Del: 19 Giugno 2023 Di: Matilde Elisa Sala Commenti: 0
Valentino The Narratives. La Maison sfila in Statale

Dal 16 al 20 giugno 2023, Milano ospita la Fashion Week, dove le più note case di moda hanno presentato le loro collezioni maschili per la stagione primavera estate 2024. Ad aprire la Fashion Week è Maison Valentino che quest’anno è tornato a sfilare a Milano. 

La nuova collezione presentata, Valentino The Narratives, è stata ispirata da uno dei romanzi più noti dell’ultimo anno, Una vita come tante dell’autrice statunitense Hanya Yanagihara. Per poter capire a fondo la collezione, è necessario conoscere il romanzo, di cui alcune frasi sono state riprese proprio sui capi in passerella, tra cui la celebre «we are so old, we have become young again». 

Insomma, la collezione è una perfetta sintesi tra moda e narrativa… e quale miglior luogo dove presentarla se non l’Università degli Studi di Milano?

Il direttore creativo Pierpaolo Piccioli ha scelto uno dei luoghi per eccellenza della città dove la cultura fa da padrone, celebrando la prima passerella di moda uomo firmata Valentino Garavani proprio nella stessa città in cui era stata presentata nel 1985, e con l’intento di avvicinare i giovani al mondo della moda. Infatti, l’Ateneo non si è fermato: la sfilata si è svolta nel Cortile d’Onore dell’Università, contemporaneamente alle lezioni e alle altre attività. Agli studenti, alle studentesse e a tutto il personale è stata data la possibilità di assistere alla sfilata, un evento eccezionale.

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Ai capi in passerella non mancano colori, sia neutri che accesi, e dettagli sui tessuti: frasi incise e fiori di grandezze diverse, in molti casi sostitutivi delle cravatte, fino alle forme geometriche degli accessori, tra cui maxi-borse, perfette sia per il lavoro che per il tempo libero. L’idea è quella di presentare un nuovo tipo di mascolinità, aperto alla fragilità, alla gentilezza e alla delicatezza, libero dai tabù e da qualsiasi tipo di rigidità imposta invece dalla società. Tutti temi davvero cari a Piccioli, che ha cercato di trasmettere ai suoi spettatori, prima con la scelta del romanzo da cui è stato ispirato, e poi con l’intera collezione.

Tra gli ospiti Jacob Elordi, Noah Beck, Jaren Jackson, Jacob Rott, Nick Kaufmann, Gabriele Pizzurro, Mamhood, Anna dello Russo, William Franklyn Miller, Jeff Satur, Elodie, Giuseppe Fiorello, il cantante d4vd, che con la sua musica ha accompagnato la sfilata, e molti altri. 

Il Direttore Creativo ha poi incontrato dopo la sfilata nel cortile Cà Granda, insieme al Rettore Elio Franzini, gli studenti e le studentesse del corso Culture del Made in Italy in moda e design, diretto dalla docente Emanuela Scarpellini, e firmato il Libro d’Onore dell’Ateneo. 

Durante l’incontro, Peccioli ha spiegato che:

L’idea è quella di portare questo marchio da un’idea di esclusività, di perfezione a un’idea di community. Lifestyle è quello che era negli anni Novanta e Duemila era legato all’iconismo, al successo. Il mio è quello di raccontare una community invece di persone, un gruppo di persone che condividono valori che attraverso gli abiti possono raccontare i valori in cui credono senza però rinunciare all’idea di cultura e del fare che è parte fondamentale di questa azienda

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Ancora una volta assume un ruolo protagonista l’Università Statale di Milano, che già nel mese di aprile ha ospitato delle installazioni parte del FuoriSalone 2023

L’Ateneo si riconferma uno dei centri più importanti della città, luogo di studio e formazione, molto amato, sia per la sua bellezza dal punto di vista architettonico, sia che per ciò che si respira appena si varca il suo portone. Assistere a un evento di questo tipo, come una sfilata di moda, una delle più belle forme d’arte, immergendosi in una cornice simile, è un’esperienza unica e un’occasione di formazione per tutto il corpo studentesco.

Articolo di Matilde Elisa Sala e Candida Battaglia

Matilde Elisa Sala
Studio Lettere, mentre aspetto ancora la mia lettera per Hogwarts. Osservo il mondo con occhi curiosi e un pizzico di ironia, perdendomi spesso tra le pagine di un buon libro o le scene di un film. Scrivo, perché credo che le parole siano lo strumento più potente che abbiamo.

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