Dal 19 marzo al 30 giugno 2024, Palazzo Reale ospita la mostra Cézanne e Renoir. Dalle collezioni del Musée d’Orsay e dell’Orangerie, un percorso attraverso cinquantadue opere dei due artisti, massimi esponenti dell’Impressionismo, movimento artistico di cui si celebrano, proprio quest’anno, i 150 anni dalla nascita.
Nonostante l’amicizia che per moltissimi anni ha legato i due artisti, e le loro continue frequentazioni, fin dalle prime opere, risulta ben evidente come abbiano sviluppato nette differenze nella pennellata e nel modo di fare arte.
Tra paesaggi, nature morte e ritratti, la mostra, curata da Cécile Girardeau e Stefano Zuffi, mostra agli occhi dello spettatore, due facce della stessa medaglia.
Paul Cézanne (19 gennaio 1839 – 22 ottobre 1906) trascorre la maggior parte della sua vita ad Aix – en- Provence, città dove nasce e muore, sviluppando pian piano il suo modo di fare pittura avvicinandosi agli impressionisti, tra cui lo stesso Renoir. Cézanne partecipò alla prima mostra degli impressionisti organizzata nel 1874, frequentandoli, ma prendendo ben presto le distanze da loro. Cézanne era infatti alla ricerca di una pittura più geometrica, netta, dalla pennellata forte e decisa, accompagnata dall’uso di vivaci colori caldi e freddi, a seconda di ciò che serviva per rendere il più possibile perfetta la sua composizione.
Pierre-Auguste Renoir (25 febbraio 1841 – 5 dicembre 1919) fin da giovane entra in contatto con importanti personalità del mondo impressionista, tra cui Monet, ma distinguendosi fin da subito dagli altri artisti. La pittura di Renoir è delicata, armoniosa, la tela è sempre pulita e trasmette quasi ordine, tranquillità, in modo tale che l’osservatore possa sentirsi emotivamente coinvolto in ciò che sta osservando.
La mostra propone allo spettatore quadri che spesso rappresentano lo stesso soggetto, dipinto uno da Cézanne e uno da Renoir, in modo tale da sottolinearne punti di contatto e differenze che emergono subito quando li si guarda.
Se si osservano, ad esempio, i ritratti, come Femme nue dans un paysage (Renoir, 1883) e le celebri Trois baigneuses (Cézanne, 1874-1875) risulta evidente la differenza tra i due pittori: Renoir dipinge una giovane donna immersa nella natura circostante, nuda, dalle forme morbide, e serena, portatrice di dolcezza e tranquillità, che trasmette fin da subito all’osservatore; le bagnanti di Cézanne invece sono molto più distaccate, concentrate in ciò che stanno facendo, sono anch’esse nude ma in maniera molto più cruda e dura, rappresentate con linee volutamente precise.
Lo stesso accade mettendo a confronto le rappresentazioni delle nature morte, succose e vibranti in Renoir, frutta soda disposta in maniera schematica in Cézanne.
O ancora nei vasi di fiori: in Le Vase bleu (1889-1890), Cézanne ci mostra un vaso blu contenente dei fiori recisi, disposto in un ambiente freddo, geometricamente perfetto; Renoir invece dipinge un vaso di tulipani, Bouquet de tulipes (1905 circa) caldo, quasi vivo, fiori dei quali sembra davvero possibile sentire il profumo.
Entrambi gli artisti seguono un’evoluzione stilistica personale che li porterà ad essere molto diversi nel corso del tempo, ma ugualmente importanti per il segno lasciato nella storia dell’arte e per il modello che sono diventati per i movimenti artistici successivi.
La mostra si chiude infatti con dei quadri di Pablo Picasso, del quale arriverà a settembre un’esposizione proprio a Palazzo Reale, artista che, in modo diverso, attinge insegnamenti e modi di dipingere proprio dai due grandi maestri Cézanne e Renoir.
Nel percorrere le sale è quasi spiazzante rendersi conto come il mondo possa essere percepito, in maniera totalmente diversa, da due persone figlie dello stesso tempo con vissuti differenti alle spalle. Concetto forse scontato al giorno d’oggi, ma da non sottovalutare: un modo diverso di rappresentare il mondo veicolerà anche il nostro modo di interpretarlo.