Del: 12 Gennaio 2024 Di: Redazione Commenti: 0

“ll sesso femminile è la clitoride, il sesso maschile è il pene.”

Così apre le danze Carla Lonzi nel suo capolavoro “La Donna Clitoridea e la donna vaginale”. Saggio Femminista con la “F” maiuscola è uno delle riscoperte del nostro secolo che è stato promotore di una cultura sex positive nel precedente (a partire dagli anni ‘60). Torna per la prima volta negli scaffali delle librerie riacquistando l’attenzione dei fan che fino a questo momento continuavano a leggere i suoi testi in formato pdf o attraverso delle vecchie fotocopie.

Nel suo breve saggio racchiude critiche alla cultura patriarcale a partire dalla liberazione del sesso femminile, rendendo netta la distinzione tra il piacere femminile e quello maschile e distaccando la libera sessualità dall’apparato riproduttivo.

La condizione di subordinazione della donna a cittadina di seconda classe, figlia e moglie di patriarchi, si manifesta in tutti gli aspetti della vita quotidiana della donna e in particolare sulla gestione del suo corpo.

Toni ironici contraddistinguono passaggi con significati ben più profondi nel tentativo di rimettere il ruolo del piacere della donna in primo piano alla riscoperta della clitoride. In questo proposito afferma come essa «Non sia un mistero ma dall’inizio dei tempi ogni cultura erotica ha vaneggiato sulla necessità ditecniche particolari e di sapienza amatoria da parte dell’uomo per far provare piacere nelcoito alla donna e per farla arrivare agli stadi liberatori della tensione sessuale»

La «scoperta» del femminismo avviene per Carla Lonzi insieme a Carla Accardi e Elvira Banotti nella primavera del 1970. Si trovano per la prima volta a Roma, per alcuni giorni, per condividere «l’emozione» di quella «nuova nascita» della donna. L’esito di questo incontro è il Manifesto di Rivolta femminile. Scritto in maniera integrale da Lonzi, scandisce in frasi concise e folgoranti i principali temi del neofemminismo. Dopo la pubblicazione, infatti, si formano i primi gruppi di Rivolta femminile, a Roma e Milano, poi in altre città, accomunati dalla pratica, con il cui annuncio si chiude il Manifesto, «Comunichiamo solo con donne» – del separatismo e dell’autocoscienza.

Laureata in lettere all’Università di Firenze, città di origine, fu una scrittrice e una critica d’arte. Tra le sue opere, due saggi la contraddistinguono: Sputiamo su Hegel e La donna clitoridea e la donna vaginale, pubblicati rispettivamente del 1970 e del 1971. In seguito alla pubblicazione, nel 1972, lasciò il gruppo Rivolta Femminile ma rimase sempre molto attiva nel circuito del movimento femminista italiano continuando a scrivere e pubblicare i suoi diari fino alla morte, nel 1982.

Carla Lonzi invita i lettori a stabilire un contatto diretto con i testi che emergono dalla trasformazione personale degli autori, auspicando che chiunque si avventuri nella loro lettura lo faccia senza limitazioni accademiche. Appassionata da sempre di poesia, ritrova se stessa nei versi e invita chiunque altro a fare lo stesso.

La sua opera La donna clitodira e la donna vaginale suscita emozioni forti e contrastanti rispetto al periodo in cui viene letta.

Alla pubblicazione creò scompiglio, venne criticata e mise in dubbio gli stereotipi in voga. Ad oggi, si riconoscono tra le righe battaglie ancora irrisolte ma soprattutto il coraggio e l’avanguardia di una donna che si ribella in un contesto che le sta stretto.

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