Del: 27 Giugno 2023 Di: Giulia Scolari Commenti: 0
The Sofa Chronicles, le serie TV del momento

Ogni due mesi, il giorno 27, 5 serie TV per tutti i gusti: The Sofa Chronicles è la rubrica dove recensiamo le novità più popolari del momento, consigliandovi quali valga la pena guardare comodamente sul divano e quali no.


Questo mondo non mi renderà cattivo, Stagione 1, Netflix (Zerocalcare) – recensione di Daniele Di Bella

Questo mondo non mi renderà cattivo, la serie di Zerocalcare su Netflix è  un pugno nello stomaco - Multiplayer.it

Il 9 giugno è uscita su Netflix la nuova serie di Zerocalcare, noto fumettista romano, dal titolo Questo mondo non mi renderà cattivo. Sebbene l’autore sostenga che questo titolo, tratto da una canzone dei Path, sia troppo lungo per essere “hashtaggabile”, esso riassume perfettamente il contenuto dei sei episodi in cui la serie si articola.

Ancora una volta ci troviamo a Rebibbia, quartiere in cui si radica tutto il “calcareverse”: Zero e Secco, suo amico di sempre, si rendono conto che l’arrivo di 30 migranti in quartiere non è gradito dai neofascisti della zona, che provano in tutti i modi ad allontanarli. Mentre è impegnato nel tentativo di impedire quest’ingiustizia, la vita di Zero viene ulteriormente sconvolta dal ritorno a Rebibbia di un vecchio amico d’infanzia che lo porta a interrogarsi sui limiti del proprio sistema di valori, e sulla capacità del Mondo di mostrificare l’Uomo.

Questa nuova serie che, come ha spesso sottolineato Zerocalcare, non è la seconda stagione di Strappare lungo i bordi, si rivela essere un’ottima seconda tappa nel percorso che Michele Rech sta conducendo con Netflix. Al di là di alcune migliorie tecniche apportate grazie al successo di Strappare lungo i bordi (come la presenza di moltissime tracce famose all’interno della colonna sonora), Questo mondo non mi renderà cattivo è una serie continua di spunti di riflessione.


Queen Charlotte. A Bridgerton story, Stagione 1, Netflix (Shonda Rimes) – recensione di Giulia Scolari

Bridgerton' Spinoff Series About Queen Charlotte — Everything We Know About  the 'Bridgerton' Prequel

Quando a Charlotte (India Amarteifio) viene imposto il matrimonio con lo sconosciuto erede del trono d’Inghilterra, la ragazza cerca in ogni modo di fuggire. Nessuno sembra volerle dire la verità sull’uomo misterioso: non un accenno al carattere, non un commento sull’aspetto o sui suoi interessi. Ne deduce che il re non possa essere altro che un mostro.
A convincerla del contrario basta il primo sguardo: George (Corey Mylchreest) é simpatico, colto, bellissimo. Il matrimonio si fa, il trono ha una regina… Ma il mistero legato a George non accenna a diminuire e il re é sempre più schivo. Cosa avrà mai fatto di male Charlotte per non meritare l’amore dello sposo?
Lo spin-off di Bridgerton non delude i fan della serie e si rivela di un’intensità superiore persino alle stagioni originali. Il tema della disparità di classe e razza e quello della salute mentale sono trattati con la leggerezza non superficiale tipica dei migliori prodotti Netflix.
C’è grande interesse per il racconto di Violet ora che ne sono stati rivelati gli intrecci con quello di Lady Danbury.. Chissà se ci saranno
sorprese!

A noi il prodotto dalle uova d’oro di Shondaland piace ancora e attendiamo con trepidazione la terza stagione di Bridgerton, incentrata su Colin e Penelope.


Never Have I Ever, Stagione 4, Netflix (Mindy Kaling, Lang Fisher) – recensione di Nina Fresia

Quando esce Non ho mai 4: in arrivo le nuove puntate in streaming su Netflix

La quarta stagione di Never Have I Ever conclude il percorso di crescita, tutt’altro che lineare, dell’esuberante adolescente Devi Vishwakumar (Maitreyi Ramakrishnan). L’ultimo capitolo della serie scritta da Lang Fisher e Mindy Kaling mantiene il suo tratto distintivo: la capacità di affrontare tematiche serie con la cura richiesta, unendole alla giusta dose di comicità. Il superamento di un trauma, la perdita di una persona cara, la gestione della rabbia, il rapporto con la famiglia: fil rouge dell’intera produzione, queste problematiche giungono alla loro maturazione nel corso dell’ultima stagione. Attraverso i flashback degli anni precedenti, ci si rende effettivamente conto dell’evoluzione vissuta dai diversi personaggi, Devi in primis. L’impulsività e le scelte della protagonista, che spesso facevano storcere il naso allo spettatore, sono ora sotto il suo controllo e, salutandola nelle ultime scene, è inevitabile esserne fieri.

È infatti forte il coinvolgimento che si ha con le vicende narrate, effetto generato dalla presenza di una voce narrante esterna ed onnisciente: nientemeno che la leggenda del tennis John McEnroe, che conduce il racconto con sarcasmo, ma anche con un certo affetto nei confronti di Devi. Non a caso, negli episodi incentrati su altri personaggi cambia la voce fuori campo, rimarcando il legame che unisce narratore e protagonista della storia.

Un esempio in questa stagione è la coppia Gigi Hadid e Paxton Hall Yoshida, personaggio chiave per trattare il tema centrale degli ultimi episodi: la definizione del proprio futuro. Se da un lato Devi ed i suoi amici sono alle prese con la difficile scelta del college e devono scontrarsi con le loro ambizioni accademiche e lavorative, Paxton rappresenta una realtà diversa. Il ragazzo più popolare del liceo ha già fatto i conti col mondo universitario, uscendone pieno di dubbi e incerto su quale sia il suo posto nel mondo.


Daisy Jones & The Six, Stagione 1, Prime Video (Scott Neustadter, Michael H. Weber) – recensione di Giulia Scolari

Daisy Jones & the Six: all the biggest changes from the book to TV series |  British GQ

L’attesissima serie ispirata all’omonimo bestseller di Taylor Jenkins Reid è arrivata a marzo, a piccole ma intensissime dosi, accompagnata da una colonna sonora che vede tra i collaboratori Phoebe Bridgers e Marcus Mumford. Inutile dire che è diventata fin da subito il must watch del mese e che gli anni Settanta non sono mai stati così in.

I The Six sono una band di ragazzi nata a Pittsburgh, con tanta ambizione ma poche canzoni davvero originali. Daisy Jones è nata per essere una stella, ma fatica a trovare il suo posto nel mondo e, di conseguenza, a brillare. Quando un produttore ha l’illuminazione e decide di mettere insieme questi due mondi, la storia della musica cambia per sempre e così anche le vite di tutti i coinvolti.

Nonostante alcuni cambiamenti poco sensati, la serie è tutto sommato abbastanza fedele al libro… Che a sua volta è molto fedele alla storia dei Fleetwood Mac! Anche per i più critici è stato impossibile non versare qualche lacrima sul finale. Sia nel libro che nella serie, il modo in cui la storia viene costruita è molto particolare: si procede come se si stesse guardando un’intervista, con la quale viene più volte rotta la quarta parete, coinvolgendo lo spettatore in maniera ancora più intensa. Si vocifera un tour l’anno prossimo… Noi saremo in prima fila!


XO, Kitty, Stagione 1, Netflix (Jenny Han) – recensione di Matilde Elisa Sala

XO Kitty, la recensione | CinemaSerieTV.it

La giovane Kitty Song Covey (Anna Cathcart) decide, all’insaputa di suo padre, decide di iscriversi alla K.I.S.S., Korean Indipendent School of Seoul, dalla quale ha ricevuto una borsa di studio. L’obiettivo è cercare di avvicinarsi il più possibile al suo ragazzo Dae, che frequenta proprio quella scuola e con il quale ha una relazione a distanza, ma allo stesso tempo seguire le orme di sua madre, scomparsa quando era piccola, per scoprire qualcosa in più di lei. Ovviamente, come accade nei classici teen drama, quasi nulla va per il verso giusto. Kitty si ritroverà permeata da triangoli amorosi, relazioni finte e professori antipatici.

La serie spin-off del bestseller di Jenny Han, Tutte le volte che ho scritto ti amo, ha creato diverse aspettative tra i fan. Kitty è infatti uno dei personaggi più interessanti della trilogia e il pubblico non vedeva l’ora di conoscere qualcosa in più su di lei. Purtroppo però, molte scelte sono cadute in diversi cliché che sono spesso risultati parecchio cringe. Nonostante ciò, la serie cerca di portare al suo pubblico alcuni temi importanti, come la scoperta e la conoscenza di sé, il valore dei rapporti di amicizia e amore, e qualche curiosità molto interessante sulla cultura coreana!

Di certo non uno dei migliori spin-off che Netflix abbia prodotto, ma rimane comunque un prodotto molto godibile e divertente e, infatti, la serie è stata rinnovata per la seconda stagione!

Giulia Scolari
Scienziata delle merendine, chi ha detto che la matematica non è un’opinione non mi ha mai conosciuta. Scrivo di quello che mi piace perché resti così e di quello che odio sperando che cambi.
Matilde Elisa Sala
Studio Lettere, mentre aspetto ancora la mia lettera per Hogwarts. Osservo il mondo con occhi curiosi e un pizzico di ironia, perdendomi spesso tra le pagine di un buon libro o le scene di un film. Scrivo, perché credo che le parole siano lo strumento più potente che abbiamo.

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