Del: 13 Settembre 2024 Di: Cristina Bianchi Commenti: 0

La fossa è stata scossa (di nuovo): lo “spiritello porcello” più famoso del cinema è tornato dopo 36 anni e ha aperto l’81esima Mostra del Cinema di Venezia. Uscito, finalmente, nelle sale italiane il 5 settembre, Beetlejuice Beetlejuice è già al primo posto al box office. Regalo di compleanno perfetto per il protagonista Michael Keaton, che ha compiuto 73 anni proprio il giorno del lancio.

Beetlejuice, il bio-esorcista più richiesto in questo attesissimo sequel, cerca ancora di sfuggire dall’aldilà per tornare nel mondo degli “insaccati”, alias il mondo dei vivi. Nel frattempo Lydia Deetz, tornata a Winter Rive per il funerale del padre Charles, si ritrova a dover nuovamente invocare lo spiritello per poter salvare Astrid, la figlia adolescente, da un fantasma malvagio.

Il bio-esorcista, oltre a voler tornare tra i vivi, si ritrova a dover scappare dall’ex moglie Delores. Questa, infatti, una volta “ricostruita” decide di voler trovare il marito per vendicarsi e succhiargli l’anima.

Il cast di questa nuova pellicola non ha nulla da invidiare a quello del 1988. Tim Burton, infatti, accanto ad una parte del cast originale formato da Michael Keaton, Winona Ryder e Catherine O’Hara ha voluto Jenna Ortega, già protagonista di Mercoledì, Monica Bellucci, Willem Dafoe e Justin Theroux. Con un cameo molto divertente di Danny De Vito, al terzo film con il regista di Batman, che si ispira a Pinguino

Beetlejuice Beetlejuice è stato il film che «ha ridato il senso delle cose» a Tim Burton. Il regista ha deciso di fare tutto a modo suo: il mondo Burtiano non è fatto di CGI, ma di effetti artigianali e di stop motion, come i vermi della sabbia, uguali a quelli del 1988. 

I protagonisti sono maturati in modo naturale, ed ecco perché funzionano. Lydia è diventata mamma, e ha capito cosa la sua matrigna Delia ha sopportato a causa del suo carattere. Così come Jenna Ortega è riuscita a rendere il nuovo personaggio di Astrid simile alla madre ma con le peculiarità del suo tempo. Anche Beetlejuice è maturato, più emotivo e meno superficiale; Keaton è riuscito a creare un perfetto connubio tra irriverenza e passione.

Molti sono i riferimenti alla cultura pop degli anni ‘80 e ‘90. Tra questi The Mask, con protagonista Jim Carrey, quando Wolf Jackson mostra al bio-esorcista l’ex moglie Delores. Lo stesso poliziotto rappresenta il classico protagonista dei telefilm polizieschi di quegli anni come i Chips; anche La morte ti fa bella rientra tra le citazioni che il regista statunitense ha fatto, quando Delores si ricompone. Infine, Burton si è ispirato ai musical degli anni ‘70 come The Rocky Horror Picture Show, e ad un programma televisivo americano, trasmesso tra il 1970 e il 2006, intitolato Soul Train

Il personaggio di Monica Bellucci è molto importante per l’universo di Tim Burton perché collega Beetlejuice Beetlejuice e Nightmare before Christmas. Il regista, infatti, è da sempre fan di Federico Fellini. Prendendo spunto dai suoi personaggi, nelle prime bozze di Burton Sally è disegnata con un altro tipo di femminilità, provocante e formosa, rispetto alla bambola di pezza entrata nel cuore di tutti i fan del regista. 

Come sempre, la musica dei film di Tim Burton è determinante. La colonna sonora è firmata da Danny Elfman, con il quale il regista condivide un lungo sodalizio. 

Inoltre, quest’ultimo ha scelto di accompagnare le scene più significative con canzoni pop come Tragedy dei Bee Gees, Right Here Waiting di Richard Marx e MacArthur Park di Richard Harris

Subito dopo Venezia il cast è partito per Los Angeles, dove Tim Burton ha, finalmente, ricevuto la sua stella sulla Hollywood Walk of Fame. Michael Keaton è intervenuto spiegando come dopo più di 30 anni di amicizia e 5 film insieme non abbia ancora capito l’amico, «ed è proprio per questo che funziona». Dopo l’attore, anche Winona Ryder ha ringraziato il regista per aver reso «le ragazze strane non solo ok, ma una condizione da celebrare come qualcosa di figo». 

Infine, questa pellicola sarà l’ultima firmata Michael Keaton, poiché l’interprete ha deciso di riappropriarsi del suo vero nome Michael John Douglas e si firmerà come Michael Keaton Douglas. L’attore avrebbe voluto già farlo con La memoria dell’assassino, ma, come il suo protagonista, si è dimenticato di farlo. 

Cristina Bianchi
Giurista pentita che si è convertita a scienze politiche. Mi interessa molto trovare una connessione tra attualità e cinema, che permetta alle menti creative di viaggiare attraverso le epoche e sviluppare un pensiero critico.

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