La fine del 2024 è stata particolarmente turbolenta per la Georgia, che inizia il nuovo anno con una grave crisi istituzionale e con grandi proteste della popolazione. Da oltre un mese, nel paese si verificano manifestazioni violente con tentativi di dispersione della polizia, arresti, e scontri con le forze dell’ordine.
Le manifestazioni sono iniziate in seguito alle elezioni del 26 ottobre, che hanno decretato la vittoria del partito populista filorusso Sogno Georgiano. L’opposizione filoeuropea e la presidente Salomé Zourabishvili hanno denunciato numerose irregolarità, accusando il governo di brogli elettorali e invitando la popolazione a scendere in piazza per chiedere un riconteggio dei voti.
Il risultato annunciato dalla commissione elettorale centrale, che attribuisce a Sogno Georgiano il 54% dei voti e all’opposizione il 37,5%, è stato contestato a causa di segnalazioni di aggressioni negli uffici elettorali e video che documentano molte irregolarità.
In molti casi, sarebbero state utilizzate schede elettorali precompilate e sarebbe stata violata la segretezza del voto da parte dei presidenti dei seggi.
Le proteste si sono intensificate ulteriormente dopo l’annuncio del primo ministro Irakli Kobakhidze, esponente di Sogno Georgiano, sulla sospensione dei negoziati per l’adesione della Georgia all’Unione Europea fino al 2028. A Tbilisi e in altre città, migliaia di persone hanno manifestato sventolando bandiere dell’Unione Europea, contestando sia i risultati elettorali sia l’avvicinamento del paese alla Russia. La polizia ha tentato di disperdere la folla utilizzando cannoni ad acqua, gas lacrimogeni e proiettili di gomma, e ha arrestato diversi manifestanti, ma le proteste non si sono fermate
Non è la prima volta che Sogno Georgiano limita il pluralismo e altre libertà fondamentali. Trovandosi già al governo precedentemente, il partito aveva introdotto una legge sugli agenti stranieri, ispirata a una legge russa, che limita la libertà dei media, e aveva destato proteste. Con Sogno Georgiano alla guida del governo, il paese sembra destinato ad avvicinarsi ulteriormente alla Russia, allontanandosi invece dall’Unione Europea.
Il nuovo presidente eletto è Mikheil Kavelashvili, membro del partito di estrema destra Potere al Popolo, che in realtà è fortemente influenzato da Sogno Georgiano. Tentando di boicottare le elezioni presidenziali, l’opposizione non ha partecipato, lasciando Kavelashvili come unico candidato.
Entrato in carica il 29 dicembre, è un ex calciatore presente sulla scena politica della Georgia dal 2016, e ha posizioni dichiaratamente anti-occidentali.
Kavelashvili ha prestato giuramento, iniziando il suo mandato come presidente della Georgia, e Zourabichvili ha dovuto cedere il posto al suo successore, ma si considera ancora la presidente legittima del paese. Anche la popolazione non riconosce la legittimità della sua presidenza, infatti durante l’inaugurazione del mandato, i manifestanti al di fuori del parlamento mostravano cartellini rossi all’ex calciatore.
Le proteste, tuttavia, continuano, dimostrando che una fetta molto ampia della popolazione non condivide una politica di avvicinamento alla Russia, desidera l’ingresso del paese nell’Unione Europea, e si oppone all’attuale governo.