Quello dei colori è un tema inesauribile, che si intreccia con tutto e riguarda tutti, semplicemente perchè è attraverso di loro che vediamo la realtà. Sono il nostro filtro per guardare il mondo, gli occhiali invisibili che la maggior parte di noi indossa.
Il colore è associato, a livello scientifico, alla frequenza della radiazione elettromagnetica che ogni oggetto riflette. Ogni cosa assume il suo colore a causa delle sue proprietà di assorbimento e riflessione. Un oggetto celeste ad esempio assorbe radiazione di ogni frequenza, a eccezione di quella associata al celeste, che riflette e rimanda indietro all’osservatore.
I colori hanno un ruolo nell’ambito della psicologia, entrano in gioco tra gli innumerevoli fattori che influenzano le emozioni e il comportamento umano. A volte lo si dimentica, ma i nostri apparati biologici sono strettamente collegati e una sensazione visiva come quella del colore può avere delle ripercussioni sull’intero organismo. Sembra incredibile, è vero, ma la frequenza di un’onda elettromagnetica può determinare quello che proviamo, quello che sentiamo. Il colore fa scattare qualcosa nella psiche, trasmette delle sensazioni che sono sfruttate anche a livello di marketing da aziende di vario tipo. Ogni colore stimola dei percettori diversi, scatenando quindi anche reazioni psicologiche diverse.
Il colore ha poi un profondo significato culturale, politico e sociale che si è sviluppato nel corso dei secoli, influenzato da usi e costumi delle diverse culture del mondo. Ogni colore ha acquistato così un diverso carattere nell’immaginario collettivo.
Facciamo un viaggio nell’arcobaleno per andare a scoprire quali immagini si nascondono dietro ogni colore, focalizzandoci sulla cultura occidentale in cui siamo immersi.
Il rosso è prima di tutto il colore dell’amore e della passione. “Rose rosse per te, ho portato stasera” canta Massimo Ranieri, non sono rose gialle, né rosa, ma rosse, perchè in quelle rosso c’è il sentimento. Il legame che unisce il colore rosso e l’amore affonda le sue radici nel colore del sangue, che è simbolo di vita e anticamente considerato generatore di tutte le passioni dall’interno dell’animo, e in quello del fuoco, nella poetica immagine della fiamma che accende i sentimenti e dell’amore che brucia ardentemente. L’eros è rosso, come lo sono le zone di prostituzione delle diverse città del mondo, i quartieri “a luci rosse”.
Il rosso trasmette anche potenza, energia e vitalità. E’ rosso il marchio Coca-Cola, bevanda ricca di caffeina che si vuole proporre come stimolante. E’ rossa la Ferrari, automobile di lusso che vuole annunciare forza e passione.
Il rosso è in generale il colore dell’estremo, di sensazioni forti portate all’esasperazione, di emozioni dirompenti difficili da controllare. Così in situazioni di imbarazzo si diventa “rossi dalla vergogna”. Così Rabbia di Inside Out vive in un corpo di rosso vestito e dal suo capo scaturiscono scintille ogni volta che si arrabbia. Così il rosso è il colore della lotta: fin dal XVII la bandiera rossa è la bandiera della sfida, della ribalta, della rivincita e dopo la Comune di Parigi del 1871 viene adottata come simbolo dai socialisti, divenendo in seguito associata al comunismo nell’immaginario collettivo.
Forte della sua capacità di attirare l’attenzione con immediatezza, il rosso è anche il colore della Croce Rossa, simbolo delle strutture che si occupano delle emergenze, e dei cartelli di pericolo, come lo STOP.
E’ rosso il simbolo di Just Eat in quanto è stato dimostrato scientificamente che questo colore stimola la fame. Forse Tiziano Ferro non era a conoscenza di ciò, ma la sua canzone “Rosso relativo” in cui il cantautore racconta il disagio provato e i disturbi alimentari di cui ha sofferto, si inserisce perfettamente in questo quadro.
Ronald McDonald, il clown della famosa catena di fast-food, al rosso che fa venire il languorino accosta il giallo che dà un tocco di vivacità, di gioia. Il giallo è infatti legato alla luminosità, è il colore con cui i bambini disegnano il sole, è il colore delle emoji, nate per essere simboli di emozioni positive, portatrici di felicità. Tornando al cartone animato Disney, Gioia è una simpatica e semplice creatura gialla che abbaglia con i suoi raggi luminosi.

Facebook sceglie il colore blu per creare un’atmosfera di fiducia, serietà e professionalità. Il blu e l’azzurro sono anche i colori della tristezza e della malinconia. Il pomeriggio di Celentano, rimasto solo in città, mentre lei è partita per le spiagge, è “tutto azzurro”, triste, senza risorse. Di blu è colorato Tristezza in Inside Out e blu è il giorno più triste dell’anno, il cosiddetto “blue monday”. La musica blues nasce per dare sfogo a sentimenti di sofferenza, tristezza e malinconia, i “blues feelings”.
Il verde è invece il colore dell’armonia e dell’equilibrio, in quanto indissolubilmente legato alla natura. Chi ha il pollice verde ha una spiccata attitudine per la cura delle piante. Il “green” è ormai associato immediatamente alla sostenibilità e al rispetto per l’ambiente. La sirena verde di Starbucks vuole annunciare qualità dei prodotti e del caffè, proveniente direttamente dalle migliori piantagioni e lavorato nel modo più naturale possibile.
E’ anche il colore associato a ciò che è consentito. Un omino verde stilizzato annuncia ai pedoni che è il loro turno per attraversare la strada, una spunta verde si applica agli impegni portati a termine nella lista del to do, un pallino verde compare al termine di un codice senza errori. In quest’ottica era verde il Green Book, un guida in cui erano indicati luoghi e servizi suggeriti per viaggiatori afroamericani, sulla quale nel 2018 Peter Farrelly ha costruito un bellissimo film con Viggo Mortensen.
Infine, il verde era ed è il colore dei dollari americani e quindi dei soldi. Nel mondo attuale in cui il denaro è principalmente liquido, parlare di “colore dei soldi” non ha più senso, eppure anche nel mondo del futuro in cui i contanti spariranno e non si stamperanno più banconote, la gente continuerà a “rimanere al verde”. Questo modo di dire sembra contraddire l’utilizzo del termine “verdoni” per indicare i soldi; in effetti, l’origine di questa espressione è ancora un mistero.

Non può mancare in questa sfilata di colori, il rosa, che dalla metà del secolo scorso è associato alla femminilità. Una coccarda rosa compare sui portoni delle case in cui nasce una bambina e rosa sono la maggior parte dei vestiti per bambine nei negozi. Eppure questa è una tradizione relativamente giovane. In passato infatti il rosa era il colore associato agli uomini, in quanto unione di rosso, simbolo di forza, potenza e quindi virilità, e bianco, simbolo di purezza d’animo.
Per coincidenze o ragioni storiche, il rosa è ancora oggi associato ad attività ora fortunatamente praticate da tutti, ma in passato riservate agli uomini. Il foglio rosa è l’autorizzazione amministrativa che permette di fare pratica alla guida. La Gazzetta dello Sport, per motivi non chiari, scelse di stampare le pagine del suo giornale su carta rosa, vestendo, a sua insaputa, di rosa anche i ciclisti migliori del mondo negli anni a venire. Il Giro d’Italia infatti prende in prestito il colore dalle pagine del giornale sportivo per la tanto ambita maglietta simbolo della competizione.
Tornando alla simbologia odierna, i romanzi rosa sono quelli che parlano d’amore e romanticismo, temi tradizionalmente associati e graditi alle donne. Come rapidamente si è diffusa la dicotomia rosa-femmine e azzurro-maschi, altrettanto rapidamente e sperabilmente queste associazioni si sgretoleranno, liberando uomini e donne da etichette dannose.
E’ nella gamma tra i neri e i bianchi che si posiziona invece il colore dei portatili nella maggior parte dei casi. La mela di Steve Jobs è di un neutrale grigio, che conferisce al prodotto un aspetto moderno, minimalista e sofisticato. Il grigio è anche associato a sentimenti negativi: “una giornata grigia” è una giornata storta e chi “vede tutto grigio” prova un cattivo stato d’animo.
Oltre a trasmettere sensazioni e significati, i colori sono prima di tutto un simbolo e in fatto di marketing, il confine tra simbolo e marchio è spesso molto sottile.
Il rinomato “Tiffany Blue” è diventato un marchio registrato che permette di riconoscere istantaneamente le gioiellerie in tutto il mondo. Lo United Parcel Service (UPS) ha brevettato nel 1998 il “suo” colore marrone, intentando poi cause legali contro altre aziende che utilizzavano colori marroni simili. I tacchi Louboutin, da sempre caratterizzati dal loro distintivo colore rosso, sono protetti dal 2008 da eventuali tentativi di “plagio cromatico”.
Il “rosa Barbie” non è brevettato, ma quando lo si avvista nel colore di una maglia, nello sfondo di una rivista o nelle palette di un vestito si finisce col chiamarlo così. Barbie non sarebbe Barbie senza il suo rosa e infatti la meravigliosa colonna sonora del film di Greta Gerwig del 2023, cantata da Lizzo, si chiama proprio “Pink”.

In questo vortice di immagini e significati, c’è spazio per numerosi tentativi di interpretazione. La cromoterapia si propone di utilizzare i colori come cura di patologie della psiche, mentre l’armocromia vuole trovare le tonalità più aderenti ad ogni persona, attraverso un’analisi del “colore personale”.
Ma un colore solo non basta a racchiudere una personalità, una storia, un concetto. Servono il rosso per combattere, il 25 novembre e tutti i giorni dell’anno, la violenza sulle donne, il triste blu per ricordare le vittime di femminicidio, 109 dall’inizio dell’anno, e il verde, per coltivare la speranza che finalmente, un giorno, questa lotta troverà vittoria.

