Del: 16 Ottobre 2022 Di: Viola Vismara Commenti: 0
Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena: fra dicerie e realtà

Oggi è il trecentoventinovesimo anniversario della morte della Regina Maria Antonietta, avvenuta il 16 ottobre 1793 durante il pieno livore della Rivoluzione Francese. Nonostante il suo regno sia esistito tre secoli fa, la sua fama non accenna a diminuire e, per questo motivo, delle malelingue nei suoi confronti sono sopravvissute fino ad oggi. In questo articolo si analizzerà la sua figura con l’intento di smentirle.

La Regina Maria Antonietta nacque il 2 novembre 1755 a Vienna dall’Imperatrice Maria Teresa d’Austria e, nonostante il suo rango elevato, è cresciuta con i suoi numerosi fratelli con l’opportunità di esprimere la sua spontaneità.

Sua madre considerava lei e le sue sorelle come delle pedine politiche [Maria Antonietta. La solitudine di una regina di Antonia Fraser] che dava in sposa ai vari reali d’Europa, questo fu il suo destino: un matrimonio combinato con il delfino di Francia Luigi Augusto, il 16 maggio 1770, quando lei aveva solo quattordici anni.

Fu un matrimonio importantissimo, perché sanciva finalmente la pace fra Francia e Austria.

Poco più che una bambina dovette abbandonare la sua terra d’origine per trasferirsi in una nazione di cui sapeva molto poco. Essendo una bambina vivace, estroversa e straniera non fu molto apprezzata a Versailles, dove veniva chiamata con disprezzo (e alle spalle) “l’austriaca”. Con il marito non erano presenti litigi, ma fu incapace di mostrarle affetto con spontaneità, un esempio fu il giorno dopo le sontuose nozze: lui andò a caccia lasciandola da sola mentre i festeggiamenti per il matrimonio continuavano. Si ritrovò lontana dalla famiglia, sola e giudicata e di conseguenza iniziò a consolarsi con le frivolezze, concentrandosi in particolar modo sulla moda.

Nonostante la distanza temporale che ci separa possiamo apprendere qualcosa del suo carattere attraverso il suo amore per i bambini e per gli animali.

Per i bambini lo dimostrò essendo una madre affettuosa e amorevole e mentre aspettava i suoi figli naturali, che tardavano ad arrivare a causa della freddezza del marito, decise di adottare vari bambini: alcuni dei quali vissero con lei a Versailles, mentre altri vennero mantenuti in convento, venendo tolti dalla miseria. Per gli animali invece lo mostrò attraverso l’amore per il suo carlino Mops e per il disprezzo per la caccia.

Fu anche una donna all’avanguardia: fu la prima persona di alto rango a Versailles che soccorse un contadino che ebbe bisogno di aiuto a causa di un attacco da parte di un cervo, si preoccupò della sua salute fino alla sua guarigione.

A quei tempi non era per niente scontato il soccorso di un cittadino non abbiente da parte di un nobile.

Come non era scontata una buona igiene personale e la Regina si preoccupava di mantenerla al meglio e per calmare le malelingue era solita lavarsi nella vasca da bagno con una tunica lunga fino ai piedi.

Esiste una frase che viene attribuita erroneamente a Maria Antonietta:

Se non hanno pane, che mangino brioches!

I suoi detrattori le diedero la responsabilità per essa, ma fecero un errore dozzinale perché tale frase fu scritta da Jean-Jacques Rousseau nelle sue “Confessioni”, in riferimento ad un evento del 1741, quando la Regina Maria Antonietta non era ancora nata.

Un’altra accusa infondata avvenne nel 1786 a causa dello “scandalo della collana”, un intricato complotto travolse la reputazione della Regina che nonostante la sua comprovata estraneità dei fatti danneggiò fortemente la sua reputazione. Venne accusata di essere talmente frivola da poter comprare una costosissima collana di diamanti in un periodo di forte crisi per la Francia, ma la Sovrana in realtà era da tempo diventata più frugale per evitare sprechi non necessari. A causa della Rivoluzione Francese fu l’ultima Regina di Francia ed essendo straniera, più indipendente e alternativa rispetto alle altre donne dell’epoca fu accusata di ogni problema presente in Francia.

Questo fu il momento del suo matrimonio dove ci fu più complicità, appena suo marito Luigi XVI seppe della sua condanna a morte pensò subito alla moglie: senza la sua presenza sarebbe stata in grave pericolo di vita, essendo poco amata dal popolo. Poco dopo la morte dell’ex Sovrano ci fu il processo dell’ex Regina e fu una farsa, come tutti gli altri tenutesi durante la Rivoluzione Francese, e dall’esito scontato: la condanna a morte. Fu incriminata di molte accuse infondate, ma una fu la più grave: incesto nei confronti del suo unico figlio maschio rimasto in vita. La ex Sovrana rispose con una semplice frase, che commosse anche le popolane presenti :

«Se non ho risposto, è perché la Natura stessa si rifiuta di rispondere ad una simile accusa rivolta a una madre. Mi appello a tutte le madri che sono presenti!».

La ex Regina morì poco dopo l’esito del processo, ghigliottinata, andandoci con dignità e senza abbassare mai lo sguardo, nonostante fosse stremata. Dopo la sua morte la Rivoluzione andò avanti fino ad arrivare ad essere una macchina impazzita, tanto da far finire sotto la ghigliottina gli stessi rivoluzionari e l’accusatore della Regina: Antoine Fouquier-Tinville

La sua morte scioccò l’intera Europa, che andò in lutto, e nacque la corrente della “Regina martire”, il 21 gennaio 1815 avvenne una solenne processione per onorare sia lei che il marito. Negli ultimi due secoli la Francia ha ricordato più volte Maria Antonietta con imponenti mostre e esposizioni. Adesso è sepolta insieme al marito Luigi XVI nella Basilica di Saint Denis.

La Regina Maria Antonietta ha avuto un destino assai sfortunato ed essendo così lontana nel tempo da noi è difficile delinearla con certezza, ma dalle informazioni che ci sono arrivate sembra che sia nata nel posto e nell’epoca sbagliata, dove i gesti gentili sono stati superati dalle maldicenze. E’ stata rivestita di responsabilità troppo grandi per la sua giovane età, siccome è diventata Regina consorte di Francia a soli diciotto anni. Nonostante ciò ha affrontato la sua reggenza con coraggio e senza lasciarsi andare alla durezza del periodo che ella ha affrontato.

Viola Vismara
Classe 2000. Studentessa di Lettere Moderne.

Commenta