Posted on: 11 Ottobre 2025 Posted by: Giulia Cerbino Comments: 0
Metal Italia, la storia del portale che ha dato voce al metal in italia

Il protagonista di questo mese è David Scatigna, fondatore di Metal Italia, il sito italiano per eccellenza che si occupa di metal.

Con lui abbiamo scoperto l’immenso lavoro dietro al portale, gli eventi passati e futuri, curiosità sulle band che sono state coinvolte e molto altro.

Per chi non vi conosce, che cos’è Metal Italia?

Metal Italia è un portale dedicato alla musica metal e ai suoi sottogeneri, con particolare attenzione alle band emergenti italiane e straniere. Siamo nati venticinque anni fa da una mia idea: ho unito le mie capacità informatiche alla passione per l’editoria, e con un gruppo di amici ho ideato il progetto, diventato un po’ alla volta un punto di riferimento.

Cosa si può trovare sul sito nello specifico?

Ci sono varie sezioni: notizie, recensioni, interviste e informazioni sulle prossime uscite. Quella delle notizie è la sezione più seguita, al secondo posto quella delle recensioni. 

Un’altra parte molto seguita è l’agenda dei concerti: per fortuna la gente ci va ancora –benché i prezzi siano ormai esorbitanti. Infine ci sono le gallerie fotografiche e i report dei concerti.

Che cosa l’ha spinta a creare questo sito?

Innanzitutto la passione, e poi la voglia di parlare di questo genere musicale: condividere e far scoprire al pubblico le band che il metal – nazionale ed internazionale – ha da offrire. 

Un altro fattore era proprio lo stare insieme, unire chi come noi ascolta questo genere e i suoi sottogeneri: incontrarsi, confrontarsi, andare insieme ai concerti.

Come è stato il momento in cui è andato online il sito?

Ero emozionato! Erano gli albori di Internet, non c’erano tanti siti attivi in generale, e che parlassero di metal ancora meno: forse ce n’erano un paio.

Eravamo felicissimi! Avevamo già cominciato a contattare gli organizzatori per le anteprime sui dischi, proporre un po’ di notizie e di recensioni, così da farci trovare preparati da chi visitava il sito.

Avete incontrato qualche difficoltà nel raccontare i generi che trattate, osservando anche l’evoluzione musicale in Italia?

Se si parla di metal si parte svantaggiati, ma è quello che ci piace fare.

Non abbiamo mai guardato quante visualizzazioni facevamo, è una parte che non ci è mai interessata molto. 

Come potrebbe definire la scena metal italiana sia di quando avete iniziato che di oggi?

Una volta c’era più mistero: erano divi irraggiungibili, tutti sesso, droghe e rock’n’roll.

Oggi invece, se li guardi a stretto contatto, che non sono più così.

Una volta ho incontrato Tim “Ripper” Owens, appena diventato il cantante dei Judas Priest, e si è presentato all’intervista in camicia hawaiana con una lattina di tè freddo. 

Adesso sono tutti molto più curati e attenti, sarà forse un po’ più business: prima era il business che li inseguiva, adesso sono loro che inseguono il business.

Inoltre, un tempo le band erano vere e proprie formazioni: prendendo i Guns N’ Roses, si sapeva che c’erano Axl, Slash, Steven Adler, Izzy Stradlin e Duff McKagan. Oggi, la scena ruota spesso intorno ad un solo frontman. Nei Ghost, ad esempio, c’è Tobias Forge nei panni di Papa Emeritus, mentre gli altri musicisti sono nell’ombra.

Sono tutti professionisti, ma ormai finiscono ai margini.

Un incontro rappresentativo per Lei?

Direi Bruce Dickinson, il cantante degli Iron Maiden. Ero nel backstage, dove aiutavo ad organizzare il Meet&Greet, e praticamente mangiavo con lui che scaldava la voce.

Gli Iron Maiden stessi, invece, li ho incontrati da fan: avevo partecipato ad un concorso in radio dove bisognava telefonare e cantare un loro pezzo a cappella… ero in ufficio, ho preso la linea e mi sono messo a cantare! Ne è valsa la pena però, perché li ho incontrati. 

Parliamo di Ozzy Osbourne, scomparso di recente…

Ozzy era un personaggio, mancherà molto nella scena metal.

Nel 2010, per l’uscita del nuovo album [Screamndr], abbiamo provato a chiedere ad Ozzy un Meet&Greet, ma le speranze erano minime. E invece ha accettato!

Il ragazzo che vinse l’evento con Ozzy voleva regalargli una maglietta dell’Italia con il logo della sua band, i Lorne; gli abbiamo spiegato che Ozzy non accettava doni di persona, ma poteva tentare di lasciarla alla sua sicurezza.

Durante il concerto a Padova, però, prima di suonare Paranoid, Ozzy è arrivato sul palco indossando proprio quella maglietta!

È stato un momento sorprendente ed inaspettato.

Che obiettivo ponete di raggiungere con il vostro sito o, se lo avete già raggiunto, qual è stato?

Siamo appena usciti da una doppia data sold out del nostro festival, è difficile fare di meglio! Noi andiamo sempre avanti per la nostra strada, non so dire qual è il limite, ma al momento siamo davvero soddisfatti!

Che tipo di eventi organizzate?

Ogni anno organizziamo il Metal Italia Festival, due giorni con sette band di media che si esibiscono.

Quest’anno è il primo che facciamo il doppio sold out!

Sto notando che la gente si sta affezionando: ci vengono a salutare, chiedono foto, e ormai ci cominciano a dire arrivederci, non più solo un grazie per poi sparire.

Molti ci hanno anche assicurato la presenza di anno in anno, senza nemmeno sapere le band in scaletta!

E come si organizza un festival del genere?

Ci sono le agenzie di booking, che hanno una serie di band: in base al periodo in cui vuoi farlo vedi le band disponibili.

Si scelgono gli headliner, e poi si va a cercare altre band a seconda delle possibilità e della richiesta.

Un messaggio di qualsiasi tipo per chi ci legge! 

Ascoltate musica! Musica di qualsiasi tipo, poi se ascoltano metal meglio per me [ride, ndr].

Domanda bonus: band, canzone e album preferito!

Band preferita Iron Maiden. Disco preferito Seventh Son Of A Seventh Son. Brano invece è Infinite Dreams, perché non l’ho mai vista live.

Giulia Cerbino
Studentessa di lettere moderne di giorno, giornalista rock di notte.

Commenta