Il fentanyl è un potente oppioide sintetico approvato dalla Food and Drug Administration negli USA per uso analgesico e anestetico, come si legge sul sito della Drug Enforcement Administration (DEA).
Un analgesico circa 100 volte più potente della morfina e 50 dell’eroina. Per cui, è difficile prescrivere il dosaggio corretto, bastano poco più di 2 milligrammi per causare gravi complicazioni e la morte. Gli oppioidi fanno parte della più ampia categoria degli oppiacei, cioè sostanze ricavate dal papavero da oppio. Il fentanyl, essendo un analgesico, riduce il dolore, causando nella maggior parte dei casi uno stato di intontimento.
La sostanza ha vari nomi: Apace, China Girl, China Town, Goodfellas. E può essere consumato in vari modi: da solo o in combinazione con altre sostanze, ma in molti casi i consumatori sono ignari della sua presenza nelle loro dosi. Le modalità di assunzione sono molte: il fentanyl può essere sniffato, iniettato, fumato, preso oralmente con pillole o attraverso cerotti.
Da analgesico a droga
Il dottor Paul Janssen sintetizzò il fentanyl per la prima volta nel 1960, usando gli anelli di piperidina, presenti sia nella morfina che nella meperidina. Il composto organico è la più importante struttura chimica che produce l’effetto analgesico in queste molecole.
Il farmaco può essere utilizzato legalmente come un anestetico intravenoso per operazioni in strutture ospedaliere o sotto prescrizione medica e giustificato dalla gravità della patologia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, lo ha inserito nella lista dei farmaci essenziali per il trattamento di tumori al terzo stadio, con dolore intenso e grave.
La somministrazione del fentanyl può avvenire in diversi modi. I ricercatori della Janssen Company consideravano utile solo l’uso intravenoso, ma ricerche successive hanno evidenziato come altre due modalità di utilizzo fossero altrettanto efficaci. Negli anni ‘80 si diffuse l’uso transdermico, attraverso dei cerotti distribuiti dalla Alza Corporation, a pazienti con dolore cronico che avevano sviluppato una tolleranza ad altri oppiacei.
Tra gli anni ‘80 e ‘90 si diffuse l’uso a livello transmucoso, grazie alla sua alta liposolubilità: l’Anesta Corporation ha realizzato l’Actiq, cioè un lecca-lecca usato da pazienti oncologici in terapia di mantenimento per il dolore episodico intenso. Molti altri sono stati i farmaci sublinguali o effervescenti approvati dall’OMS, tra cui l’Onsolis nel 2015. Quest’ultimo è una pellicola che si posiziona all’interno della guancia, con un tempo di dissolvenza dai 15 ai 30 minuti dall’applicazione.
Secondo uno studio fatto dall’University of California (UCLA) l’uso e la diffusione del fentanyl ha vissuto quattro ondate:
la prima si può ricondurre agli anni ‘90 e al commercio legale della sostanza, in particolare al 1999, quando è riscontrato negli Stati Uniti un aumento considerevole di morti per overdose. Nel 2010, oltreoceano si è assistito alla seconda ondata, dovuta al commercio illegale e ad un aumento della domanda.
Tre anni dopo è iniziata la terza ondata, durante la quale sono aumentati i morti per overdose da commercio illegale di fentanyl, spesso trovata in composizione con altre droghe, come l’eroina o la cocaina. Recentemente, ricerche statunitensi hanno riscontrato una quarta ondata, caratterizzata da overdose da più sostanze, e hanno evidenziato una distinzione tra la costa occidentale, dove il fentanyl viene mischiato con le metanfetamine, e quella orientale, in cui si usa più spesso la cocaina.
Trump e Biden dichiarano emergenza sanitaria
Dal 2016 la situazione negli Stati Uniti si è aggravata. L’allora Presidente Donald Trump ha definito l’epidemia da fentanyl come un’«emergenza sanitaria», dichiarando guerra agli oppiacei. L’amministrazione ha avviato una serie di restrizioni sulle prescrizioni mediche, campagne pubblicitarie rivolte ai giovani e ha ampliato l’accesso ai farmaci, in particolare al Naloxone, un farmaco in grado di invertire la dipendenza da oppioidi.
Determinanti per l’aggravarsi della crisi sono stati i decessi di artisti famosi, tra cui Prince, scomparso nel 2018 a causa di un’overdose da fentanyl, che stava assumendo per alleviare il dolore all’anca. Nel 2022, anche il rapper Coolio, il quale soffriva di malattie cardiache e asma, è morto a causa di una combinazione fatale di stupefacenti: fentanyl, eroina e metanfetamina. Da ricordare anche Leandro De Niro Rodriguez, nipote dell’attore Robert De Niro, morto per overdose nel 2023, a soli 19 anni.
Anche il Presidente Biden ne ha parlato nel suo discorso del 2023 sullo stato dell’Unione. Ha annunciato nuove regole per rendere più accessibile anche il metadone, il quale può però avere un effetto nocivo: se usato in modo improprio può provocare overdose.
La Cina riveste un ruolo cruciale nel commercio illegale di fentanyl, poiché esporta i componenti chimici in Messico, con i quali i cartelli del narcotraffico producono e distribuiscono la sostanza finita nei paesi occidentali. Questo ha costretto le autorità sanitarie di Stati Uniti ed Europa ad analizzare la situazione, rilevando un sensibile aumento nell’utilizzo di questa sostanza con un conseguente aumento di morti per overdose.
Biden e Xi Jinping nel 2023 sono giunti ad un accordo per abbattere la diffusione del fentanyl, durante il vertice Asia-Pacific economic corporation. Con questo accordo, la Cina si è impegnata a regolamentare l’industria chimico-farmaceutica così da ridurre le sostanze a base di fentanyl. Gli USA, invece, si sono impegnati a rimuovere le sanzioni alle società cinesi.
Nel 2021 questa sostanza era responsabile di oltre il 60% dei casi di morte per overdose negli USA, che in quell’anno raggiunsero centomila morti. In molti casi in combinazione con altre sostanze, tra cui la Xilazina.
La Xilazina, conosciuta come Tranq o “droga degli zombie”, è un anestetico per animale, di tipo dissociativo, per cui la FDA ha dichiarato la massima pericolosità e la prevalenza del farmaco nelle overdose di droghe illecite negli USA.
Se ingerita, la xilazina, può provocare problemi psicologici come un senso di distacco dalla realtà, allucinazioni, stato di letargia e sedazione, accompagnato da sintomi fisici quali movimenti rallentati, sguardo vitreo e linguaggio confuso. Le conseguenze sono diverse e pericolose: depressione respiratoria, arresto cardiaco, convulsioni, coma e gravi ulcere.
Le città più colpite da questa epidemia sono Philadelphia, San Francisco, Los Angeles e New York, dove tra le vie si vedono persone che si muovono come degli zombie, riversate a terra o piegate su se stesse, inconsapevoli del mondo intorno a loro.
Negli ultimi anni, il fentanyl ha perso il suo appellativo di white people problem poiché nello studio condotto dal Centers for disease control and prevention (CDC) è emerso il fatto che le pillole contraffatte di questa sostanza sono usate in particolar modo da giovani ispanici per circa il 18,7% del 2021, a dispetto del 9,4% del 2019.
Dagli Stati Uniti all’Europa
Nel 2017 la National Crime Agency, nel West Yorkshire inglese, è entrata in un laboratorio che produceva fentanyl e carfentanyl, analogo sintetico più potente della molecola principale. Una ricerca della Manchester University, condotta su 468 pazienti adulti consumatori di oppioidi, ha dimostrato che risultava positivo al fentanyl il 3%, ma che essi non erano a conoscenza di farne uso. Per cui, il problema del fentanyl in Europa non sarebbe così rilevante come negli Stati Uniti, poiché nel vecchio continente non c’è il bisogno di trovare alternative all’eroina, essendoci una costante fornitura di quest’ultima, soprattutto dall’Afghanistan.
Il primo paese dell’Unione europea ad aver adottato una strategia di contrasto è stato l’Italia, con il piano nazionale di prevenzione, così da evitare lo scoppio di una crisi. Il Ministero della salute ha emanato un’allerta di grado tre, sollecitando ospedali, farmacie e depositi farmaceutici a vigilare sulle sottrazioni illecite e sulle preparazioni farmaceutiche. Nell’aprile scorso, per la prima volta è stato rinvenuto, durante un controllo a campione su un utente del Sert di Terni, il 5% di fentanyl in una dose di eroina.