Del: 5 Febbraio 2025 Di: Matilde Elisa Sala Commenti: 0

Il 5 di ogni mese, 5 libri per tutti i gusti: BookAdvisor è la rubrica dove vi consigliamo ciò che ci è piaciuto di recente, tra novità e qualche riscoperta.


I colori delle foglie d’autunno, Sergio Sinesi (Il ramo e la foglia edizioni) – recensione di Jessica Rodenghi

Ricordare può essere doloroso, soprattutto quando si tratta di eventi vissuti durante una guerra. È il caso della madre della protagonista di questo romanzo, che dopo anni di silenzio decide di raccontare una storia a lungo custodita come un segreto. La narrazione segue il suo racconto, lasciando in secondo piano il contesto in cui si muove Vittoria, giovane appassionata di musica, il suo ragazzo Marco e il gruppo di amici con cui si ritrova ogni settimana. Sullo sfondo, un’epoca, quella post-1989, segnata da ferite ancora aperte: famiglie divise, speranze sospese, campi di lavoro che hanno separato per sempre intere generazioni. Vittoria, attraverso le parole della madre Clara, ricostruisce il proprio albero genealogico e, con esso, un passato che ancora pesa sul presente. Il romanzo si distingue per la chiarezza con cui tratteggia il contesto storico e sociale, offrendo uno spaccato vivido di quegli anni. Tuttavia, la caratterizzazione dei personaggi appare generica e poco delineata: i personaggi principali sono figure che restano in superficie, il che rende difficile un coinvolgimento profondo del lettore. Allo stesso tempo ho apprezzato la linea più precisa su personaggi secondari come il nonno Orio. Nel complesso si tratta di un resoconto efficace e ben documentato che avrebbe, però, beneficiato di una maggiore attenzione nella costruzione dei personaggi.


Qualcun altro, Guillaume Musso (La nave di Teseo) – recensione di Matilde Elisa Sala

Il 5 maggio 2023 la scrittrice, editrice e giornalista italiana Oriana di Pietro viene assassinata a bordo del suo yatch al largo della costa di Cannes. Che sia stato suo marito, il famoso pianista Adrien Delauney? Oppure Adèle Keller, figura misteriosa che si aggira nella vita di Oriana? Un anno dopo l’omicidio la polizia di Nizza non ha ancora risolto il caso, ma Justine Taillandier farà di tutto per cercare di tirare le fila e arrivare a una soluzione. Una storia avvolta nell’ombra e narrata da molteplici punti di vista: che si tratti di un litigio, uno scambio di opinioni o, in casi più gravi, di una morte, tutto ruota attorno agli orizzonti e alle verità dei singoli personaggi. Un romanzo che smonta l’idea che possa esistere una verità assoluta, anche di fronte a casi in cui si dovrebbe giungere a una piena oggettività. Musso è in grado di dare delle convinzioni, per poi farle vacillare persino nell’ultima pagina. Ci si separerà da questo libro con molti dubbi e con la sola certezza che, forse, una verità assoluta non esista nemmeno.


Il crimine del buon nazista, Samir Machado de Machado (Sellerio) – recensione di Nina Fresia

È il 1933 quando, nei cieli tra la Friedrichshafen e Rio de Janeiro, vola lo LZ 127 Graf Zeppelin, elegante dirigibile su cui viaggia la crème delle società tedesca e brasiliana. Ma a bordo della lussuosa aeronave si consuma un omicidio che costringe il capitano e veterano Hugo Eckner a chiedere a un passeggero, il poliziotto berlinese Bruno Brückner, di indagare sull’accaduto. Le ricerche del funzionario del neonato regime nazista si concentrano attorno a pochi sospettati, gli unici ad aver avuto un’interazione con l’assassinato: un medico ossessionato dell’eugenetica, una ricca baronessa e un giovane inglese dallo humor sagace. Tutti potevano avere un conto in sospeso con la vittima, dopotutto, tra i suoi effetti personali, vengono ritrovate alcune riviste molto diffuse negli ambienti omosessuali berlinesi e un secondo passaporto che rivela le origini ebraiche del suo proprietario. I dialoghi e le personalità a bordo del dirigibile aprono uno squarcio sulle contraddizioni della Germania negli anni Trenta, quando il nazismo fomentava le folle e in pochi intravedevano i pericoli che nascondeva. Ma c’è anche un interessante spaccato sul movimento LGBT tedesco dei primi del Novecento: dalle aperture della Repubblica di Weimar fino alla clandestinità e alla persecuzione delle camicie brune. Il crimine del buon nazista ha quindi tutte le carte in regola per essere definito un buon giallo storico: un delitto fuori dal comune, un contesto definito ma mai invadente e un inaspettato capovolgimento finale. Ed è proprio alla fine che si deve arrivare per capire veramente il titolo: quando può essere considerato buono un nazista?


La tigre, Joël Dicker (La nave di Teseo) – recensione di Matilde Elisa Sala

Nella Russia dello zar Nicola II, una tigre minaccia la quiete. Aggirandosi per i paesi e le campagne fa strage di uomini e bestiame. Tutti ne sono terrorizzati. Stufo della situazione, lo zar decide di offrire una ricompensa a coloro che riusciranno a catturare la tigre e ucciderla. Nessuno riesce nell’impresa, fino a quando non arriva Ivan, determinato a portarsi a casa la somma di denaro promessa dallo zar. Peccato che, una volta trovatosi di fronte all’animale, le cose non vanno subito come previsto. Un racconto molto diverso dai gialli a cui Dicker ha abituato i suoi lettori, ma nel quale si riconosce la penna e l’enorme talento narrativo dello scrittore ginevrino. Una storia nella quale si indaga l’interiorità umana messa a confronto con quella animale, la fallibilità dell’uomo di fronte alla natura e, di conseguenza, il ridimensionamento delle proprie aspettative.


A fuoco lento, Elena Dallorso, Francesco Nicchiarelli (Feltrinelli) – recensione di Matilde Elisa Sala

Dopo aver scoperto che la sua amica digitale Maria in realtà non esiste e che dietro la sua identità si nasconde Fabio, ingegnere di Roma, la bibliotecaria milanese Francesca si sente molto abbattuta. Dopo aver interrotto i rapporti per un po’ di tempo e aver poi consolidato un’amicizia, Francesca finisce a Roma per un’offerta di lavoro e finalmente incontra Fabio. Rimarranno solo amici o il loro rapporto si trasformerà in altro? Questo divertente romanzo, scritto a quattro mani da Dallorso e Nicchiarelli, e sequel del libro Signoramia, riporta il lettore nelle vite di Francesca e Fabio: una bella storia, prima d’amicizia e poi d’amore, che si sviluppa anche in cucina, tra ricette scambiate vicendevolmente. A volte anche il linguaggio culinario può essere un’ottima idea per comunicare i propri sentimenti o il proprio stato d’animo. Una storia brillante e originale, che racchiude anche qualche colpo di scena.

Matilde Elisa Sala
Studio Lettere, mentre aspetto ancora la mia lettera per Hogwarts. Osservo il mondo con occhi curiosi e un pizzico di ironia, perdendomi spesso tra le pagine di un buon libro o le scene di un film. Scrivo, perché credo che le parole siano lo strumento più potente che abbiamo.

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