In vista delle prossime elezioni europee, che si terranno in Italia tra l’8 e il 9 giugno 2024, la redazione di Vulcano Statale approfondisce la storia, l’apparato istituzionale e il contesto politico dell’Unione Europea.
Le elezioni che si terranno tra il 6 e il 9 giugno 2024 sono di fondamentale importanza. Esse, infatti, decreteranno la composizione del prossimo Parlamento europeo e incideranno indirettamente sulla nuova Commissione.
Infatti, la nomina del Presidente della Commissione europea avviene tramite una complessa procedura che coinvolge il Parlamento europeo:
con la procedura dello “Spitzenkandidat” (letteralmente “candidato di punta”), ogni gruppo e partito del Parlamento europeo indica prima delle elezioni parlamentari un candidato supportato come prossimo Presidente della Commissione, qualora tale gruppo o partito dovesse risultare forza di maggioranza successivamente alle elezioni.
Dopo le elezioni, il Consiglio europeo – organo composto dai Capi di Stato o di governo di ogni Stato Membro dell’UE – si riunisce e propone un candidato Presidente alla Commissione, votato a maggioranza qualificata, tenendo conto sia degli esiti delle elezioni, sia dei candidati di punta precedentemente indicati dal partito (o dai partiti) che risultano vincitori delle elezioni parlamentari europee.
Qui subentra ancora il Parlamento, che deve approvare a maggioranza assoluta tale candidato; qualora il Parlamento non approvi il candidato, il Consiglio europeo si deve riunire nuovamente e decidere un nuovo candidato.
Inoltre, il Parlamento ha anche la funzione di valutare i singoli Commissari ed eventuali valutazioni negative possono comportare l’esclusione di un candidato commissario. Infine, esso approva la Commissione europea come organo unico nel suo insieme.
Ma facendo un passo indietro, il Parlamento europeo è, insieme al Consiglio dell’Unione Europea, l’organo legislativo dell’Unione Europea.
La sua importanza, cresciuta nel tempo da un punto di vista pratico, non è limitata alle sue funzioni e alla realizzazione dei suoi scopi: il Parlamento ha anche un’importanza retorico-ideologica, essendo l’unica istituzione dell’UE eletta direttamente dal popolo a suffragio universale.
Strutturalmente, il prossimo Parlamento europeo sarà composto da 720 eurodeputati – di cui uno è Presidente – divisi nell’aula non a seconda delle proprie nazionalità, ma secondo gruppi politici che condividono affinità ideologiche.
Tali gruppi politici sono formati dai partiti degli Stati Membri che condividono idee e opinioni e che decidono di unirsi in un unico grande partito europeo. A livello giuridico, per poter costituire un gruppo politico europeo occorre un numero minimo di 23 parlamentari eletti originari di almeno un quarto degli Stati Membri.Al momento, i gruppi politici presenti nel Parlamento europeo sono 7.
Occorre segnalare che alcuni gruppi del Parlamento europeo sono l’insieme di vari partiti europei: in questi casi, il partito nazionale riconosce la propria appartenenza a un partito europeo, i cui seggi verranno attribuiti al gruppo parlamentare di riferimento – il quale, se vede confluire i propri europarlamentari da più partiti europei, funzionerà come una sorta di coalizione permanente tra questi.
Procedendo in ordine di grandezza rispetto alle attuali distribuzioni dei seggi, il Gruppo del Partito Popolare Europeo (Gruppo PPE) è il più vecchio gruppo politico europeo, essendo stato fondato nel 1952.
Basato su ideali cristianodemocratici e liberal-conservatori, esso reincarna i valori del centrodestra europeo. A livello nostrano, in passato il PPE è stato il Gruppo di riferimento per gli eurodeputati della Democrazia Cristiana, mentre oggi il partito che aderisce al gruppo è Forza Italia. Va anche segnalato che il partito Alternativa Popolare, con cui si candida il controverso Sindaco di Terni Stefano Bandecchi, aderisce anch’esso al gruppo PPE.
Il Partito rappresenta la maggioranza della legislazione in corso, e l’attuale Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen è parte del PPE che, di fatto, ha supportato la sua leadership della Commissione in coalizione con gli altri due maggiori eurogruppi, S&D e Renew Europe. Attualmente sostiene inoltre il secondo mandato della Von der Leyen a capo della Commissione europea nel periodo 2024-2029.
È tuttavia importante segnalare che Von der Leyen venne scelta dal Consiglio Europeo pur non essendo la Spitzenkandidat del PPE.
Il secondo gruppo è il Gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento europeo (o più semplicemente Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici S&D).
Esso si basa su valori socialdemocratici ed europeisti, ed è il gruppo di riferimento del centrosinistra. In quanto parte del Partito Socialista Europeo – partito politico europeo i cui elementi confluiscono in S&D – in Italia il maggiore partito che aderisce ai Socialisti e Democratici è il Partito Democratico.
Durante il Dibattito di Maastricht del 29 aprile 2024, S&D ha espresso il proprio sostegno per la candidatura di Nicolas Schmit, politico lussemburghese e attuale Commissario europeo per il lavoro, come Presidente della prossima Commissione europea.
Il terzo gruppo è Renew Europe, gruppo liberalista ed europeista che si pone l’obiettivo di rappresentare il centro politico.
Renew Europe contiene vari partiti europei i cui seggi contribuiscono al gruppo nel suo insieme. I maggiori sono il Partito dell’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa (ALDE), che è quello più importante a livello numerico, e il Partito Democratico Europeo (PDE). Si segnala anche una massiccia presenza di indipendenti francesi, che comunque sono parte di Renew, dovuta al fatto che il Partito dell’attuale Presidente della Repubblica francese Macron, cioè Renaissance, non appartiene a nessun partito europeo.
I partiti italiani i cui europarlamentari sono all’interno di Renew sono Azione, in quanto parte dell’ALDE, e Italia Viva, che aderisce al PDE. Qualora raggiungesse la soglia di accesso al Parlamento europeo del 4% dei voti, il Partito nato ad hoc Stati Uniti d’Europa, che unisce Italia Viva, +Europa, Partito Socialista Italiano, Radicali italiani, Libidem e L’Italia c’è, attribuirebbe i propri europarlamentari a Renew – con l’eccezione di eventuali europarlamentari eletti di provenienza PSI che, invece, sarebbero inclusi in S&D.
Per quanto riguarda i candidati supportati alla Presidenza della Commissione, i Partiti che compongono Renew hanno indicato candidati diversi: l’EDP supporta alla presidenza Sandro Gozi, attualmente europarlamentare ed ex sottosegretario agli affari europei nei governi Renzi e Gentiloni; l’ALDE supporta Marie-Agnes Strack-Zimmermann, attuale Presidente della Commissione per la difesa del Parlamento tedesco, da intendersi come candidato di punta di Renew; infine, il partito francese Renaissance sostiene Valérie Hayer, capogruppo di Renew al Parlamento europeo.
Va segnalata anche la spinta, seppur informale, operata in primis da politici italiani, a favorire la candidatura di Mario Draghi con Renew per la Presidenza della Commissione.
Il quarto gruppo europeo è I Verdi/Alleanza Libera Europea – Verdi/ALE.
Il gruppo è di ideologia ambientalista e regionalista e vede l’affluenza dei parlamentari provenienti da vari partiti europei: il Partito Verde Europeo (PVE), l’Alleanza Libera Europea (ALE), il Partito Pirata Europeo (PPEU, seppur questo sia considerabile come un movimento e non venga riconosciuto come partito) e Volt.
Il partito italiano i cui voti confluiscono in Verdi/ALE è Alleanza Verdi e Sinistra, in quanto parte del Partito Verde Europeo PVE – seppur va evidenziato che Sinistra Italiana, che è parte di Alleanza Verdi e Sinistra, è invece partito osservatore del Partito della Sinistra Europea, incluso nel gruppo della Sinistra al Parlamento europeo.
Una dei leader indicati come possibile candidata di punta alla presidenza della Commissione è la Co-Presidente di Verdi/ALE Terry Reintke. Tuttavia, il PVE, come già detto partito europeo al centro del progetto Verdi/ALE, ha indicato Bas Eickhout come ufficiale spitzenkandidat. Invece, il partito ALE ha designato Maylis Roßberg come propria candidata. Parte della minoranza danese in Germania, classe 2000, a 24 anni Roßberg è la più giovane spitzenkandidat di sempre.
Il quinto gruppo è il Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (ECR), di ideali conservatori-nazionalisti ed euroscettici, rappresentante della destra in Europa.
Al gruppo aderiscono vari partiti europei, tra cui spiccano il Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei (ECR) e il Movimento Politico Cristiano Europeo (MPCE). Il partito italiano i cui europarlamentari sono parte dell’ECR è Fratelli d’Italia, in quanto parte del Partito ECR.
Nel Dibattito di Maastricht, il MPCE – partito non grande ma comunque, come già indicato, parte del gruppo ECR – ha indicato il proprio Presidente, già pastore battista moldavo, Valeriu Ghilețchi come proprio spitzenkandidat.
L’ECR non ha designato un candidato di punta al Dibattito di Maastricht ma, comunque, sembrano essere predominanti le figure di Ryszard Legutko, professore polacco Co-Presidente dello stesso ECR, e di Nicola Procaccini, altro Co-Presidente di ECR ed europarlamentare italiano per Fratelli d’Italia.
Il sesto gruppo è Identità e Democrazia (ID), gruppo di matrice nazionalista, sovranista, euroscettica e conservatrice, anch’esso rappresentante della destra in Europa.
Il Partito europeo di riferimento è proprio il Partito Identità e Democrazia.
A livello italiano, Lega per Salvini Premier, parte del Partito ID, aderisce al gruppo. Nel Dibattito di Maastricht è stato indicato come spitzenkandidat Anders Vistisen, europarlamentare danese.
L’ultimo gruppo politico europeo, al quale seguono gli europarlamentari Non Iscritti ad alcun gruppo (attualmente 51), è il Gruppo della Sinistra al Parlamento europeo – GUE/NGL.
Tale gruppo è spinto da ideali socialisti e anticapitalisti, favorisce modifiche importanti dell’attuale assetto europeo e l’uscita dalla NATO dei paesi dell’UE.
Come sottolineato in precedenza, il partito italiano Sinistra Italiana aderisce al gruppo GUE/NGL in quanto parte del Partito della Sinistra Europea (SE).
Per quanto riguarda il candidato di punta alla presidenza della Commissione europea, il Partito della Sinistra Europea ha indicato come proprio candidato di punta Walter Baier, membro del Partito Comunista Austriaco, che è quindi da considerarsi lo spitzenkandidat di GUE/NGL.
È doveroso segnalare che il Movimento 5 Stelle non aderisce ad alcun gruppo correntemente; pertanto, gli europarlamentari di provenienza M5S saranno inclusi tra i già citati Non iscritti. Non risultano iscritti ad alcun gruppo nemmeno una serie di partiti italiani minori che ambiscono al superamento della soglia di sbarramento del 4%, come Pace Terra Dignità del giornalista Michele Santoro e il listone Libertà di Cateno De Luca.