Negli ultimi anni la presenza femminile online ha contribuito alla nascita di uno spazio digitale che il Guardian ha definito womenosphere, una rete di donne che producono contenuti rivolti a un pubblico femminile.
Blog e community sui social media sono spesso luoghi di narrazione personale e confronto tra donne. Tuttavia, questo ambiente ha avuto una crescente polarizzazione, in cui i concetti chiave del femminismo vengono messi in discussione a favore di visioni più conservatrici.
Più nota è la cosiddetta manosphere (manosfera), resa popolare anche dalla serie Netflix Adolescence: una rete di contenuti ideati da uomini per uomini, che identificano il femminismo come la causa del disagio maschile. Al suo interno circolano teorie secondo cui numerose leggi favorirebbero le donne, insieme a rappresentazioni stereotipate e patriarcali del genere femminile.
Così come la manosfera ha contribuito al successo elettorale di Donald Trump nel 2024 intercettando il malcontento di molti giovani uomini, anche le voci della womenosphere promuovono idee affini alla destra repubblicana.
Un filo conduttore della narrazione all’interno della womenosphere è la critica del femminismo. Spiccano, inoltre, posizioni contrarie al diritto all’aborto, retoriche anti-LGBTQ+ e vengono diffuse teorie pseudoscientifiche, in linea con l’orientamento politico dell’amministrazione Trump.
Uno degli argomenti centrali veicolati in questi spazi digitali è l’idea di un ritorno a ruoli di genere definiti più rigidamente: si auspica un ritorno al passato in cui le donne si occupavano della casa e della famiglia, mentre gli uomini erano responsabili del sostentamento economico.
Tra le influencer più note che si muovono in questo contesto troviamo Brett Cooper, che conta 1,5 milioni di iscritti su YouTube. Nei suoi video commenta temi di attualità e cultura con l’obiettivo di smontare molte idee femministe.
All’interno della womenosphere sono presenti anche influencer cristiane, che partono dalla propria fede per promuovere visioni conservatrici, e le cosiddette tradwives, le mogli tradizionali, che mostrano uno stile di vita incentrato sulla cura della famiglia, della casa e del proprio aspetto per compiacere il marito, il responsabile del reddito familiare.
Questo tipo di narrazione promuove la dipendenza economica delle donne, pur partendo da figure che nella realtà sono imprenditrici indipendenti, in primo luogo perché monetizzano i loro contenuti social. Le implicazioni a lungo termine di questo tipo di messaggi, come la disparità tra uomini e donne, vengono trascurate.
Queste posizioni non sono casuali. Molte influencer della womenosphere come Brett Cooper sono legate ai media conservatori statunitensi. Infatti, Turning Point USA, un’organizzazione politica che promuove valori conservatori tra i giovani, negli ultimi anni ha investito milioni di dollari per sostenere la crescita di influencer in linea con la propria visione politica. A differenza della pubblicità tradizionale, il rapporto di fiducia che si crea tra l’influencer e la propria community permette di veicolare un determinato messaggio in modo più efficace.
Per questo motivo, è importante riconoscere la capacità dei social media di orientare la cultura e la politica, anche quando lo fanno in modo sottile.

