Del: 23 Marzo 2023 Di: Silvia Natoli Commenti: 0

Il rock ‘n’ roll nasce negli Stati Uniti tra gli anni ’40 e ’50 come combinazione di blues, R&B, gospel, jazz, country e folk e vede in Elvis Presley, Little Richard, Jerry Lee Lewis, James Brown, Jim Morrison, Johnny Rotten, Prince e Bo Diddley alcuni tra i suoi interpreti di maggior successo.

Prima di questi grandi musicisti, però, quando ancora il termine non era stato coniato, alle origini di tutto, c’è una donna nera, afroamericana, queer.

Dalla Rock & Roll Hall of Fame viene riconosciuta come una delle fondatrici del rock ‘n’ roll, perché è innegabile che prima di Chuck Berry e Johnny Cash, è stata Sister Rosetta Tharpe a fare ciò in cui solo successivamente si cimenteranno i grandi maestri del genere.

Rosetta Nubin nasce nel 1915 a Cotton Plant, nell’Arkansas, in una famiglia di musicisti e raccoglitori di cotone. Il padre, Willis Atkins era un cantante, mentre la madre, Katie Bell Nubin, in seguito al divorzio diventa un’evangelista itinerante per la Church of God in Christ con cui già all’età di quattro anni si esibisce “Little Rosetta Nubin, canto e chitarra miracolati”. A 23 anni Nubin ha già divorziato una volta dal predicatore – tiranno Thomas Thorpe, di cui però mantenne sempre il cognome storpiato all’anagrafe in Tharpe  – e ha già cominciato a registrare per la Decca Records. Immediato è lo scandalo di questa prima produzione per questa musica mai sentita prima, ancora senza nome, dai testi originalissimi in cui non si esimeva dal coniugare audacemente sacro e profano e a dare prova dei propri virtuosismi da chitarrista.

Nelle sue canzoni Tharpe non rinuncia a nessuna delle influenze che hanno segnato il suo vissuto artistico: il gospel delle umili origini, il blues del Delta, il jazz del New Orleans, le esperienze da cantante nei night club più rinomati di New York come Il Cotton Club e il Café Society. Il mito della “madrina del rock ‘n’ roll” si costruisce, dunque, concerto dopo concerto, hit dopo hit: il pubblico dei night club è ossessionato da brani clamorosi come This Train e Rock Me mentre quello dei fedeli guarda con sempre più sospetto la crescente influenza della musicista.

Nel 1944 viene incisa Strange things happening every day, che divide tutt’ora la critica nel dibattito non ancora risolto su quale sia stato il primo brano rock ‘n’ roll. La canzone scala la Harlem Hit Parade, classifica creata per tenere separate la musica nera e quella dei bianchi e fa di Tharpe una vera e propria star, che si esibisce persino con artisti del calibro di Duke Ellington, Cab Calloway e Benny Goodman.

Personalità eclettica, cantante eccezionale, musicista polistrumentista, Sister Rosetta Tharpe diventa ben presto un punto di riferimento per tutti quegli artisti che poi arriveranno davvero a contare qualcosa, come testimonia  George Brant, drammaturgo statunitense e autore del musical Marie and Rosetta quando afferma che «Chuck Beny ha ha preso in prestito il suo stile chitarristico e Little Richard ha detto che è lei la responsabile della sua carriera. Elvis Presley la citava fra le sue influenze, e perfino Jimi Hendrix una volta ha detto che voleva solo suonare come Rosetta».

Il 1946 segna l’inizio del sodalizio artistico e sentimentale con Marie Knight, eccellente contralto con cui intraprende un pazzo tour per l’America, proponendo pezzi come Didn’t it rain e Up Above My Head.

Se gli anni ’40 hanno costituito il trampolino di lancio per la carriera dell’artista, il successivo ventennio le permette di consolidare la sua fama a tal punto da potersi imbarcare in iniziative sempre più ardite come quando nel 1952 registra con Red Foley Have a Little Talk with Jesus, il primo duetto interraziale degli Stati Uniti d’America. Continuerà a girare in tour per l’Europa praticamente fino alla fine della sua vita: nel 1973, infatti, quando ancora si stava riprendendo da un ictus e da alcune complicanze causate dal diabete, sarà vittima di un infarto che le sarà fatale.

Nonostante storicamente si sia sempre cercato di sminuire o ignorare la portata del suo contributo ad uno dei generi musicali più amati di sempre, chiunque se ne intenda un po’ di storia della musica o ne sia in generale un appassionato sa che prima di tutti i tanto acclamati “padri del rock ‘n’ roll”, ancora prima che si tentasse di sbiancare il genere o di decodificarlo, c’era Sister Rosetta Tharpe con la sua voce indimenticabile e la sua fedele chitarra che, unite ad una personalità oltremodo carismatica, le hanno permesso di rimanere rilevante per ben oltre le quattro decadi che hanno segnato la sua carriera.

Silvia Natoli
Studentessa al secondo anno di editoria. Bevo tanti caffè, leggo molti libri, dormo poco e mi interesso principalmente di letteratura, storia e politica.

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