Del: 31 Gennaio 2025 Di: Matilde Elisa Sala Commenti: 0
A Complete Unknown. Il ritratto di un giovane Bob Dylan

È in sala dal 23 gennaio, A Complete Unknown, il biopic sul cantautore Bob Dylan. Fresco di ben otto candidature ai premi Oscar, il film, per il momento, sembra convincere il pubblico.

La pellicola diretta dal regista James Mangold è tratta dal libro Dylan Goes Electric di Elijah Wald, che parte dagli esordi, focalizzandosi principalmente sugli anni giovanili di Bob Dylan, all’anagrafe Robert Zimmermann.

Zaino sulle spalle, chitarra in mano e obiettivi molto chiari, nel 1961 Dylan (Timothée Chalamet) si trasferisce a New York per incontrare il suo mito Woody Guthrie, ricoverato in ospedale. Nel corso della visita conosce Pete Seeger (Edward Norton) che da subito si rende conto dell’enorme talento del ragazzo, diventandogli amico e procurandogli poi i primi ingaggi in alcuni club del Greenwich Village. Dopo aver ottenuto un contratto con la Columbia, cominciano anche le prime incisioni.

La musica di Dylan parte dal folk: chitarra e armonica, accompagnati da testi impegnati, e impegnativi, vere poesie fortemente legate a fatti di attualità degli Stati Uniti del tempo, tra i quali, ad esempio, la guerra del Vietnam, e i diritti civili. Con il passare del tempo, otterrà sempre più consensi e una fama maggiore tra gli amanti del folk.

Ma si sa, ogni artista, soprattutto un creativo, testone, e forse anche un po’ snob, come Bob Dylan raramente rimarrà sempre uguale a sé stesso.

Con il passare del tempo, Dylan inizia ad aprirsi a nuovi strumenti e nuovi suoni, legati principalmente al rock e all’elettrico.

Al cantautore poco importa di deludere le aspettative, non vuole più accontentare suonando la classica Blowin’ in the Wind. È tempo di nuove canzoni, tra le quali Like a Rolling Stone, che porteranno però, come ha ricordato lo stesso Dylan, al “fiasco totale” del Newport Folk Festival del ‘65. È in quel momento però che si sentirà completamente libero.

Chalamet è il perfetto Bob Dylan: giusto accento, giusta postura e anche giusta mimica facciale. Riesce persino a farsi dare dello stronzo in qualche occasione. L’attore ha affrontato il ruolo con grande dedizione, impegnandosi nei cinque anni precedenti le riprese a imparare a suonare sia la chitarra che l’armonica. Tutte le canzoni sono suonate e cantate live durante le scene del film.

Notevoli anche le performance di Norton e Monica Barbaro, interprete della cantautrice Joan Baez, ed Elle Fanning, nei panni di Sylvie Russo (nella realtà Suze Rotolo); donne creative, forti e indipendenti, entrambe importanti nella vita di Bob Dylan, nonostante i vari scontri e le difficoltà.

Che la narrazione sia un po’ romanzata e non tutti i dettagli siano stati rispettati, sembra importare poco. A Complete Unknown è un’occasione per rivivere l’ascesa di Bob Dylan in tutte le sue sfaccettature, e per le nuove generazioni una possibilità di scoprire un grande cantautore, deciso, spesso scomodo. I testi delle canzoni di Dylan raccontano storie di mondo e di persone, di sé e di altri. Un grande musicista e un grande narratore al quale è stato anche assegnato, nel 2016 il Premio Nobel per la Letteratura, “per aver creato nuove espressioni poetiche all’interno della tradizione della canzone americana”.

Al di là di questo riconoscimento, o di ciò che maggiormente si conosce sul cantautore, sembra emblematica la scelta di volersi rifare a un libro che racconta i suoi anni giovanili. Un ragazzo con la passione per la musica, pronto ad affermarsi con grande determinazione, consapevole di sé e del proprio talento, ma ignaro del segno indelebile che avrebbe lasciato nel panorama artistico.

Matilde Elisa Sala
Studio Lettere, mentre aspetto ancora la mia lettera per Hogwarts. Osservo il mondo con occhi curiosi e un pizzico di ironia, perdendomi spesso tra le pagine di un buon libro o le scene di un film. Scrivo, perché credo che le parole siano lo strumento più potente che abbiamo.

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