Del: 29 Dicembre 2022 Di: Elisa Letizia Commenti: 0
Viaggio nel cinema che racconta Milano

La città meneghina è da sempre dimora di arti e spettacolo, non per niente è la città sede del teatro più importante d’Italia e di uno dei teatri più importanti d’Europa, il Teatro alla Scala

Anche nel cinema, Milano è ampiamente presente: è stata la sede cinematografica di moltissimi film, è stata la città che ha ispirato molti registi durante le riprese, che ha ospitato grandissimi attori e attrici italiani e internazionali, impegnati con le riprese per le strade della città. La città, infatti, non necessita di strutture artificiose per diventare un perfetto scenario cinematografico, grazie alle bellezze paesaggistiche ma soprattutto architettoniche e urbanistiche che Milano offre: la piazza con la vista del Duomo, i viali alberati di Parco Sempione, i vicoli del quartiere di Brera. 

A partire dal 1905, l’industria cinematografica ha subito un’enorme crescita in Italia: ha visto nascere registi, attori e attrici che hanno contribuito alla storia del cinema, creando capolavori cinematografici che sono rimasti nella storia della filmografia mondiale e hanno avuto un grande riconoscimento a livello internazionale.

Alcuni di questi eventi più importanti sono la nascita del Neorealismo italiano, movimento che ha cambiato il modo di fare cinema e che ha indelebilmente influenzato il cinema futuro; fino alla vittoria del film Sciuscià del regista Vittorio De Sica che diventò il primo film straniero a vincere un Oscar nel 1947 (trovate qui un approfondimento sulla storia degli Academy Awards).

Milano fin da subito diventa scenario di alcune pellicole molto famose, che riportiamo qui:

Miracolo a Milano (1951)

Film tratto da un romanzo di Cesare Zavattini e diretto da Vittorio De Sica: la trama tratta della vita di un ragazzo orfano che sogna un mondo migliore di quello in cui vive ed intreccia fatti di vita quotidiana a momenti che ricordano più il genere fantastico. Alcune scene di questo film vedono come sullo sfondo alcuni dei luoghi più importanti di Milano: nelle scene iniziali dove il protagonista è ancora un bambino finché non diventa un giovane adulto possiamo ammirare una Milano che oggi non esiste più, strade ampie avvolte dalla nebbia, palazzine e condomini meno ampi di quelli attuali, abbandonati al deterioramento dello scorrere del tempo, strade semivuote o attraversare da poche auto e ancora qualche carrozza trainata dai cavalli. 

Si vedono dei lavoratori intenti a girare per la città con dei cartelli pubblicitari, qualche tram di passaggio che viaggia sulle poche rotaie presenti per le strade. In una scena in particolare si scorge l’ingresso della Teatro alla Scala nel momento in cui gli spettatori escono dal teatro dopo la fine dello spettacolo, donne avvolte da sontuose pellicce, in lunghi eleganti abiti, uomini con lunghi cappotti e cilindri neri sui loro capi. In forte contrasto con questo ambiente di ricchezza e benessere, c’è la baraccopoli messa in piedi dove vivono Alfredo, amico del protagonista e altri lavoratori, le loro sono case di fortuna, fatiscenti e messe in piedi con ciò che si trova per strada; intanto sullo sfondo in lontananza si ergono le palazzine della città milanese. 

Nelle scene finali viene inquadrato il Duomo circondato da strade ancora frequentate dal traffico cittadino quotidiano: persone, automobili dell’epoca e carrozze trainate da cavalli. L’ultima celebre scena è quella che vede i netturbini intenti a pulire piazza Duomo, nel mentre i protagonisti e i loro amici rubano le scope dei netturbini e spiccano il volo in cielo circondati dalle meravigliose vedute architettoniche del Duomo, della Galleria Vittorio Emanuele II e degli edifici che circondano Piazza Duomo. 

Ieri, oggi, domani (1963)

Film vincitore di un premio Oscar nel 1965, diretto da Vittorio De Sica, composto da tre episodi rispettivamente ambientati in tre città diverse: Napoli, Roma e Milano. Milano diventa lo sfondo del secondo episodio del film, che vede due grandi protagonisti del cinema italiano, Marcello Mastroianni e Sophia Loren

Nella scena iniziale è già ben visibile il Duomo, visto attraverso il vetro di una macchina che va passa per le strade della città, attraversando i posti più famosi della cittadina, tra questi si riconoscono il Teatro alla Scala, piazza Duomo, la Stazione Centrale, i Navigli attraversati da un gruppo di canottieri e altre strade principali. Le strade sono affollate dalle coppie, dalle famiglie, da uomini e donne che passeggiano sui marciapiedi, per le strade trafficate da automobili e dai vecchi tram, ai lati sono ben visibili le attività commerciali tipiche di una qualsiasi cittadina, caffetterie, una cartolibreria, un’edicola e altri negozi. 

Il posto (1961)

Scritto e diretto da Ermanno Olmi, vinse il Premio della critica al Festival del Cinema di Venezia, David di Donatello 1962, tre premi a Venezia 1961 e BFI Sutherland Trophy 1961. Nei titoli di testa all’inizio del film figura questa frase: «Per la gente che vive nelle cittadine e nei paesi della Lombardia, intorno alla grande città, Milano significa soprattutto il posto di lavoro». 

Siamo nel pieno boom economico, negli anni ’60, Domenico, il protagonista, è un ragazzo che dalla Brianza si trasferisce a Milano per lavorare presso una grande azienda milanese che l’ha assunto inizialmente come aiuto-usciere, non è il posto di lavoro a cui aspirava ma accetta ugualmente. Qui incontra Antonietta, una ragazza di cui si invaghisce, sua collega. Domenico prova in tutti i modi ad incontrarla perché lavorano in settori differenti della stessa azienda. Il protagonista ben presto riesce ad ottenere una scrivania tutta sua in seguito alla morte di un suo collega, e trova l’occasione di incontrare Antonietta alla festa aziendale di Capodanno. Quella sera lei non si presenta e Domenico continua a sperimentare la solitudine metropolitana di tutti i giorni che la città gli causa.

Milano è una città industriale, nel pieno del boom economico, è dinamica e dedita al lavoro. La vita di città con le differenze di classe e le gerarchie sul posto di lavoro è in netto contrasto con la semplice vita di campagna, scandita da ritmi lenti. Sempre più automobili trafficano le strade milanesi, i mezzi pubblici circolano a ritmi costanti trasportando i dipendenti delle neo-aziende milanesi sempre più in crescita; aumenta l’inurbamento della città con una consistente migrazione dalle campagne alle città, anche la città cambia adattandosi alle nuove esigenze dell’industria e dei cittadini.

House of Gucci (2021)

Ultimo ma non meno importante è il film recente che narra le vicende della famiglia Gucci e l’assassinio di Maurizio Gucci; un film diretto da Ridley Scott che vede un cast internazionale eccezionale composta da alcune personalità dello spettacolo e del cinema americano come Lady Gaga nei panni di Patrizia Reggiani, moglie di Maurizio Gucci; e anche Al Pacino, Salma Hayek, Adam Driver e tanti altri. E’ la storia di uno dei marchi di moda del lusso più famosi al mondo, simbolo del Made in Italy nell’industria della moda internazionale, nato in Toscana ma diventato un’icona nella moda di Milano. Alcune delle scene più importanti sono state girate nella città di Milano, tra cui la scena che trova ambientazione di fronte all’Università degli Studi di Milano in Via Festa del Perdono.

Altri luoghi meneghini ripresi sono: Villa Necchi Campiglio, nel centro della città; Via Palestro 20, Casa Gucci e luogo dove avvenne l’omicidio di Maurizio Gucci nel 1995, anche se nel film viene collocato in un palazzo nella zona di Piazza San Babila.

Elisa Letizia
Sono Elisa, studio lingue, appassionata d'arte, musica e cinema. Nel tempo libero scrivo del presente e lavoro per costruire il mio futuro.

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