Posted on: 28 Ottobre 2025 Posted by: Michele Cacciapuoti Comments: 0

Per il mese di ottobre, la redazione di Vulcano Statale vi propone tre film, alcuni più datati e altri più recenti, perfetti per l’arrivo di Halloween. 

Twisted Childhood Universe (TCU), dal 2023 – recensione di Michele Cacciapuoti 

Negli Stati Uniti, il copyright dura per 95 anni dalla prima pubblicazione di un contenuto (o 70 anni dalla morte del suo autore, se si fa prima): nel 2022, dunque, Winnie Pooh è diventato di dominio pubblico. 

Questo ha permesso di produrre in modo più strutturato e lucrativo storie horror sul personaggio, creando quell’effetto perturbante in senso freudiano di cui Vulcano ha già parlato e su cui ancora oggi si polemizza. Un effetto condensato nel nome Twisted Childhood, che il britannico Frake-Waterfield ha voluto dare alla sua serie di film. 

Winnie-the-Pooh: Blood and Honey, del 2023, è un film indie opera di Frake-Waterfield da cima a fondo, e si vede: visivamente lascia a desiderare, è stato “premiato” agli infami Razzie Awards e in generale è piuttosto trash. Il sistema di personaggi è poco coeso, la nudità risulta gratuita anche per gli standard di uno slasher, ma la trama è semplice: gli animali del Bosco dei Cento Acri vogliono vendicarsi su Christopher Robin per averli abbandonati da bambino. 

Il poco mistero e i pochi inseguimenti rendono il film più uno splatter che uno slasher, ed è infatti lì che si trovano le soluzioni più originali (come il sangue dal soffione della doccia o sul parabrezza). Sebbene poco sfruttato, il volto di Pooh e Pimpi – una maschera confacente a un budget ridotto – dà l’idea di una creatura sul confine fra umano e animale, appunto perturbante. 

Purtroppo il sequel, del 2024, “giova” in negativo dell’aumentato budget: gli animali sono di più e sono stati ridisegnati, risultando meri mostri antropomorfi, sia pur senzienti e parlanti (il che permette un approfondimento quasi scientifico della lore). Peccato che Tigro sia poco distinguibile da Pooh, che la lore abbia qualche problema di continuità e che l’aspetto sovrannaturale dei mostri diminuisca ulteriormente l’elemento slasher

Peter Pan’s Neverland Nightmare (2025) è il più inquietante, data la reinterpretazione umana del sovrannaturale: Peter Pan non è altri che un serial killer che somministra “polvere di fata” (droga) alle proprie vittime. Oltre a questo richiamo formale a Peter Pan, la trama quasi thriller (nonostante il finale splatter) con Wendy e Giglio Tigrato sa di trasposizione moderna, in stile Tell me a story

La differenza è imputabile a Scott Chambers, che qui non si limita a produrre ma scrive e dirige il film. Purtroppo, ha già annunciato un passo indietro verso il sovrannaturale in un ipotetico sequel. 

Bambi: the Reckoning (2025) parte da una base meno adatta: non solo si riduce a un film su animali assassini, ma relegando tutti i personaggi di Bambi ad antagonisti non riesce a ricreare uno schema riconoscibile o parodico fra i protagonisti. Rimane apprezzabile il tentativo di spiegazione scientifica: una mutazione genetica indotta da alcune tossine. 

Per il resto, sono in programma vari sequel, crossover e film su Pinocchio, Mary Poppins, Tigro, Alice, Biancaneve e la Bella Addormentata; in modo più incidentale, i due autori hanno lanciato l’idea di includere Tintin, Thor o persino personaggi protetti da copyright come le Tartarughe Ninja, i Teletubbies o le Superchicche. 

Carrie – Lo sguardo di Satana, 1976 – recensione di Giuseppe Ciliberti 

Carrie – Lo sguardo di Satana è un film che fin da subito si è guadagnato l’appellativo di classico del cinema anni ’70. Adattamento dell’omonimo romanzo di Stephen King, la storia è quella di Carrie White, liceale presa di mira dalle compagne di classe per via della sua timidezza e che a casa subisce le ire della madre ultracredente. Ma Carrie possiede poteri telecinetici e arriverà un punto di non ritorno in cui non potrà più controllarli. 

Mentre il libro alternava finti reportage sulla vicenda alla narrazione della storia, Carrie di De Palma sacrifica l’approfondimento psicologico dei personaggi secondari e prosegue linearmente come un crescendo di umiliazioni e vessazioni sulla protagonista che scatenerà tutta la sua furia nel finale. Questo andamento tipico di un certo filone di film anni ’70, che riguarda appunto personaggi portati al limite che alla fine impazziscono, non è sfuggito a un occhio cinefilo come quello di Tarantino, che nel suo libro Cinema speculation suggerisce che Carrie sia una sorta di Taxi Driver girato da De Palma. 

Ma se il film ha messo d’accordo critica e pubblico (e pure King lo considera migliore del suo romanzo) lo si deve anche all’ineccepibile bravura di De Palma, che per trovate registiche è stato incoronato l’erede di Hitchcock. Lo si vede ad esempio nella scena del massacro al ballo, in cui il regista non ricorre al classico campo-controcampo, ma adopera uno split screen da manuale, in questo caso «per evocare il caos, la distruzione, il terrore»: lo schermo diviso sarà poi una delle soluzioni che De Palma perfezionerà nella sua filmografia, tanto da diventare un suo marchio di fabbrica. 

Carrie – Lo sguardo di Satana di Brian de Palma è un film che ancora oggi mantiene intatta la sua tensione narrativa e lo scioglimento di essa nella vendetta catartica di Carrie, grazie a una regia che attraverso i movimenti di macchina non vuole stupire, ma raccontare. 

Il franchise di Fear Street, 2021-2025 – recensione di Viviana Genovese 

La serie cinematografica Fear Street, basata sull’omonima serie di libri di R. L. Stine, è diretta da Leigh Janiak ed è disponibile su Netflix. Si tratta di una piacevole sorpresa per chi cerca un horror teen moderno con radici negli slasher anni ’90.  

La serie è composta da tre film, girati consecutivamente perché legati tra loro da un filo conduttore solido, sono stati distribuiti settimanalmente a luglio 2021

Malgrado la sua recente uscita, la serie è passata un po’ inosservata, rendendola perfetta da recuperare o rivedere, soprattutto in vista di Halloween. 

Il primo capitolo (ambientato nel 1994) introduce Shadyside, città tormentata da un’antica maledizione, e un gruppo di adolescenti alle prese con omicidi e segreti. La tensione si mescola a dinamiche teen credibili, con amicizie complicate, primi amori e paure comuni, il tutto condito da sangue e suspense tipici proprio del genere slasher. Il secondo capitolo (ambientato nel 1978) sposta la storia nel passato, mostrando l’origine della maledizione. Qui il regista ha giocato con estetica retrò e atmosfere da campeggio horror, approfondendo personaggi e legami interni al gruppo. Infine, il terzo capitolo (ambientato nel 1666) completa il cerchio, rivelando la genesi del male che perseguita Shadyside. Nonostante la narrazione storica rischi di appesantire la trama, il film mantiene alta la suspense e regala momenti di empatia e tragedia, con una conclusione coerente e soddisfacente. 

Per chi, invece, ha già guardato e apprezzato questa trilogia, sappia che questo originale esperimento – realizzare e distribuire i tre film come un unico ciclo – ha generato un quarto film, uscito nel maggio 2025 (e disponibile sempre su Netflix), diretto da Matt Palmer e scritto insieme a Donald McLeary

Ambientato nel 1988, questo capitolo segue un omicida mascherato che semina il panico tra le candidate al ballo di fine anno della Shadyside High School, intrecciando tensione, mistero e ovviamente riferimenti agli eventi della trilogia principale. 

Se oltre agli slasher, amate anche i thriller gotici suburbani, gli elementi soprannaturali e i teen drama, allora non potete perdervi questa chicca da (ri)scoprire! 

Michele Cacciapuoti
Laureato in Lettere, sono passato a Storia. Quando non sto guardando film e serie od osservando eventi politici, scrivo di film, serie ed eventi politici.
Viviana Genovese
Studentessa di Lettere Moderne e chiacchierona per natura. La curiosità mi guida verso ciò che mi circonda, e la parola scritta è lo strumento di espressione che preferisco.
Nutro uno smisurato amore per i viaggi, il mare e l'arte in tutte le sue forme; ma amo anche esplorare nuovi mondi attraverso letture e film di ogni tipo, immergendomi in diverse realtà e vivendo più vite.
Giuseppe Ciliberti
Studente di Lettere appassionato di cinema, filosofia e musica.

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