Il 10 di ogni mese, la prima rubrica di racconti che suggerisce musica per ogni situazione. Oggi quattro consigli per i momenti in cui piove.
Abbiamo appena assistito a un maggio molto piovoso che ci ha costretti a rimettere gli ombrelloni già pronti per andare al mare in uno sgabuzzino. Costernati ce ne ritorniamo alla quotidianità impossibilitati a raggiungere le nostre mete tanto agognate per tutto l’anno. Questo momento di ritiro è il momento giusto però per godersi della musica, per tirarsi un po’ su o forse per sprofondare ancora più nella disperazione, vedete voi noi intanto vi consigliamo della musica per quando piove.
American football, American football
Generi: Midwest emo
Stay home è il consiglio che danno gli Af in questo brano nella penultima traccia, e forse è ciò che farai mentre ascolterai questo disco ripensando a dei momenti nella tua esistenza correlati alla pioggia, momenti che ci sono sempre, soprattutto in queste condizioni atmosferiche. La pioggia ha un suo lato malinconico si sa, ed è quello che vivi guardando l’orizzonte pensando che avresti dovuto varcarlo per essere in altri lidi ma invece sei qua, con la pioggia che scroscia, in casa, e questa estate che nemmeno è iniziata ti sembra già finita. E ascoltare un disco che come seconda traccia ha un pezzo chiamato The summer ends di certo non aiuta.
Consigliato a chi quando c’è la pioggia sta in casa.
Bohren & der Club of Gore, Sunset Mission
Generi: Dark Jazz
La pioggia di notte è qualcosa di quasi misterioso, forse questo ci riporta ai nostri avi che di notte vagando per i boschi durante una pioggia torrenziale cercavano in ogni modo un riparo nel buio più totale, o chi lo sa, forse no. Quello che è bene sottolineare è che noi uomini che abitiamo in città edificate all’associazione pioggia e notte diamo un significato tragico, se piove di giorno si può soprassedere ma se piove di sera assolutamente no, non esco di casa, me ne starò a vedere qualcosa di noioso in tv, buttando un’altra sera nel cestino ma questa volta con una scusa.
Per chi invece non cede ai ricatti del maltempo vivrà un’esperienza davvero strana con questo disco che riesce a catturare tutta quella misteriosità, quella tragicità e ostilità di una pioggia serale. Se per l’uomo primitivo era una questione di riparo, invece ci sono davvero poche cose per l’uomo civilizzato terribili come la pioggia, difatti attento ad aspetti futili come il suo aspetto o il suo abbigliamento, convinto che l’influenza si prenda con la pioggia, convinto che bagnarsi non ne valga la pena per avere solo un po’ di contatto umano resta in casa, ma questo disco non è per coloro che restano in casa, è per coloro che la pioggia la sanno vivere, anche se di sera.
Consigliato a quelli a cui piace la pioggia di sera
Prurient, Frozen niagara falls
Generi: noise-post-industrial
L’arca di Noè, il mito di Deucalione e Pirra, l’epopea di Gilgamesh e tante altre mitologie e religioni attestano il diluvio universale. La pioggia può essere quindi anche associata all’apocalisse, all’espiazione dei peccati ma su scala globale, la pioggia non è solo pacifica. Noi uomini contemporanei, ormai addomesticati nelle nostre tombe di cemento, siamo abituati ad associare la pioggia a una tazza fumante di caffè o tè e a una giornata all’insegna dei divertimenti sedentari che il mondo post-moderno ci offre. Ma la pioggia non è sempre stata questo nell’immaginario collettivo. Antropologicamente la pioggia è stata associata anche alla catastrofe, non solo alla fertilità, un po’ come dicevamo prima dell’uomo moderno, peccato che per esso siano una catastrofe anche solo due gocce. Prurient ci riporta a quella visione atavica della pioggia, ci porta all’espiazione dei peccati, ci riporta a un album da ascoltare quando piove ma quando la pioggia inghiotte tutto ciò che c’è attorno, la pioggia quando veramente fa male come purtroppo abbiamo anche potuto constatare nei recenti accadimenti, ed è meglio che questo caos succeda solo nelle cuffie.
Consigliato a chi ama immaginarsi la pioggia come nel giorno del giudizio.
Dariush Dolat-Shahi, Electronic music tar and sehtar
Generi: Electroacustic/Persian classical music
Dato che siamo in vena di atavismi ricordiamoci il ruolo rituale che ha avuto la pioggia, la danza, la fertilità, cose che associamo a un mondo lontano sia in senso temporale che spaziale. Riti orientali, saperi scomparsi nelle ere storiche, tutto condensato nella pioggia, che ha sempre avuto un significato antropologico fondamentale nella storia. Da dove deriva la pioggia, cos’è, chi ce la manda? La scienza oggi ci ha dato molti mezzi per comprendere il mondo, ma l’ha reso un posto decisamente meno interessante. E mentre la musica si porta dietro di sé tutto il mistero insito nella pioggia e nel modo in cui la pioggia è stata vista dall’uomo in tutte le sue varie fasi storiche, l’album finisce, la pioggia pure, e ora è il momento di ripreparare le valige sperando che questo nuovo sole non sia passeggero.