È il 2017 quando, nel cuore del quartiere meneghino del Gallaratese, prende avvio il progetto del Partizan Bonola, nato a seguito dell’iscrizione di una squadra maschile a 7, composta principalmente da amici, al Campionato di calcio popolare. Lo scopo del Partizan è sempre stato quello di creare uno spazio di aggregazione alternativo e inclusivo: proposito non scontato, siccome il quartiere dove è sorto ha avuto, fino a tempi recenti, un centro commerciale come solo luogo di incontro.
Nel corso degli anni il Partizan ha promosso attività sportive e organizzato numerose iniziative sociali, ottenendo il merito di mobilitare in ogni progetto persone di ogni età e genere. Nel marzo del 2019, ad esempio, è nata la squadra calcistica femminile che ha consentito a numerose ragazze, unite dalla passione condivisa per il calcio, di concretizzare un sogno rimasto irrealizzato per anni a causa di quegli insensati pregiudizi per i quali si è sempre creduto che esistono discipline a cui le “femmine” non possono accedere.
Oggi il Partizan femminile conta ben venti ragazze, la maggior parte delle quali non aveva mai praticato prima la disciplina calcistica:
è importante sottolineare, infatti, che il motore del progetto della società gallaratese è la promozione del calcio popolare per tutte/i e di tutti/e e che i valori che uniscono le squadre del quartiere sono l’aggregazione, la partecipazione e la socialità.
Grazie alla partecipazione al CSI, tra il 2019 e il 2020, la squadra femminile ha conosciuto un vero e proprio miglioramento strutturale e ha visto crescere il numero delle sue componenti. Nel corso degli anni ha inoltre ottenuto riconoscimenti e risultati meritevoli, mostrando di essere in grado di competere con altre realtà calcistiche meneghine, popolari e non.
La partecipazione del Partizan al CSI, così come quella delle squadre calcistiche femminili popolari dell’Ardita e della Sant’Ambroeus è significativa, dato che il calcio popolare femminile non è ancora così diffuso nel capoluogo lombardo.
Il Partizan ha inoltre incentivato, mediante l’organizzazione nel 2022 del torneo primaverile “sorelle Boccalini”, una sana competizione con queste due ultime realtà. Il torneo, il cui nome rimanda alle fondatrici della prima squadra calcistica tutta al femminile, sciolta a causa del fascismo, verrà riproposto anche quest’anno.
Oggi il Partizan femminile, spronato dalla tenacia delle sue giocatrici e dalla grinta dell’allenatore Ulisse Bastianelli, si prefigge di creare una squadra competitiva a 11 da iscrivere in FIGC, di promuovere un settore giovanile femminile di lunga durata e al contempo di mantenere una squadra amatoriale, aperta a chiunque abbia la passione e il desiderio di iniziare a praticare la disciplina calcistica.
Punto di forza delle squadre calcistiche gallaratesi è senza dubbio la curva, composta dai BRB, ossia i Bravi Ragazzi Bonola, un gruppo di ragazzi con esperienza nelle principali curve calcistiche milanesi che segue il progetto dall’inizio e che ha creato un tifo organizzato e coinvolgente, sempre presente ad ogni partita e trasferta.
Nel corso degli anni, inoltre, il Partizan ha promosso diversi progetti sociali, aventi l’obiettivo di rafforzare il rapporto con il quartiere limitrofo.
Tra le iniziative avviate ci sono state, ad esempio, un cineforum e un progetto di scuola di calcio per bambini, entrambi gratuiti. Durante il lockdown la società ha inoltre distribuito dei pacchi alimentari, contribuendo così ad aiutare le famiglie del quartiere maggiormente in difficoltà. Recentemente hanno preso avvio il progetto di sostegno psicologico e quello di aiuto spesa per i residenti più fragili.
Il Partizan è quindi una piccola realtà che si sostiene grazie a chi la supporta dall’interno e che crede in un progetto che unisce e incentiva una sportività inclusiva e solidale. Proprio per questo il Partizan deve essere preso come un modello utile per promuovere, a Milano come altrove, progetti simili che mirino ad abbattere barriere e pregiudizi che, in fondo, non riguardano davvero solo lo sport ma ogni ambito sociale.