Del: 11 Giugno 2024 Di: Viola Vismara Commenti: 0
La tragedia di Le Mans e la sicurezza automobilistica

L’11 giugno 1955, durante la 24 Ore di Le Mans, si verificò uno degli incidenti più gravi nella storia delle corse automobilistiche. La vettura di Pierre Levegh, una Mercedes-Benz 300 SLR, entrò in collisione con un’altra auto e finì tra il pubblico, causando la morte di 83 spettatori e dello stesso pilota.

L’incidente avvenne quando Levegh perse il controllo della sua vettura, che colpì l’Austin-Healey di Lance Macklin. La Mercedes volò in aria e si schiantò contro le tribune, rilasciando detriti infuocati e causando un incendio. 

I primi soccorritori furono testimoni di una scena raccapricciante: decine di corpi falciati, come se fosse esplosa una bomba.

Una carneficina senza precedenti che ebbe effetti devastanti sul motorsport: la Svizzera bandì del tutto le gare, un divieto che parzialmente vige ancora. La Mercedes, invece, si ritirò dalle corse per oltre trent’anni. Un’onda d’urto fortissima per un incidente le cui crude immagini sconvolgono oggi, come 69 anni fa.  

Questo evento, nonostante tutto, segnò un punto di svolta per la sicurezza nelle gare automobilistiche.

L’incidente evidenziò le gravi lacune nelle misure di sicurezza dell’epoca, spingendo l’industria delle corse a compiere cambiamenti significativi per prevenire tragedie simili in futuro. Un percorso lungo decenni, e che non avrà mai fine, il primo passo avanti fu l’installazione di barriere di sicurezza più robuste lungo le piste e recinzioni più solide per separare meglio il pubblico dall’azione in pista.

Inoltre, si è pose maggiore attenzione alla protezione dei piloti. L’introduzione di caschi integrali obbligatori e sistemi di ritenuta avanzati, come le cinture di sicurezza a cinque punti e le celle di sicurezza rinforzate, ha reso le auto da corsa molto più sicure per chi le guida, riducendo il rischio di lesioni gravi o fatali in caso di incidenti.

Le piste stesse sono state soggette a cambiamenti significativi per migliorare la sicurezza, con l’introduzione di vie di fuga più ampie e modifiche alle curve per ridurre la velocità nei punti critici. Le normative di sicurezza sono diventate più rigide nel corso degli anni, con verifiche tecniche rigorose e limiti di velocità introdotti per garantire gli standard di sicurezza più elevati possibili.

Negli anni, le vetture da competizione hanno beneficiato di avanzamenti tecnologici significativi, mirati a migliorare le prestazioni e la sicurezza.

L’adozione di materiali come la fibra di carbonio e il kevlar ha aumentato la resistenza agli impatti, riducendo il rischio di lesioni per i piloti. Il design aerodinamico è stato ottimizzato per migliorare la stabilità ad alte velocità e ridurre il rischio di perdita di controllo. I sistemi di sicurezza attiva, come l’ESC e l’ABS, contribuiscono a mantenere il controllo della vettura in situazioni critiche.

L’integrazione di sistemi avanzati di comunicazione e telemetria permette un monitoraggio costante delle condizioni della vettura e del pilota, consentendo interventi tempestivi. Infine, molte tecnologie sviluppate per le corse automobilistiche, come ABS, controllo di trazione e airbag, sono state adottate nelle automobili di produzione, migliorando la sicurezza su strada per un vasto pubblico.

Le auto da corsa utilizzate nel 1955, durante la 24 Ore di Le Mans.

Parallelamente, l’evoluzione tecnologica ha svolto un ruolo fondamentale nel miglioramento della sicurezza nelle corse automobilistiche.

L’integrazione di sistemi avanzati di comunicazione e telemetria ha consentito un monitoraggio costante delle condizioni della vettura e del pilota, mentre le tecnologie sviluppate per le corse automobilistiche hanno avuto un impatto notevole sulle automobili di produzione, migliorando la sicurezza su strada per milioni di persone.

In passato, inoltre, l’attenzione alla sicurezza nelle corse automobilistiche potrebbe non essere stata così marcata come lo è oggi. Con una consapevolezza meno sviluppata dei rischi associati alle corse ad alte velocità, i piloti e gli spettatori spesso trascuravano la sicurezza personale.

Tuttavia, dopo tragedie come quella di Le Mans del 1955, c’è stata una crescente consapevolezza dei pericoli e un’imperativa spinta verso la sicurezza da parte delle organizzazioni sportive, dei team e dei piloti stessi. Questo cambiamento culturale ha portato a una maggiore adozione di pratiche di sicurezza ottimali e alla promozione di una cultura che valorizza la protezione della vita e dell’incolumità di tutti coloro che partecipano alle corse automobilistiche.

Il disastro di Le Mans del 1955 rappresenta una pagina nera nella storia della sicurezza automobilistica. Da allora, l’industria ha compiuto enormi passi avanti per garantire la sicurezza dei piloti e del pubblico, riflettendo sull’importanza della continua innovazione nel campo della sicurezza automobilistica. Questo tragico evento ha non solo portato a miglioramenti tecnologici nelle corse automobilistiche, ma ha anche contribuito a cambiare la cultura circostante, promuovendo una maggiore attenzione e consapevolezza dei rischi e un impegno per la sicurezza da parte di tutte le parti coinvolte.

Viola Vismara
Classe 2000. Studentessa di Lettere Moderne.

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