Del: 14 Febbraio 2024 Di: Matilde Elisa Sala Commenti: 0
Povere Creature!, un inno alla libertà e all'autodeterminazione

Il 25 gennaio 2024 è uscito in tutte le sale cinematografiche Povere Creature!, nuova pellicola del regista Yorgos Lanthimos, vincitrice del Leone d’Oro al Miglior Film all’80ª Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, candidata a undici premi Oscar.

Tratto dall’omonimo romanzo del 1992 di Alasdair Gray, il film racconta la storia della giovane Bella Baxter (Emma Stone). La donna, incinta, aveva cercato di suicidarsi buttandosi da Tower Bridge, ma il suo corpo viene ritrovato dal grottesco medico Godwin Baxter (Willem Dafoe), non a caso detto God, che, per riportarla in vita, decide di trapiantarle il cervello del feto che portava in grembo.

Inizia così la nuova vita di Bella, che deve ripartire da zero, proprio come una bambina, e imparare a parlare, camminare, mangiare, ossessivamente seguita e controllata da God e dal suo giovane assistente Max McCandles (Ramy Youssef). Il viaggio di Bella comincia immerso nel grigio: Bella non può uscire di casa, costretta a vivere sotto una campana di vetro, in un ambiente estremamente protetto.

God (William Dafoe) e Bella (Emma Stone)

Crescendo però, in Bella monta la curiosità e la voglia di scoprire quello che c’è al di là delle mura di casa. Il suo percorso allora prosegue, finalmente al di fuori, accompagnata dall’avvocato libertino Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo). Ed ecco i colori! Per Bella il mondo esterno è meraviglioso, pieno di cose nuove da scoprire. Fuggendo dalla costrizione a cui era stata rilegata Bella assapora la libertà.

Proprio la libertà sembra essere la tematica centrale dell’intera pellicola. Si è parlato moltissimo di educazione e di emancipazione femminile in relazione a questo film ma no, c’è molto, molto di più. Priva del modo di pensare e di vivere tipico di una società patriarcale, in cui regole, pudore e scandali regnano sovrani – oltre all’ignoranza, grazie alla quale è più semplice tenere sotto controllo chiunque vogliamo – Bella è fortemente libera e con tanta voglia di autodeterminarsi.

Grazie a questa sua libertà e in parte persino innocenza nel modo di vedere le cose, Bella non ha paura di scoprire e di scoprirsi.

Non a caso il corpo e il sesso hanno un ruolo centrale e si potrebbe dire che, anche in questo caso, c’è un vero e proprio crescendo nel percorso di Bella: quando scopre la “felicità” grazie alla masturbazione, le viene subito detto che non è buona cosa nella società. Ma a lei non importa perché le piace.

E così prosegue, dandosi a “furiosi sobbalzi” con Duncan fino a una totale appropriazione del suo corpo e della possibilità di poter fare ciò che vuole per il proprio piacere personale. Ed è meraviglioso come per Bella non ci sia malizia, contrariamente al mondo esterno che non esita a etichettarla, grande cliché, come una troia.

Bella (Emma Stone) e Duncan (Mark Ruffalo)

Bella sfugge al controllo degli uomini, della società e dell’intero sistema ed è questo che mette in crisi il normale meccanismo delle cose, ancor di più quando Bella inizia a leggere, a utilizzare vocaboli più forbiti e, soprattutto, a entrare in contatto con altre persone. Se prima c’era la paura che Bella potesse temere il mondo esterno, è il mondo esterno che invece, nel corso della trama, inizia a temere Bella.

Se si potesse riassumere il film in una sola scena, sarebbe sicuramente quella del ballo. Bella vuole ballare liberamente con le altre persone, seguendo la musica, forse metafora del flusso della vita, ma subito arriva chi cerca di riportarla negli schemi, Duncan, facendole seguire i passi tipici del ballo di coppia, ma Bella no.

Lo ignora, gli sfugge, continua a fare come vuole.

Emblematici i colori, i costumi, le scenografie e persino le musiche del film, che accompagnano lo spettatore nel meraviglioso mondo visto dagli occhi di Bella. Da sottolineare l’uso strategico del grandangolo con effetto deformante, quasi come se fosse l’occhio di chi vede l’altro, diverso da sé, e vuole esercitarci sopra un potere.

Già vincitrice ai Golden Globes e Critics’ Choice Awards, si prospetta grande fortuna per il film, il regista e il cast persino agli Oscar. Povere Creature! è un film che scuote, fa riflettere e invita a cambiare il proprio punto di vista.

Nella nostra società si è abituati a giudicare chi si comporta in maniera diversa, non seguendo le regole o le tipiche convenzioni, quelle povere creature che non sono in grado di comportarsi in maniera civile. O forse, chissà, avvolti – e vinti – dagli schemi e dalla regolarità, siamo proprio noi comuni esseri umani le Povere Creature!

Matilde Elisa Sala
Studio Lettere, mentre aspetto ancora la mia lettera per Hogwarts. Amo i gatti, il Natale e la neve, viaggiare, specialmente se la destinazione è New York, leggere e immergermi ogni volta in una storia diversa. Scrivo, perché credo che le parole siano lo strumento più potente che abbiamo.

Commenta