Del: 6 Febbraio 2023 Di: Maria Pia Loiacono Commenti: 0

Sembra banale dirlo, ma le parole di cordoglio e i minuti di silenzio non serviranno a dare sostegno a tutti gli studenti e le studentesse della nuova e vecchia generazione che, quotidianamente immersi nella società della performance, si ritrovano a combattere contro un sistema dove è abitudine sopraffare gli altri, per la conquista del primato. Spesso annullandosi e diventando succubi di un disagio dettato dalla mancata produttività richiesta (anche indirettamente). Dai risultati che spesso non coincidono con l’impegno posto negli studi o dal supposto ritardo compiuto per terminare l’università.

Il suicidio dello scorso 1° febbraio compiuto da una ragazza diciannovenne, nei pressi di un bagno dell’università IULM di Milano non è il primo caso di quelli che vengono definiti “suicidi accademici”.

Il rettore dell’università IULM ha così espresso la propria vicinanza ai propri studenti e alle proprie studentesse

«Siamo consapevoli del difficile momento epocale. Sappiamo come l’esperienza della pandemia e del lockdown hanno fatto crescere in modo esponenziale le fragilità di un’intera generazione. Sappiamo che le richieste di aiuto ai nostri sportelli di counseling psicologico sono negli ultimi mesi più che raddoppiate. Le abbiamo affrontate e le stiamo affrontando. Continueremo ad ascoltare la voce di chiunque manifesti disagio, anche in sedi e momenti diversi da quelli consueti. Proprio per questo, come professore ed educatore, mi sento di ribadire che l’Università non può rinunciare alla sua missione primaria, che è quella di sviluppare in tutti l’amore per la conoscenza e per lo studio. Con l’impegno di formare ogni studentessa e ogni studente a essere un cittadino responsabile e un professionista preparato. »

Ma cosa fanno le università milanesi per aiutare concretamente i loro studenti?

L’Università Statale di Milano offre una duplice consulenza. Una per il metodo di studio, focalizzata sulle difficoltà di tipo strettamente accademico (problemi di gestione del tempo, organizzazione dello studio, necessità di adottare i metodi di apprendimento allo studio universitario e difficoltà di comunicazione efficace nel contesto d’esame. Una per problemi emotivi (difficoltà ad ambientarsi, incertezza e insoddisfazione rispetto alle proprie scelte, difficoltà relazionali con i coetanei e con i docenti, bassa autostima, ansia da esame e problemi di gestione delle emozioni). Nel primo caso, le consulenze prevedono un massimo di 5 colloqui individuali. Nel secondo caso il servizio di counseling professionale di breve durata. Tutto a titolo gratuito.

L’Università Cattolica offre agli studenti delle sedi di Milano, Brescia, Piacenza e Roma un servizio di consulenza psicologica per affrontare problemi personali, familiari e universitari. Il servizio prevede un ciclo di 10 incontri. Il primo colloquio ha un costo di 30 euro, i successivi un costo di 50 euro o 30 (in base all’ attestazione ISEE).

Il Politecnico di Milano offre il servizio gratuito Polipsi di sostegno psicologico e psicoterapeutico. Lo scopo è sempre quello di affrontare situazioni di difficoltà nell’inserimento nella vita accademica. Di migliorare il rendimento accademico, individuando le strategie personali e cooperative più efficaci per il raggiungimento dei risultati desiderati. Ma anche per conoscere se stessi e i contesti che si frequentano, in vista del futuro e affrontare meglio prime esperienze di inserimento lavorativo. Il percorso di consulenza psicologica in ambito didattico è composto da un numero di sedute individuali (da 1 a 4) e da un seminario su metodi di studio e apprendimento. Per il sostegno psicologico psicoterapeutico per problemi personali, l’ateneo offre un ciclo di sedute individuali. Fruibili dopo aver frequentato il corso esperienziale di sostegno psicoterapeutico o di psicoterapia su temi specifici.

L’Università degli studi Milano-Bicocca permette di usufruire del counselling psicologico a tutti coloro che sentono necessità di uno spazio di approfondimento e chiarificazione personale. Questo tramite un breve ciclo di colloqui individuali e periodici momenti di riflessione condivisa.

Il servizio offerto dall’università IULM ai propri studenti, ha una durata temporale limitata. Propone il conseguimento di obbiettivi ben più specifici, come da loro citati. Ogni percorso è gratuito e utile a tutti coloro che presentano una difficoltà personale. Alcuni obiettivi: la gestione efficace dei propri pensieri, miglioramenti in una relazione in campo accademico, amicale o affettivo, necessità di prendere una decisione ufficiale.

Anche l’Università Bocconi offre la possibilità di confrontarsi con un professionista in maniera gratuita, sia intraprendendo un percorso individuale che di gruppo. Nel primo caso, vengono trattati problemi legati agli studi, all’adattamento alla vita universitaria a Milano o di natura interpersonale. E’ generalmente previsto un colloquio al mese. In caso di bisogno di un maggiore aiuto, sarà lo stesso counselor a coordinare un riferimento appropriato anche attraverso un colloquio di secondo livello. Ciò permette agli studenti che hanno già individuato situazioni di disagio significativo, di identificare la problematica principale ed essere orientati rispetto alle possibili risorse disponibili all’esterno. Nel secondo caso, le sessioni di gruppo sono incentrate su uno specifico argomento. Sono volte ad aiutare ad affrontare problematiche specifiche e sono solitamente composte da tre appuntamenti.

L’interesse per la salute mentale ha subito negli ultimi anni un incremento. Ma ancora oggi, la possibilità di intraprendere un percorso di terapia rappresenta un privilegio di classe.

Ultimamente sono aumentate le opportunità di ottenere sostegno in base alle proprie esigenze economiche. In generale però le varie risposte delle università milanesi in merito, sono ancora piuttosto impercettibili. Questi tentativi di avvicinamento allo studente, seppure apprezzabili, non sono sufficienti ad abbattere un sistema in cui il fallimento non è più una esperienza formativa ma disfunzionale. Secondo una visione della vita come un’ unica linea retta in cui è impossibile compiere passi falsi e nel caso in cui essi si compiano, è immediata la conseguente marginalizzazione.

La gioia dell’emancipazione è intrecciata all’orrore della sconfitta.

Il paragone del proprio percorso con quello degli altri e il riconoscimento del valore di una persona in relazione ai numeri e ai tempi con cui questa raggiunge degli obbiettivi mostrano come le due implicazioni non possano essere separate. Se prima i concetti di responsabilità e di scelta responsabile rientravano nel campo del dovere etico e della preoccupazione per l’altro, ora sono trasferiti all’ambito della realizzazione di sé. L’inadeguatezza si unisce alla colpa di non essere conforme agli altri. Lo stesso apprendimento è succube della tirannia del momento, favorita da un continuo stato di emergenza dettata dal tempo perso in relazione ad una successione di nuovi inizi.

Maria Pia Loiacono
Studentessa di beni culturali, scrivo con lo scopo di imparare più cose del mondo che mi circonda, cercando di farmi e farvi incuriosire.

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