere decisioni circa i piani didattici, i curricula, i laboratori. 

Quali sono le liste candidate negli organi di governo (CdA e Senato accademico)?

Di seguito saranno elencate in ordine alfabetico. 

Evolution

Il nome è già indicativo dell’obiettivo che la lista di rappresentanza si propone di raggiungere: osservando il logo si può osservare che davanti alla parola Evolution c’è una R barrata, perchè ci si propone non di rivoluzionare l’Università, bensì di risolvere in modo semplice, anche se con lavoro e impegno, alcuni problemi che la riguardano.

Punti fondamentali del programma elettorale, ad esempio, comprendono il sito web e l’applicazione lezioniunimi, nonché tutta la burocrazia che si annida dietro a queste forme di comunicazione tra insegnanti e studenti. Una proposta avanzata da Evolution è quella di unificare Unimia e l’applicazione dell’Ateneo in un unico portale. La lista intende anche ampliare gli orari delle biblioteche e prevedere un’agevolazione per gli studenti pendolari, nonché un aumento delle residenze universitarie, intervento ritenuto fondamentale per gli studenti che, pur desiderando studiare in Statale, sono costretti a rinunciarvi per il costo delle abitazioni. Per quanto riguarda il tema dell’ambiente, Evolution propone l’organizzazione di eventi di pulizia di luoghi pubblici, nonché delle aule e di alcuni giardini. 

In generale, l’obiettivo della lista è quello di annullare tutti gli estremismi, siano essi di destra o di sinistra, fornendo un’alternativa rispetto alle altre liste ma restando comunque rappresentante di tutti gli studenti, indipendentemente dal loro orientamento politico e andando a comprendere anche gli studenti stranieri. Si tratta, insomma, di una lista nuova, creata per dare la possibilità a tutti gli studenti di fare una nuova scelta, con la volontà di migliorare l’Università e le sue infrastrutture, di far evolvere il nostro Ateneo, e non di rivoluzionarlo. 

FGC – Fronte della Gioventù Comunista 

Il Fronte della Gioventù Comunista è un’organizzazione politica presente a livello nazionale, non solo una lista di rappresentanza studentesca. 

Tra i punti principali del programma elettorale per le elezioni d’Ateneo vi è la contrarietà all’autonomia universitaria, in quanto negli ultimi 30 anni secondo FGC le Università si sono trasformate in vere e proprie aziende con un bilancio da gestire, aspetto non compatibile con il fatto di aiutare tutti gli studenti, soprattutto quelli con un reddito basso. Ciò che effettivamente interessa all’Università, dunque, è il guadagno, come si evince dal fatto che diversi studenti si trovano a lavorare gratuitamente negli uffici, nonché dal fatto che gran parte del personale universitario riceve un salario molto basso, aspetti contro cui FGC si schiera con decisione. Esso si oppone anche all’ingerenza privata nelle Università: anche in Statale, infatti, sono presenti diverse partnership e convenzioni con aziende private, che in questo modo riescono ad avere un peso tale da influenzare la gestione dell’Ateneo stesso. 

FGC è contrario alla guerra imperialista in Ucraina e sostiene la campagna dei Giovani Palestinesi in Italia, Student* contro l’apartheid, nell’ambito della quale è stata peraltro presentata una petizione volta a recidere ogni legame con le Università israeliane che sorgono nei territori occupati. 

Per quanto riguarda gli studenti lavoratori, FGC ritiene che al momento la carriera a tempo part-time non sia compatibile con le borse di studio di Ateneo: non tutte le tipologie contrattuali vengono infatti accettate. Questi studenti, non potendo accedere a una carriera accademica più lunga, che consenta loro di conciliare studio e lavoro, spesso vanno fuori corso e sono costretti a pagare delle rette aggiuntive. Rispetto agli alloggi, FGC nota come la città di Milano sia una delle più care in Italia: questo mentre alla Statale il 20% degli studenti è composto da fuori sede. Nonostante un numero così elevato, i posti nelle residenze universitarie sono circa 600, fatto che impedisce di soddisfare le esigenze di molti studenti, anche considerando il costo medio di una stanza singola a Milano. Con il PNRR è stata presa in considerazione l’ipotesi di creare nuovi alloggi universitari entro il 2026, così da portarli a 100.000: nonostante questo possa sembrare positivo, l’intenzione del governo è quella di aprire la partecipazione ai finanziamenti per la costituzione degli alloggi anche ai privati. In questo modo si potrà ulteriormente fare profitto su quello che dovrebbe essere un finanziamento in favore degli studenti e a questo FGC si oppone, essendo contrario alla speculazione dei privati in Università. 

Obiettivo Studenti – Lista Aperta 

Il programma elettorale di Lista Aperta si articola attorno a tre punti: Diritto allo Studio, didattica, spazi e servizi. 

Per quanto attiene al primo punto, Lista Aperta è favorevole ad un ampliamento della No Tax Area da 22.000 a 24.000 euro, in modo da riallinearla con il criterio regionale per ottenere le borse di studio; vorrebbe inoltre aumentare il numero di borse che l’Ateneo riserva alla classe media: al momento queste sono 750, mentre si vorrebbe giungere a 1000. Per quanto riguarda le residenze, Lista Aperta ha contribuito a che si cominciasse a considerarle non come una possibilità data solo ad una fascia ristretta di studenti, cioè i più svantaggiati, ma a una fetta sempre più ampia della popolazione studentesca, aumentando il loro numero. Un altro punto riguarda le tasse, al momento elevatissime, che devono essere sostenute dagli studenti fuori corso: l’intenzione di Lista Aperta è quella di rivedere questo meccanismo di calcolo. 

Rispetto alla didattica, Lista Aperta sottolinea come la formazione dell’individuo si inserisca in una trama di rapporti, per cui ritiene che l’Università si svolga essenzialmente in presenza. Allo stesso tempo, però, intende lavorare affinché l’eredità del Covid possa essere anche positiva: si dovranno allora sperimentare nuove modalità di didattica mista, non rendendola però sostitutiva del Diritto allo Studio. La didattica, insomma, non dovrà essere online per far sì che meno studenti richiedano la borsa di studio o il posto in residenza, ma per dare loro la possibilità, ad esempio, di partecipare a lezioni di professori di Università estere. Un altro tema riguarda il fatto che, al momento, ci si può iscrivere alla magistrale soltanto dopo aver sostenuto la laurea entro il secondo appello: in questo modo tantissimi studenti non possono iscriversi alla magistrale sino a settembre dell’anno successivo. Lista Aperta chiede inoltre di portare a due le sessioni di presentazione del piano di studi per gli ultimi anni di corso e di implementare i laboratori con sempre più seminari e attività sostitutive, come i tirocini. 

Per quanto riguarda spazi e servizi, Lista Aperta ritiene necessario ampliare gli spazi dell’Università: le nuove sedi ed eventuali nuovi edifici dovranno allora essere concepiti non come ampliamento degli spazi dipartimentali, bensì come spazi dedicati agli studenti. Si dovrebbe anche procedere alla riqualificazione degli spazi presenti e tenere conto dell’inadeguatezza dell’impianto di riscaldamento del nostro Ateneo, che non rispetta alcuno standard di sostenibilità ambientale o economica. Rispetto ai servizi, la lista è favorevole a un ampliamento dell’organico delle segreterie e vorrebbe consentire agli studenti che per qualche ragione abbiano dimestichezza con determinati argomenti (ad esempio, l’Erasmus) di essere impiegati nelle segreterie attraverso le collaborazioni studentesche, quindi con una retribuzione. 

Studenti Indipendenti 

Si tratta di un’organizzazione studentesca con un’idea alternativa di Università come luogo inclusivo, transfemminista, democratico e indipendente. Il programma viene redatto tramite stesure collettive pubbliche, frutto di una partecipazione collettiva dal basso, da studenti per gli studenti.

Per quanto attiene didattica e tassazione, Studenti Indipendenti intende portare il numero di appelli d’esame da 6 a 9 e considera necessario pubblicizzare meglio le date degli appelli, nonché istituzionalizzare degli appelli d’esame straordinari e creare delle commissioni paritetiche tra studenti e professori. Per Studenti Indipendenti l’Università dovrebbe essere gratuita, con un reddito di formazione. Si chiede l’aumento della No Tax Area, da portare a 38.000€, con una revisione dell’impianto delle fasce e delle aliquote. La lista chiede anche una decurtazione dello stipendio degli studenti che stanno in CdA e che la cifra venga devoluta alle necessità degli studenti. Vorrebbe inoltre una garanzia della completa copertura delle borse di studio, che ora vengono erogate in base alla media, mentre secondo la lista il calcolo dovrebbe essere fatto soltanto sulla base della situazione economica. Si ritiene necessaria la creazione di una mensa nella sede di Città Studi; nelle sedi minori si chiede l’istituzione di nuove convenzioni per i borsisti, così che possano mangiare nei bar o ristoranti limitrofi. Nelle mense si richiede anche un’implementazione dell’offerta alimentare, ad esempio introducendo più opzioni vegane, vegetariane, senza lattosio. Inoltre si chiede un aumento delle lunchroom. Rispetto ai trasporti pubblici, si richiede che nel caso degli studenti pendolari questi possano essere pagati dall’Ateneo tramite rimborsi proporzionati al reddito ISEE.

Per quanto riguarda lo spazio dell’Università, Studenti Indipendenti chiede l’istituzione di un Centro Antiviolenza (Cav) interno all’Ateneo e che l’Università stanzi dei fondi per il benessere mentale e psicologico degli studenti, nonché la creazione di un elenco dei consultori laici e pubblici cui potersi rivolgere e la creazione di asili nido per studenti lavoratori genitori e personale tecnico-amministrativo. Si chiede una revisione del protocollo attuale della carriera alias e la presenza di Tamponbox e Condombox all’interno dell’Università, con un prezzo minore di questi prodotti. 

Si richiede la possibilità per gli studenti lavoratori di qualificarsi come studenti part-time, così da avere un numero inferiore di CFU da conseguire e una riorganizzazione degli appelli d’esame. Dal punto di vista della comunicazione, la lista intende rivedere l’app di Unimi, per esempio aggiungendo la mail e introducendo notifiche utili e servizi. 

Per quanto riguarda il ruolo sociale dell’Università, Studenti Indipendenti punta ad un Ateneo apertamente contro le mafie, riconoscibili e non. Si deve poi cambiare il modo con cui vengono insegnate alcune discipline, evitando un’ottica soltanto occidentale, eurocentrica e coloniale, e dare la garanzia delle registrazioni per determinare categorie di studenti.

Per quanto attiene alla questione ambientale, Studenti Indipendenti chiede una lotta concreta al cambiamento climatico, attraverso la raccolta differenziata ed evitando che in mensa vengano usati materiali non green e che questi vengano buttati tutti insieme. L’Università dovrebbe anche evitare di prendere accordi con le multinazionali più inquinanti e introdurre più casette dell’acqua e rastrelliere per le biciclette, oltre che presentare un piano per arrivare a un consumo a impatto 0. 

SU – UDU Statale

L’obiettivo che la lista si propone è quello di rendere la Statale accessibile a tutte e tutti, sia da un punto di vista economico che da un punto di vista didattico. Per questo, i più importanti punti del programma elettorale riguardano Diritto allo Studio, didattica, inclusività e sostenibilità ambientale. 

Rispetto al Diritto allo Studio, Sinistra Universitaria intende estendere la No Tax Area almeno fino a 30.000 euro di ISEE e prevedere un ampliamento dei posti nelle residenze universitarie. Ritiene inoltre necessario procedere all’eliminazione di criteri di accesso ingiusti, come il riferimento al voto di maturità, e al rinnovo e all’ampliamento delle convenzioni già esistenti sui pasti. Per quanto riguarda la possibilità per gli studenti di accedere a diversi servizi, Sinistra Universitaria ritiene necessario un ampliamento degli orari di fruibilità delle biblioteche e l’introduzione di un’apertura anche serale delle mense, in quanto al momento viene negato agli studenti il diritto di consumare anche questo secondo pasto, non comprendendo le borse di studio due pasti al giorno. 

Rispetto alla didattica, i punti principali del programma elettorale riguardano la garanzia della disponibilità delle registrazioni delle lezioni e l’introduzione di un vero e proprio piano di didattica integrata, in modo da poter ritagliare la proposta didattica sulle diverse esigenze del corpo studentesco. Sinistra Universitaria intende anche lottare contro l’istituzione di nuovi numeri programmati, dal momento che questa non costituisce una soluzione al vero problema del sottofinanziamento dei CdL; ritiene inoltre importante l’introduzione di una sessione permanente, ovvero di un appello di esame al mese, per gestire al meglio le sessioni di esame, che al momento risultano mal organizzate. 

Un altro importante obiettivo è quello di rendere la Statale maggiormente inclusiva, lavorando sui diversi assi della discriminazione, che comprendono tra l’altro genere, disabilità, orientamento sessuale e colore della pelle. Si vuole rendere la Statale più accessibile, ad esempio attraverso una mappatura delle barriere architettoniche esistenti, oltre che attraverso l’avvio di un’indagine sulle motivazioni alla base della sottorappresentanza femminile nel corpo dottorando e nel corpo docente, così da poter adottare degli strumenti per contrastarla.  

Fondamentale è anche l’aspetto della sostenibilità ambientale, attraverso l’introduzione di servizi di raccolta differenziata e di un piano di efficientamento energetico di Ateneo, che attualmente latita. 

Si considera inoltre necessario un potenziamento delle segreterie, per una migliore risposta da parte del Corpo d’Ateneo alle richieste di studentesse e studenti, nonché l’ottenimento di maggiori sconti sui trasporti, soprattutto per chi fa il pendolare su lunghi tragitti. Infine, Sinistra Universitaria chiede una riforma complessiva della rappresentanza che passi anche dal creare strumenti di coinvolgimento più diretto nei confronti di chi studia, evitando che il rappresentante resti una figura isolata e anche aumentando il suo peso nei diversi organi decisionali. 

Unilab – La Students’ Union dell’Unimi 

Unilab è la Students’ Union dell’Unimi, cioè un gruppo di studenti al servizio degli studenti per risolverne i problemi quotidiani e offrire opportunità di arricchimento del loro percorso accademico. L’Università che Unilab, alternativa laica, apartitica e indipendente, vuole creare, si basa sull’internazionalizzazione delle facoltà e su un sistema più meritocratico, che favorisca il collegamento con il mondo del lavoro. Tutto ciò senza alcun partito o gruppo religioso alle spalle, consentendo a tutti gli studenti della Statale di prendere parte alla lista, a prescindere dal loro orientamento politico, credo religioso, colore della pelle e inclinazione sessuale, poiché si ritiene che il confronto tra idee e realtà differenti sia il principale valore aggiunto dell’esperienza in Università. Per realizzare i diversi obiettivi che si propone, Unilab partecipa attivamente alle attività degli Organi accademici, organizza conferenze aperte e momenti di incontro e di ascolto con gli studenti, oltre che viaggi, esperienze e feste. 

Il punto predominante e nuovo del programma elettorale, è la richiesta di ulteriori fondi per l’accoglienza di studenti ucraini: nonostante sia già stato adottato un decreto ministeriale, Unilab chiede il compimento di azioni ulteriori, per esempio la previsione di borse di studio e di residenze, anche per studiosi e studenti dissidenti russi. 

Per quanto riguarda la didattica, Unilab chiede un miglioramento generale del servizio delle segreterie e un aggiornamento dei servizi tecnologici. La lista ritiene importante anche il fatto di non depauperizzare tutto l’impianto di Città studi, ma di renderlo funzionale anche per altre facoltà. Un tema importante riguarda i buoni pasto per gli studenti borsisti: Unilab chiede infatti che possano essere utilizzati anche nei supermercati.

Per quanto riguarda l’internazionalizzazione, punto molto forte del programma, l’intenzione è quella di implementare le collaborazioni con Università straniere extraeuropee, nonché di aumentare le collaborazioni con le associazioni che aiutano gli studenti nella fase di arrivo in Italia.

Si vorrebbe poi mantenere una biblioteca aperta anche il sabato e la domenica e si sottolinea come in Festa del Perdono un tempo era stata aperta un’area loft: l’intenzione della lista è dunque quella di creare un luogo di relax simile a questo, cui si possa accedere su prenotazione.

UniSì – Uniti a Sinistra

Unisì è la prima lista di rappresentanza di sinistra della Statale, presente da 10 anni; essa cerca di far rete risolvendo i problemi degli studenti, con un’attenzione al Diritto allo Studio e all’inclusività e in un’ottica progressista.

Per quanto riguarda la tassazione, si osserva come l’Università sia troppo cara per gli studenti fuori corso al secondo anno, con una tassazione che, in alcuni casi, arriva fino a 6.000€ all’anno, decisamente troppo per un’Università pubblica. Unisì ritiene che sia giusto che ci sia una forma di contribuzione all’interno dell’Università perché, guardando alla concretezza, c’è bisogno di garantire alcuni servizi agli studenti e non vi sono abbastanza fondi provenienti dallo Stato per coprire tutti i costi. Sempre sulla tassazione, per chi ha importi più alti si propone di poter scegliere come rateizzare e la lista intende innalzare la No Tax Area a 25.000€ di ISEE. 

Per quanto riguarda la didattica, Unisì ritiene che la dimensione della presenza sia fondamentale, ma intende trattenere ciò che c’è stato di buono durante la pandemia e integrarlo con la didattica in presenza, anche per rendere le lezioni più accessibili a determinate categorie di studenti. Si propone la registrazione e la messa a disposizione online per alcuni corsi degli argomenti chiave per ottenere una vera e propria didattica digitale integrata.

Rispetto al Diritto allo Studio, si chiede un dialogo maggiore sulle residenze con il Comune e Regione Lombardia perché si trovino altri spazi da riconvertire, grazie ai fondi che mette a disposizione il PNRR, che potrebbe cofinanziare al 75% l’acquisto e la costruzione di nuovi alloggi; nel frattempo si chiede una ristrutturazione delle residenze attuali. Per quanto riguarda le borse di studio, grazie al PNRR verrà aumentata la platea degli idonei, ma non essendoci le coperture finanziarie da parte dello Stato, per i primi due anni c’è il rischio che molti studenti risultino idonei ma non beneficiari; si chiede dunque che l’Ateneo faccia in modo che questo non accada. Rispetto al possibile trasferimento di facoltà scientifiche nella zona in cui si è svolto Expo nel 2015, Unisì intende verificare che siano previsti spazi adeguati nel nuovo campus e che vi sia un modo comodo per raggiungere la sede, oltre che siano presenti bar, punti di ristoro, copisterie. Si chiede inoltre che siano fatti degli abbonamenti gratuiti fino a 25.000€ di ISEE e poi progressivi per il campo sportivo Saini, luogo che sta venendo ristrutturato.

Rispetto alla questione ambientale, si vorrebbe una ristrutturazione degli stabili dell’Ateneo per garantire una migliore efficienza energetica, intervento che comporterà dei costi ma che è possibile grazie alla fase storica che stiamo vivendo. Si chiede inoltre che in alcune sedi vengano aumentate le rastrelliere per le biciclette. La libertà di genere è un tema molto importante per la lista, che intende ottenere i bagni gender neutral, sia per chi non si riconosce in alcun genere che per dare più spazio alle ragazze.

Nel frattempo come posso sostenere la lista per cui ho intenzione di esprimere la mia preferenza?

Fino alle ore 12 del 22 aprile sarà possibile aderire telematicamente alle liste tramite la piattaforma Elixforms, seguendo la procedura di cui a questo link. Si potrà sostenere una sola lista in tutti gli organismi affinché l’adesione sia tenuta in considerazione, salvo il caso in cui la lista in questione non sia presente in tutti gli organi (sarà allora possibile sostenere, negli organi in cui essa non è presente, una lista diversa).

Luca Pacchiarini
Sono appassionato di cinema e videogiochi, sempre di più anche di teatro e letteratura. Mi piace scoprire musica nuova e in particolare adoro il post rock, ma esploro tanti generi. Cerco sempre di trovare il lato interessante in ogni cosa e bevo succo all’ace.
Angela Perego
Matricola presso la facoltà di Giurisprudenza, “da grande” non voglio fare l’avvocato. Nel tempo libero amo leggere e provare a fissare i miei pensieri sulla carta.

Commenta