Del: 5 Maggio 2025 Di: Matilde Elisa Sala Commenti: 0
BookAdvisor, consigli di lettura di maggio

Il 5 di ogni mese, 5 libri per tutti i gusti: BookAdvisor è la rubrica dove vi consigliamo ciò che ci è piaciuto di recente, tra novità e qualche riscoperta.


L’anniversario, Andrea Bajani (Feltrinelli) – recensione di Jessica Rodenghi

Emmanuel Carrère, scrittore, sceneggiatore e regista francese, parla di una domanda scandalosa, che sembra nessuno di noi osi pronunciare ad alta voce. In fondo i genitori sono coloro che ci hanno messo al mondo, ci hanno messo un tetto sopra la testa (aggiungete qui più o meno azioni positive e/o negative), ma quanti di noi hanno pensato di prendersi uno spazio grande più o meno quanto un oceano per staccarsi completamente da loro? In realtà, molti. Negli Stati Uniti parliamo del 30% di persone che hanno deciso di non avere contatti con almeno un membro della famiglia. Evitare interazioni negative e stressanti, migliorare l’autostima allontanandosi da persone che contribuiscono ad abbassarla, uscire da situazioni in cui si è costretti in ruoli sociali predefiniti con pochissimo spazio di manovra sono solo alcuni dei benefici che vengono citati. Non sempre i genitori sono i supereroi che sognavamo da bambini, molto spesso sono soltanto persone, a volte nemmeno delle migliori, in alcuni casi se non fossimo legati a loro in senso obbligato, non lo saremmo proprio. Andrea Bajani lo racconta con un tono nostalgico, ma lucido: ripercorre le tappe della vita familiare attraverso una lente che focalizza il ruolo di sua madre. Una donna che ha fatto di tutto per piacere al marito e che ha progressivamente perso la propria indipendenza, mettendola nelle mani di un uomo che ha sempre pensato di poter decidere per tutti. Si percepisce tono nostalgico per un cassetto di memorie che, a posteriori, si sono sgretolate sotto il peso della consapevolezza. La nostalgia, però, non è vendicativa, è soltanto un tono disilluso, di chi ormai ha compreso fin dalle basi il castello di carte che reggeva la vita dei propri genitori. 


Hunger Games. L’alba sulla mietitura, Suzanne Collins (Mondadori) – recensione di Matilde Elisa Sala

In occasione della Seconda Edizione della Memoria, Capitol City ha previsto l’estrazione del doppio dei tributi per ogni distretto. Nel Distretto 12 la ribellione dell’ultimo tributo maschio estratto causa grande caos e si è costretti a cercare una soluzione. La scelta, avvenuta in modo poco regolare, ricade casualmente sul giovane sedicenne Haymitch Abernathy. Per lui l’arena degli Hunger Games sarà teatro di grandi perdite e una lotta per la sopravvivenza: l’obiettivo non sarà vincere i giochi, ma distruggere il castello costruito da Capitol e dal Presidente Snow. Secondo prequel della saga di Hunger Games, il romanzo ha come protagonista il futuro mentore di Katniss e Peeta. La storia di Haymitch è tutt’altro che rosea (preparate i fazzoletti), anzi è piena di ostacoli e insidie, che servono però a ricordare al pubblico la cattiveria di Capitol e di Snow nei confronti dei distretti e dei loro tributi. Come arriva Haymitch a trovare conforto solo nell’alcol? Ma soprattutto perché? La sua è forse la storia più dura e commovente, ma al tempo stesso una delle più belle della saga.


L’amante perduta di Shakespeare, Felicia Kingsley (Newton Compton Editore) – recensione di Matilde Elisa Sala

Nick Montecristo, il ladro gentiluomo frutto della mente creativa di Blake Avery, è tornato. Dopo il grande successo di Prima regola: non innamorarsi, è arrivato il momento di ripercorrere i suoi passi e capire come Nick è diventato un ladro professionista.Ma torniamo indietro: Nick ha 26 anni ed è appena evaso dal carcere con l’aiuto del suo mentore. In questa nuova vita, Nick si presenta come un ladro di opere d’arte: l’obiettivo questa volta è il famoso manoscritto contenente il First Folio di Shakespeare, proprietà di un barone appena deceduto. Così si sposta in una villa sul Lago di Como per poter procedere al furto. Peccato che non aveva previsto la comparsa di Angelica, giovane ragazza che si contende proprio l’eredità di questo barone, di cui è figlia, con l’altro figlio. Inaspettatamente, con l’aiuto di Angelica, Nick verrà a scoprire qualcosa di ancora più misterioso, se non fosse che la ragazza rappresenti per lui un a grande distrazione. Il cosiddetto Feliciaverso colpisce ancora. Kingsley riporta in vita Nick Montecristo attraverso il primo romanzo “scritto” da Blake Avery (a sua volta personaggio d’invenzione di Kingsley in Due cuori in affitto). Con Nick torna il connubio romance-mystery, creando così un bel giallo, dinamico e scorrevole, ma pur sempre a tinte rosa pastello.


Lo scudo del Principe, Cassandra Clare (Mondadori) – recensione di Alice Villa

Per coloro che durante le scuole medie custodivano gelosamente nella loro libreria la saga dei cacciatori di demoni e nascondevano ai loro amici gli sfondi del telefono di Jace Herondale si sfonda una porta aperta, ma Cassandra Clare colpisce ancora. Con questo nuovo fantasy, l’autrice delle saghe di Shadowhunters e Magisterium mantiene alta la sua reputazione di emblema del genere. Due reietti, in due luoghi diversi della città di Castellane, vedono le loro strade convergere dopo un fortuito incontro con il capo della criminalità della città. L’orfano Kel si trova dall’infanzia a vivere a corte, insieme al principe Conor Aurelian, l’erede al trono della città-stato, del quale interpreta la controfigura, il protettore, il sosia nelle funzioni pubbliche, lo scudo. Lin è parte della comunità Ashkar e in quanto tale deve risiedere nella sua parte designata della città, ma le sue capacità mediche e la sua ricerca di una cura per la malattia della sua migliore amica, la portano al di fuori delle mura che circondano la sua fetta di città. Un perfetto impasto di intrighi e subdoli giochi di corte, tensioni politiche, enigmi e misteri che percorrono la città dai bassifondi alla corte reale, dove tutti vengono mossi dalla ricerca di ricchezza e potere. Il tutto adagiato su un letto di magia e guarnito da una crema di romanticismo. Un fantasy che soddisfa tutti i requisiti per una lettura di cui rimanere ossessionati. La ciliegina sulla torta? Il secondo libro della serie, già pubblicato in edizione originale, uscirà nel 2025 anche in Italia.


Febbre, Jonathan Bazzi (Fandango Libri) – recensione di Nicolò Bianconi                       

Un’autobiografia cruda e coinvolgente, come pochissime. Inizialmente attira con un titolo enigmatico e una copertina da cui un paio di occhi ti scrutano stanchi. Una volta preso in mano, si scopre che il libro parla di un uomo a cui viene rivelato di essere sieropositivo, dopo settimane in cui l’HIV gli rendeva impossibile vivere. Questa però è solo metà della storia: il cuore della narrazione è l’intreccio, squisitamente riuscito, tra il Jonathan bambino e il sé adulto. Questa alternanza ci fa scoprire il mondo dell’autore, dalla difficile infanzia a Rozzano ai pensieri che lo mangiano da dentro; dalla presa di consapevolezza della propria malattia ai conflitti in famiglia. La famiglia e gli affetti in particolare si prendono il loro spazio, con un universo di persone che a tratti sfumano e diventano personaggi. L’autore ha una sensibilità e un’abilità tale per cui noi ci sentiamo pienamente partecipi alle vicende. Alla fine, non ci sembra di aver solo letto una storia, ma abbiamo l’impressione di aver parlato anche noi con la madre Tina, con la nonna Nuccia e così via. In poche parole: un’opera che respira e a cui vale la pena dare una chance.

Matilde Elisa Sala
Studio Lettere, mentre aspetto ancora la mia lettera per Hogwarts. Osservo il mondo con occhi curiosi e un pizzico di ironia, perdendomi spesso tra le pagine di un buon libro o le scene di un film. Scrivo, perché credo che le parole siano lo strumento più potente che abbiamo.

Commenta