
È uscito il 27 febbraio Heretic, il nuovo film horror di Scott Beck e Bryan Woods, con protagonista Hugh Grant affiancato da Sophie Thatcher e Chloe East.
Un gioco estremo, una decisione vitale, per due ragazze mormone, Sorella Paxton e Sorella Barnes, che per diffondere il loro credo sono capitate nella casa sbagliata. Quella del Signor Reed, un vero padrone di casa, che le accoglie a causa del diluvio che si è appena scatenato, portando dei bicchieri pieni di Coca-cola per aspettare la crostata di mirtilli della moglie. Ben presto, però, le protagoniste capiscono che la situazione in cui si sono ritrovate non è sicura: il primo campanello d’allarme arriva da una candela, con l’aroma del dolce che avrebbe dovuto cucinare la moglie. Così tentano di scappare ma la casa è stata chiusa e ben presto si trasforma in un labirinto.
Il film ripropone la classica dicotomia tra il male e il bene, in cui però questi due aspetti si mescolano e i confini sono difficili da tratteggiare. Tratti che vengono messi in discussione attraverso il dubbio nelle due ragazze; il film non si prefigge l’obiettivo di dare una risposta, ma vuole che lo spettatore si identifichi nelle due protagoniste.
Il punto centrale di Heretic è la perdita delle certezze che la fede e la religione, quando si crede, forniscono per sprofondare nell’incertezza di un mondo pieno di colori e sfumature.
I registi Scott Beck e Bryan Woods sono, ormai, una coppia consolidata dei film horror, la prima collaborazione, infatti, risale al 2015 con Nightlight. Tre anni dopo hanno portato nelle sale cinematografiche A quiet place con protagonisti Emily Blunt e John Krasinski. Heretic è, quindi, l’ultima opera del duo che sta conquistando la critica e il pubblico.
Hugh Grant è il protagonista di questo horror psicologico, interpretando il Signor Reed, il quale trasporta le due ragazze e gli spettatori in un labirinto, in cui le controlla. Tutto è pensato nei minimi dettagli, un gioco sulla religione, che inizia con una scelta fondamentale “credere” o “non credere”, due porte all’apparenza uguali con delle strade apparentemente diverse.
L’attore inglese è definitivamente entrato nella sua villain era, iniziato con Paddington 2.
Sembra che questo nuovo ruolo gli calzi a pennello anche per il suo carattere burbero dentro e fuori dal set. Non perde però il sarcasmo diventato un elemento essenziale nella sua recitazione. Ricordiamoci che nella sala accanto c’è Bridget Jones 4.
Il personaggio maschile di Heretic è una figura ambigua perché all’inizio sembra voglia solo parlare e dialogare con le due sorelle, cercando di spiegare la religione attraverso la cultura pop da Creep dei Radiohead a Star Wars. Attraverso Monopoly, però, si trasforma in un pericoloso predatore. Il gioco, pubblicato per la prima nel 1935, ha cambiato diverse volte edizioni, così come la religione monoteista, spiega Reed: ebraismo, cristianesimo e islamismo sono edizioni diverse della stessa religione.
Le due protagonisti femminili, invece, vivono nel corso della pellicola una trasformazione analizzata e portata sul grande schermo in modo dettagliato e preciso. Sorella Paxton è entrata a far parte della Chiesa in tempi più recenti rispetto alla Sorella Barnes, ma quest’ultima è tormentata da dei dubbi verso la fede e, quindi, i monologhi che il Signor Reed fa sembrano indirizzati a lei e alle sue debolezze.
Al contrario Sorella Paxton è solida nella sua fede e nelle sue decisioni.
Anche se il gioco di Hugh Grant le fa perdere piano piano entusiasmo, fiducia nel genere umano e nella speranza di persone migliori.
Un’ambientazione inquietante, la casa del Signor Reed da accogliente all’inizio si trasforma in un labirinto. Il senso di claustrofobia pervade lo spettatore e aumenta il terrore e la suspense che il film consegna. Un gioco di chiaro-scuro, ombre e luci attraverso la fotografia di Chung Chung-hoon, direttore della fotografia sudcoreano conosciuto per Old Boy e Wonka, che portano questo film su più livelli di horror che oscillano tra lo psicologico e lo splatter.
Hugh Grant, come ha detto il giornale Entertainment ricopre il «suo ruolo più malvagio» e dirige con la sua bravura attoriale il gioco tra il bene e il male, tra la certezza e il dubbio, ponendosi solo una domanda: qual è la vera religione?